Pallone d’Oro 2024, la classifica completa: Lautaro Martinez 7°
pallone d'oroIntroduzione
Rodri ha ribaltato i pronostici delle ultime settimane e ha conquistato il Pallone d'Oro 2024. Ha preceduto il tridente del Real Madrid formato da Vinicius, Bellingham e Carvajal. Il club spagnolo non ha gradito la mancata vittoria del brasiliano, dato per favorito, e ha disertato la cerimonia con tutti i suoi candidati. Lautaro finisce 7°, mentre il compagno di squadra Calhanoglu chiude la top 20. Bene Lookman in 14^ posizione. I romanisti Hummels e Dovbyk si fanno compagnia al 29° posto
Quello che devi sapere
1°: RODRI (Manchester City)
Il cervello del Manchester City di Guardiola, che con lui in campo non perde praticamente mai. A una regia sublime ha aggiunto nell’ultimo anno anche la capacità di diventare decisivo con gol (ben 8 nello scorso campionato) e assist. Il titolo della Premier League con il City è stato solo un “antipasto”, perché con la Spagna, all’Europeo, ha fatto anche meglio, se possibile. Sei partite da vero leader, o meglio, cinque e mezza, a causa dell’infortunio alla fine del primo tempo della finale (poi vinta dalla Spagna) che non gli ha permesso di disputarla per intero. Poco importa, la Uefa aveva già deciso: il titolo di miglior giocatore del torneo è andato meritatamente a lui
2°: VINICIUS JUNIOR (Real Madrid)
In questo momento è il volto del Real Madrid, della squadra campione d’Europa in carica. Giocatore spettacolare, cresciuto tantissimo nelle ultime stagioni. Ha chiuso quella scorsa con 26 gol in tutto, vincendo Champions, Liga e Supercoppa di Spagna. Sulla Champions c’è evidente la sua firma: 6 gol in 10 gare, tra i quali uno in finale al Borussia Dortmund e una doppietta nella semifinale con il Bayern Monaco. E poi, ciliegina sulla torta, il titolo di miglior giocatore del torneo. Nelle ultime settimane era stato ritenuto il grande favorito, invece si accontenta del secondo gradino del podio. Anche se, a giudicare dalla reazione, pare non si sia affatto accontentato
3°: JUDE BELLINGHAM (Real Madrid)
Un impatto devastante al Real Madrid. Appena approdato alla Casa Blanca si è ambientato risultando quasi sempre decisivo nella prima parte della stagione 2023/24: gol pesanti, assist, grandi giocate. Nella seconda parte non è riuscito a mantenere lo stesso standard anche se è stato fondamentale il suo contributo nel cammino in Champions del Real, conclusosi con la vittoria della coppa nella finale contro la sua ex squadra, il Borussia Dortmund. Poi in estate l’Europeo con l’Inghilterra: indimenticabile il suo gol in rovesciata con cui salva la sua nazionale agli ottavi di finale contro la Slovacchia (segnato al 95’ con gli inglesi sotto 1-0; vinceranno poi ai supplementari). In finale, però, il titolo sfuma ancora: serve un assist a Palmer, ma si arrende alla Spagna 2-1
4°: DANIEL CARVAJAL (Real Madrid)
Uno di quei giocatori su cui puoi sempre contare. Non appariscente come le altre stelle del Real Madrid o della nazionale spagnola, ma intanto ha contribuito in modo decisivo alla vittoria della Champions con i Blancos e a quella dell’Europeo con la Spagna. Suo addirittura il gol che ha sbloccato la finale di Champions (sesta in carriera). Il suo Europeo inizia con un altro gol (alla Croazia) e finisce con un altro trofeo messo in bacheca. Liga e Supercoppa di Spagna gli altri successi del 2023/2024
5°: ERLING HAALAND (Manchester City)
Non c’è bisogno di aggiungere altro: bastano nome e cognome, sinonimo ormai di gol (praticamente uno a partita) e di record aggiornati di continuo. Ormai fa più notizia quando non segna e se lo fa non si limita nemmeno al banale. Con il Manchester City sono arrivati 45 gol nel 2023-24 e Premier, Mondiale per club e Supercoppa Europea in bacheca. In Champions si è fermato ai quarti mentre la mancata vetrina della nazionale (con la Norvegia che non ha nemmeno partecipato agli Europei) lo penalizza un po’
6°: KYLIAN MBAPPÉ (Paris Saint Germain/Real Madrid)
