Finale Primavera, Fiorentina-Inter 1-2: nerazzurri campioni d'Italia

Calcio
Zinho Vanheusden, autore del primo gol dell'Inter nella finale scudetto Primavera (foto @Inter)
vanheusden

Un gol di Vanheusden nel primo tempo, uno di Pinamonti nella ripresa. I nerazzurri di Stefano Vecchi piegano 2-1 la Fiorentina in finale e vincono l'ottavo titolo Primavera della propria storia

FIORENTINA-INTER 1-2

18' Vanheusden (I), 67' Pinamonti (I), 76' rig. Sottil (F)

Un gol di testa di Vanheusden al 18', uno della stellina Andrea Pinamonti al 67'. L’Inter di Stefano Vecchi batte 2-1 la Fiorentina nella finale del campionato scudetto Primavera e porta a casa l’ottavo titolo della sua storia: agganciata la Roma  nell’apposito albo d’oro. L’ultimo titolo Primavera dei nerazzurri era arrivato nel 2011-2012. Era la squadra di Andrea Stramaccioni, in mano poi a Daniele Bernazzani al momento di prendere in mano i grandi. Non basta a una buona Fiorentina il gol su calcio di rigore trasformato dal figlio d’arte Riccardo Sottil, figlio di Andrea, al 76’. L’allenatore nerazzurro Stefano Vecchi chiude una buona stagione personale, che l’ha portato oltre che alla vittoria del campionato Primavera, anche ad allenare i "grandi" dopo gli esoneri di Frank De Boer e Stefano Pioli.

L’Inter di Vecchi è soprattutto quella dei due profili più interessanti: il difensore belga Zinho Vanheusden, il centravanti del ‘99 Andrea Pinamonti, autore di 19 reti in stagione, protagonista dell’esordio in Europa League, Serie A, e la prima convocazione in Under 21. Sono stati soprattutto loro i migliori di una finale giocata su ottimi ritmi, specie nella ripresa. Nel primo tempo, pochissime le occasioni. Nerazzurri capaci di chiudere bene qualsiasi attacco della squadra di Federico Guidi. Al 18’, l’episodio che sblocca il match. Corner battuto dall’honduregno Rivas dalla sinistra, Vanheusden lasciato libero al centro della difesa, si inserisce con i tempi giusti e di testa batte Cerofolini. Sesto gol in 27 presenze, non male per un difensore. La Fiorentina prova a scuotersi, davanti però bomber Mlakar non è in giornata e la fase offensiva viola si affida soprattutto alle azioni personali. 

Nella ripresa, la Fiorentina ci prova con maggiore continuità, soprattutto con le bordate di Trovato dalla distanza. Nel miglior momento dei viola, sotto gli occhi di Stefano Pioli, nuovo allenatore viola ed ex Inter, del direttore sportivo nerazzurro Piero Ausilio, Andrea Pinamonti tira fuori un gran gol al 67’. Azione fantastica Bakayoko-Emmers e cross per l’arciere di Cles che di testa batte ancora un buon Cerofolini. La Fiorentina prova in ogni modo a riaprire la gara, al 75’ contatto Awua-Sottil nell’area dell’Inter. Per l’arbitro Di Bello è calcio di rigore. Il figlio d’arte, il padre allena ora il Siracusa, lo trasforma. Nel finale, la partita è fantastica. Occasioni da entrambe le parti, all’84’ il neo entrato Danso manda a lato. All’88’ è Bakayoko a fallire il tris. La partita si chiude così. L’Inter è campione d’Italia Primavera.

La gioia di Vecchi

E' raggiante Stefano Vecchi al termine della sfida contro la Fiorentina che ha regalato alla Primavera nerazzurra lo Scudetto 2016/17: 'Pretendiamo sempre il massimo e raggiungere questa vittoria è importante e formativo perché i ragazzi capiscono che lavorando duro si ottengono i risultati. Ci siamo qualificati per la Youth League, una nuova esperienza a confronto con le migliori realtà europee. E' stata davvero una stagione emozionante. Vincere oggi è importantissimo perché lavorare come abbiamo lavorato dal primo giorno e raccogliere i frutti è importante per la nostra crescita. In queste Final Eight eravamo una delle squadre più giovani, Di Gregorio l'unico fuori quota. La Fiorentina gioca bene, soprattutto da metà campo in su e la nostra attenzione in fase difensiva e la voglia di non mollare niente, ha fatto la differenza. La nostra forza in questa fase finale è stata soprattutto mentale, i ragazzi hanno giocato tre volte in una settimana commettendo pochissimi errori, non hanno mollato nulla, dimostrando compattezza e determinazione.

"Mi sono sentito sempre l'allenatore della Primavera, ho solo allenato temporaneamente la prima squadra cercando di fare del mio meglio. Ringrazio la proprietà per la straordinaria fiducia che mi ha sempre concesso, dietro di noi c'è tanta gente che lavora in silenzio ma con competenza e passione. In tre anni abbiamo vinto le tre competizioni più importanti, quasi sembra che l'abbiamo fatto apposta a vincere un trofeo diverso ogni anno. Tre anni fa mi davano del matto quando scelsi di passare dalla Serie B alla Primavera, ma questa squadra non ha nulla da invidiare a nessuno.

In chiusura, un pensiero al futuro: "Settimana scorsa ho rinnovato, la società mi ha fatto sentire importante. Prima di andarmene da qui ci penso diverse volte, a maggior ragione considerando l'esperienza che ci attende in Youth League".