Caso Denis Bergamini, oggi la sentenza. Le news

live cosenza

da Cosenza Silvia Vallini e Bruno Palermo

La Corte d’Assise di Cosenza emette in giornata la sentenza nel processo per la morte di Denis Bergamini, vicenda giudiziaria che va avanti da oltre 30 anni. Concluse le repliche di difesa, accusa e parti civili, la giuria è riunita in Camera di Consiglio. Per Isabella Internò la Procura ha chiesto 23 anni di reclusione, la difesa l’assoluzione. Collegamenti in diretta su Sky Sport 24

LIVE

L'udienza è iniziata

Entra la corte in aula e inizia alle 9.54 l'ultima udienza del processo Bergamini. Presente l'imputato Isabella Internò accusata di concorso in omicidio volontario pluriaggravato e con le lei il marito e i familiari. Davanti a loro, nell'aula della corte d'Assise di Cosenza, siedono Donata Bergamini con i figli Denis, Andrea e Alice. Presente anche il Procuratore Capo di Castrovillari D'Alessio a sostegno del sostituto Procuratore Primicerio

L’accusa

Durante la requisitoria, il procuratore di Castrovillari Alessandro D’Alessio ha ribadito la dicotomia

suicidio-omicidio: “Dovrete decidere se Denis si sia gettato sotto il camion o se, invece, sia stato ucciso”, ha detto alla corte, escludendo altre ipotesi. L’accusa sostiene che in un “un processo indiziario, due delle tre aggravanti contestate hanno trovato riscontro nel dibattimento”. La colpevolezza di Isabella Internò sarebbe dimostrata dall’insieme di prove scientifiche, indagini dei RIS e testimonianze. Il PM ha chiesto 23 anni di carcere per l’ex fidanzata Isabella Internò, imputata per concorso in omicidio volontario. I DETTAGLI

La difesa

Assolvete Isabella Internò perché il fatto non sussiste”. Ha chiuso così l’avvocato Pugliese, in difesa dell’ex fidanzata di Denis Bergamini, unica imputata per concorso in omicidio volontario pluriaggravato. Ha attaccato tutti il legale della donna e in particolare la Procura di Castrovillari, secondo lui connivente con la famiglia Bergamini. E per sostenere questa tesi, ha fatto riferimento in particolare all’incidente probatorio, dicendo che il Procuratore Facciolla conferì l’incarico al professor Fineschi, suggerito dall’avvocato di parte civile Fabio Anselmo.

La ‘polverina di Harry Potter’

Nel corso dell’arringa, Pugliese ha cercato di screditare la validità della glicoforina, già definita “polverina di Harry Potter” dalla collega Cribari e che fu determinante nel 2017 per dimostrare che Denis morì per asfissia meccanica violenta attraverso un mezzo soft, prima di essere adagiato sull’asfalto già morto e sormontato dal camion.

Gelosia e suicidio

La dinamica, la credibilità di alcuni testimoni viene messa in discussione dalla difesa della Internò, che a detta di Pugliese disse fin dal principio la verità, quando affermò che il ragazzo si suicidò gettandosi sotto il camion guidato da Raffaele Pisano. La stessa Internò – fa notare il suo legale - ammise di essere gelosa quando ascoltata all’epoca da Abate, come a dire che non tenne nascosti quei sentimenti messi in luce da tanti testimoni e considerati dall’accusa essenziali nel determinare l’intento omicida, ossia liberarsi dell’uomo che non poteva più avere. Al contrario, afferma Pugliese, fu Denis a decidere di farla finita, perché geloso della ragazza. Per questo avrebbe lasciato il ritiro del Cosenza alla vigilia di una partita molto importante, per partire, salvo poi decidere di farla finita, visto che lei non voleva seguirlo.