Il suo nome è destinato a finire tra quelli dei candidati al Pallone d’Oro per parecchi anni ancora, probabilmente anche grazie ai successi che arriveranno con il Real Madrid, il suo club “dei sogni” inseguito a lungo e raggiunto dopo aver regalato al Psg l’ennesimo titolo della Ligue1, con un contributo di 27 gol in 29 partite di campionato. L’altro sogno, quello di lasciare Parigi con una Champions in dono, si è spezzato in una semifinale (contro il Borussia Dortmund) che sembrava alla portata e che lo avrebbe condotto alla finale annunciata contro il Real Madrid. Gli è andata peggio all’Europeo: infortunio al naso all’esordio, un torneo senza brillare, l’eliminazione in semifinale
7° LAUTARO MARTINEZ (Inter)
Per Messi l’avrebbe meritato lui, e detto da un collezionista seriale suona come un enorme complimento. La stagione del “Toro” in effetti è stata da incorniciare. Lo scudetto con l’Inter l’ha inserito definitivamente nella galleria dei miti nerazzurri: i 24 gol della passata stagione in A dicono quanto sia incisivo nel nostro campionato, e alla capacità di segnare con continuità ha aggiunto doti di leadership emerse con la fascia di capitano al braccio. Con l’Argentina si è confermato vincendo la Copa America: 5 gol nel torneo, compreso il più importante, quello decisivo in finale. Stando alle indiscrezioni della vigilia, si pensava potesse finire almeno tra i primi cinque
8°: LAMINE YAMAL (Barcellona)
È stato l’anno della sua definitiva esplosione. Miglior giovane all’Europeo, vinto in Germania con la Spagna anche grazie a un suo strepitoso gol nella semifinale con la Francia, oltre a 4 assist serviti nel corso del torneo. Con il Barcellona non ha portato a casa titoli, ma continua a collezionare record di precocità. La sensazione è che possa diventare un ospite fisso della lista dei candidati al Pallone d’Oro per molti anni a venire. Non a caso ha ricevuto il Premio Kopa 2024, riservato al miglior Under 21 della stagione
9°: TONI KROOS (Real Madrid/ritirato)
Si è ritirato dopo l’uscita di scena dall’Europeo con una Germania che puntava a qualcosa di più dei quarti di finale, soprattutto dopo le prime partite e dopo aver visto quanto fosse arrivato in forma all’appuntamento Kroos. Il tutto dopo una stagione, l’ennesima, in cui si è dimostrato pedina fondamentale del Real Madrid, “galactico” al pari di tanti compagni che finiscono più spesso sulle prime pagine. L’assist come superpotere, 12 nella sua ultima stagione
10°: HARRY KANE (Bayern Monaco)
Il suo mestiere lo fa sempre bene: dategli una palla in area e lui la tramuterà in gol. Alla sua prima stagione di Bundesliga ha segnato a un ritmo folle, una media di oltre un gol a partita (36 reti in 32 gare), ma non è stato sufficiente a vincere un titolo che per il Bayern era diventato ormai ordinaria amministrazione. Dopo la beffa ha sperato di risollevarsi con l’Europeo, guidando l’Inghilterra fino alla finale: tre gol nel torneo (uno in semifinale con l’Olanda), ma ancora una volta il titolo che sfuma
11°: PHIL FODEN (Manchester City)
Con il Manchester City ha vissuto la sua stagione migliore, consacrandosi ancora se mai ce ne fosse stato bisogno. Nel 2023-2024 ha segnato 28 gol (di cui 5 in Champions, uno spettacolare in casa del Real Madrid) e fornito 12 assist. Ha vinto Premier, Mondiale per club e Supercoppa europea. Un Europeo chiuso con la sconfitta in finale e un po’ sottotono a livello personale (dopo quanto aveva fatto vedere con City ci si aspettava grandissime cose) lo ha leggermente penalizzato
12°: FLORIAN WIRTZ (Bayer Leverkusen)
Uno dei volti del Bayer Leverkusen che nella passata stagione non ha perso praticamente mai, battuto solo dall’Atalanta in finale di Europa League. Per lui 11 gol in un campionato culminato con la vittoria del titolo (resa “ufficiale” da una sua tripletta nella partita con il Werder Brema), altri 3 in Coppa di Germania (e altro titolo), 4 in Europa League. “On fire” anche a Euro 2024 con la Germania, dove un suo gol al 90’ illude i suoi, portando il quarto di finale con la Spagna ai supplementari. L’avventura dei tedeschi però si ferma lì
13°: DANI OLMO (Lipsia/Barcellona)
La svolta nella sua ultima stagione è arrivata a Europeo in corso. Prima di quello, con il Lipsia, un campionato altalenante (frenato soprattutto dagli infortuni) chiuso al quarto posto con appena 4 gol. Eppure le premesse erano state straordinarie: la Supercoppa di Germania vinta contro il Bayern Monaco l’aveva decisa praticamente da solo con una tripletta. L’Europeo, dicevamo: sul cammino vittorioso della Spagna c’è anche la sua firma, enorme. Gol agli ottavi, gol e assist nel 2-1 ai quarti contro la Germania (dove è l’Mvp), gol in semifinale alla Francia
