Non solo Boskov-Totti: gli allenatori che hanno lanciato i campioni
Accadde oggi, trent'anni fa. Aveva 16 anni e avrebbe riscritto la storia della Roma: Boskov chiama, dalla panchina è pronto al debutto Francesco Totti, è il 28 marzo del 1993. E ancora: Rijkaard "papà" calcistico di Leo Messi, come Trapattoni di Del Piero, Boloni di CR7 e il semi sconosciuto Roland Andersson di Ibra. Ricordate gli altri?
- Aveva 16 anni, 6 mesi e 1 giorno, quando il futuro capitano e simbolo del club esordì nei minuti finali di Brescia-Roma 0-2 del 1993. Da quel giorno altre 784 partite con la stessa maglia
- Fu il serbo il primo a lanciarlo, padre calcistico di tanti altri campioni
- Cresciuto nella sua Bondy e successivamente nella prestigiosa accademia di Clairefontaine, il talentuosissimo attaccante arriva nel centro di formazione giovanile di La Turbie targato Monaco. Era il 2013, due anni dopo l’impatto in prima squadra
- Il primo a lanciarlo tra i big è l'allenatore portoghese, protagonista nell’era d'oro dei monegaschi dal 2014 al 2018. Il debutto di Mbappé tra i professionisti? Il 10 dicembre 2015 in Europa League contro il Tottenham: il resto è storia
- Figlio d'arte, nato a Leeds ma dai primi passi in Norvegia al Bryne dove gioca nelle giovanili dal 2006 al 2016. L'esordio coi grandi arriva il 12 maggio 2016 in Ranheim-Bryne 1-0, 7^ giornata della Obos-Ligaen (seconda divisione norvegese)
- Curiosamente l'allenatore norvegese classe 1961 se ne andrà due giorni dopo, addio al club che allenava dal 2012. Se da allora ha ricoperto solo il ruolo di manager della seconda squadra dello Stabaek, Erling Haaland ne ha fatta eccome di strada
- Simile ad Haaland la parabola di Ibra: ha vinto ovunque, partendo dalla sua Malmö. Il 19 settembre 1999 è il giorno del suo esordio tra i professionisti
- Al tempo in panchina c'era Roland Andersson, che Ibra ritroverà tra il 2004 e il 2009 come assistente nella nazionale svedese. Il talent scout che lo scoprì fu invece Johnny Gyllensjö, per 15 anni nelle giovanili del club svedese: "Non avevo mai visto un ragazzo delle giovanili con le capacità di Zlatan"
- Oggi al Psg, ma una vita al Barcellona. A scovarlo prima di chiunque altro, e a portarlo al Camp Nou, fu l'ex catalano Carles Rexach
- Chi lo mandò in campo per la prima volta fu invece Frank Rijkaard, nell'ottobre del 2004 contro l'Espanyol a 17 anni, 3 mesi e 22 giorni
- La prima di sempre di CR7 fu contro l'Inter, in un preliminare di Champions dell'agosto 2002. Il portoghese aveva 17 anni e mezzo
- Il suo primo allenatore fu il rumeno Laszlo Boloni (in foto), mentre l'osservatore dello Sporting che lo portò nel club fu Aurélio Pereira: "Era evidente sin da subito la sua mentalità vincente", le parole riportate da Uefa.com
- Per "il Fenomeno" l'esordio fu in Brasile nel Cruzeiro, più precisamente il 25 maggio 1993, a 16 anni e otto mesi, contro la Caldense in una partita valida per il Campionato Mineiro
- Al tempo l'allenatore della sua "prima" fu Cesar Masci, mentre sarà l'olandese Aad de Mos (in foto) il primo a farlo esordire con la maglia del Psv nel calcio europeo
- Per primo lo aveva accolto in panchina Pippo Inzaghi a 16 anni non ancora compiuti, ma sarà nella stagione seguente a trovare definitivamente spazio tra i grandi. La data da segnare è il 25 ottobre 2015, l'esordio in Serie A con la maglia del Milan contro il Sassuolo
- Alla guida del Milan nella stagione 2015/16, ribalta lui le gerarchie iniziali con Diego Lopez e Christian Abbiati davanti al baby Donnarumma. E proprio Gigio, a 16 anni e 8 mesi, diventa una certezza tra i talenti italiani nel segno di Mihajlovic
- Rispetto all’ex compagno Messi, il futuro Don Andrés esordì con due anni di anticipo al Barcellona. Nell'ottobre del 2002 in Champions League contro il Bruges
- A lanciarlo per la prima volta fu un volpone della panchina come l'espertissimo olandese, a suo agio con molti dei talenti allenati in carriera
- È il lontano novembre 1995 quando il futuro portierone della Nazionale indossa per la prima volta i guantoni in Serie A, in una partita epica finita 0-0 a suon di grandi parate contro il Milan
- Fu lui a lanciarlo su consiglio diretto dell'allenatore dei portieri del Parma di quel tempo, Ermes Fulgoni: "Il Milan l'aveva scartato perché aveva i piedi piatti ma io mi ero accorto subito del suo talento. Tutti ridevano, ma io continuavo a ripetere che sarebbe diventato uno dei migliori del mondo", le sue parole riportate dal sito della Uefa
- Bruno Mazzia lo fece esordire in Serie B a 17 anni, 4 mesi e 6 giorni con la maglia del Padova
- Il suo primo allenatore in Serie A fu invece il Trap, poi incrociato nuovamente in Azzurro
- "Paolo ha un grande avvenire", disse di lui l'allenatore che lo fece esordire per la prima volta a Udine: era il 20 gennaio 1985 e Maldini subentrò all'infortunato Sergio Battistini giocando come terzino destro
- L'uomo che lo mandò in campo per la prima volta fu "il Barone", da calciatore ex compagno di squadra del papà Cesare
- Il primo esordio fu in Argentina, il 22 agosto del 1992 nel corso della terza giornata di Primera B Nacional, quando subentrò all'80' al posto di Miguel Angel Fretes con la maglia del Club Atletico Talleres
- In Italia la prima di sempre sarà invece con Ottavio Bianchi in panchina, il 17 agosto 1995 contro il Vicenza
- Everton andata e ritorno per lui, dopo aver vinto tutto con lo United e prima di partire per l'America. "Wazza" fu tra i più giovani esordienti di sempre in Premier coi suoi 16 anni, 9 mesi e 24 giorni al debutto
- A lanciarlo fu il manager scozzese, poi incontrato anche sulla panchina United come primo successore di Ferguson. I risultati? Pessimi...
- "Vai Diego, gioca come sai", gli disse Juan Carlos Montes ovvero il primo allenatore di sempre del "Pibe de oro", che lo fece esordire con l'Argentinos Juniors nel 1976
- Fu invece Udo Lattek, storico allenatore del Bayern Monaco, a lanciarlo nel calcio europeo: il 4 settembre 1982 in un Valencia-Barcellona
- Anche per Zizou esordio da giovanissimo, il 20 maggio 1989 in Ligue 1 a soli 16 anni, con la maglia del Cannes
- Il primo allenatore a mandarlo in campo fu Jean Fernandez, vero maestro del calcio francese e abilissimo nel lavorare coi giovani. Tra i tanti anche Eric Cantona (in foto i due ai tempi del Marsiglia) e Franck Ribery, che lo considera come un "padre spirituale"