14° ADEMOLA LOOKMAN (Atalanta)
L’uomo copertina della fantastica Dea che vince l’Europa League e incanta il continente. L’imbattuto Bayer Leverkusen spazzato via da una sua tripletta in una finale da sogno, pallone e coppa portati a casa con corollario di record vari. In campionato ne aveva messi a segno altri 11 con l’Atalanta che chiude al quarto posto. L’inserimento tra i 30 finalisti il giusto riconoscimento a una stagione indimenticabile per lui e per tutto il club nerazzurro
15°: NICO WILLIAMS (Athletic Bilbao)
La Spagna che scopre i suoi nuovi giovani fenomeni si è innamorata di questo ragazzo classe 2002 che a Bilbao ha già fatto la storia: con il suo fondamentale contributo (3 gol in 6 partite), l’Athletic ha vinto la Coppa del Re per la prima volta dopo 40 anni, chiudendo anche al quinto posto in campionato. Poi è arrivato l’Europeo, e la Spagna intera si è lustrata gli occhi. Titolo vinto con tanto di gol in finale
16°: GRANIT XHAKA (Bayer Leverkusen)
Candidatura che è il giusto riconoscimento alla mente del Leverkusen, protagonista di una stagione indimenticabile da assoluto dominatore in Germania e con l’Europa League sfiorata. Un suo gol decide la finale di Coppa di Germania, altro titolo messo in bacheca. Da capitano della Svizzera ha sorpreso in estate all’Europeo: eliminato solo ai rigori dall’Inghilterra, dopo aver estromesso l’Italia agli ottavi
17°: FEDERICO VALVERDE (Real Madrid)
Sei i giocatori del Real Madrid tra i 30 finalisti: nella squadra di Ancelotti è indiscutibile il peso e l’importanza che riveste uno come Valverde. Champions, campionato e Supercoppa i tre titoli portati a casa, poi con la nazionale uruguaiana ha aggiunto un terzo posto conquistato in Copa America
18°: EMILIANO MARTINEZ (Aston Villa)
Fondamentale il suo ruolo nella stagione che ha visto l’Aston Villa chiudere al quarto posto in Premier League e prendersi un posto in Champions League: sulle 27 gare chiuse dalla squadra senza incassare reti ci sono spesso i suoi guanti, spesso con parate “miracolose” a cui ormai ci ha abituato dopo quella passata alla storia su Kolo Muani nella finale del Mondiale vinto con l’Argentina. Con la sua nazionale, poi, continua a collezionare titoli: in questa stagione è stato tra i protagonisti della Copa America vinta, decisivo soprattutto nella vittoria ai rigori nel quarto di finale contro l'Ecuador. Per il secondo anno consecutivo ha vinto il Premio Yashin, riservato al miglior portiere
19°: MARTIN ODEGAARD (Arsenal)
Stagione da 11 gol (8 in campionato) quella passata, chiusa con l’Arsenal che si è piazzato secondo dopo aver duellato a lungo con il Manchester City, tenendo testa alla squadra di Guardiola. Era iniziata proprio con un successo sui Citizens, nel Community Shield, dove mette la firma con uno dei rigori realizzati nella serie finale necessaria per assegnare la vittoria
20°: HAKAN CALHANOGLU (Inter)
Lo scudetto della seconda stella vinto da protagonista con l’Inter l’ha definitivamente incoronato come uno dei migliori centrocampisti al mondo e l’interesse del Bayern Monaco in estate ha confermato che i registi come lui sono merce rara. Un buon Europeo da capitano con la Turchia, che si è spinta fino ai quarti di finale
21° BUKAYO SAKA (Arsenal)
Nella stagione che vede il suo esordio in Champions chiude il torneo con 4 gol segnati. Si aggiungono ai 16 messi a segno in Premier League, dove lotta fino alla fine duellando con il Manchester City e si conferma tra i leader tecnici dei Gunners e tra i migliori giocatori del campionato inglese. Con l’Europeo spera di prendersi una rivincita, ma ancora una volta il suo sogno si ferma in finale: stavolta deve arrendersi alla Spagna e ancora una volta è “solo” vicecampione d’Europa
22°: ANTONIO RUDIGER (Real Madrid)
Una stagione che, come tanti altri compagni di club finiti tra i candidati finali, lo vede fare la doppietta campionato-Champions League. Inserito nella squadra ideale della Champions, torneo che lo vede protagonista nel ritorno dei quarti di finale contro il Manchester City. Si va ai rigori e a eliminare Guardiola è proprio il suo tiro, quello decisivo. Agli Europei esce ai quarti contro la Spagna
23°: RUBEN DIAS (Manchester City)
I successi con il Manchester City hanno contribuito a piazzarlo tra i finalisti del Pallone d’Oro. D’altra parte con lui Guardiola ha registrato la difesa e alla “solita” Premier League si sono aggiunte la Supercoppa Europea e il Mondiale per club. In estate l’Europeo con il Portogallo, con la corsa terminata ai quarti di finale contro la Francia, perdendo solo ai rigori
24°: WILLIAM SALIBA (Arsenal)
È uno dei quattro che l’Arsenal riesce a piazzare nella lista dei 30 candidati, a conferma dell’ottima stagione dei Gunners. Aperta con la vittoria del Community Shield, chiusa con un secondo posto alle spalle del Manchester City e tanti complimenti ad Arteta per l’organizzazione regalata ai Gunners. Anche grazie alla costanza di rendimento e all’affidabilità di gente come Saliba. L’Europeo da titolare indiscusso con la Francia sembrava potesse regalargli altre soddisfazioni, ma in semifinale si è dovuto arrendere alla Spagna
25°: COLE PALMER (Chelsea)
Dopo il passaggio al Chelsea è diventato uno dei trascinatori dei Blues, con un campionato chiuso – nonostante le enormi difficoltà della squadra – con 22 reti segnate in 33 partite. Da sogno una tripletta segnata nel 4-3 finale contro il Manchester United, con i due gol decisivi per ribaltarla segnati al 100’ e al 101’. Convocato dall’Inghilterra per l’Europeo, diventa uno dei punti fermi della sua nazionale, sfiorando il titolo: suo il gol inglese nella finale persa 2-1 contro la Spagna
26°: DECLAN RICE (Arsenal)
Super acquisto estivo dell’Arsenal, si presenta mettendo subito in bacheca un titolo, il Community Shield. Con i Gunners è tra i protagonisti dell’ottima stagione chiusa alle spalle del Manchester City (con 4 gol in campionato), poi sempre titolare nell’Inghilterra che sfiora il sogno del titolo europeo, arrendendosi in finale alla Spagna
27°: VITINHA (Paris Saint Germain)
Sette gol nella passata Ligue 1, poi vinta con il Psg, altri due in un’edizione della Champions che ha visto i parigini fermarsi in semifinale, sconfitti dal Borussia Dormtund. Un’annata che ha confermato le sue enormi qualità, vedendolo protagonista anche all’Europeo con la maglia del Portogallo. Fino ai quarti di finale, dove si è arreso alla Francia di Mbappè
28°: ALEJANDRO GRIMALDO (Bayer Leverkusen)
Tra i protagonisti della super annata del Bayer Leverkusen, vincitore della Bundesliga, della Coppa di Germania e della Supercoppa nazionale, ma non dell’Europa League, sconfitto in finale dall’Atalanta. Ha chiuso il campionato con 10 reti e poi è andato a prendersi anche l’Europeo con la Spagna
29°: ARTEM DOVBYK (Girona/Roma)
Si è presentato tra i 30 in lizza per il Pallone d’Oro forte di un titolo di tutto rispetto come quello di capocannoniere della Liga della passata stagione, chiudendo il campionato con 24 gol segnati con il Girona, trascinato a una storica qualificazione in Champions League. Alle sue spalle gente come Lewandowski, Vinicius, Bellingham, Griezmann, giusto per citarne alcuni
29°: MATS HUMMELS (Borussia Dortmund/Roma)
Titolare nell’ultima finale di Champions, sconfitta con cui ha salutato il “suo” Borussia Dortmund dopo l’ennesima stagione di altissimo livello. Basti pensare che è stato anche inserito nella squadra ideale dell’ultima edizione della Champions, anche grazie a un gol decisivo segnato nella semifinale di ritorno con il Psg, con cui ha riportato il Dortmund in finale dopo 11 anni
Vinicius e il Real Madrid disertano la premiazione
Venuto a conoscenza nel pomeriggio del fatto che non avrebbe vinto il premio, il brasiliano ha deciso di disertare la premiazione. Una presa di posizione condivisa da tutto il club. Non si sono visti nemmeno Perez, Ancelotti, Bellingham, Carvajal e gli altri giocatori candidati. Uno sciopero di massa. Il brasiliano, dopo l'assegnazione del premio a Rodri, ha scritto sui social: "Lo farei altre dieci volte se necessario, sono impreparati", riferendosi probabilmente al fatto che non si è pentito di avere disertato la cerimonia.
Real indignato: "Per noi il premio non esiste più"
L’assenza dei suoi rappresentanti alla cerimonia di Parigi è un chiaro indice della delusione e della rabbia del Real Madrid per quella che il club considera “un'ingiustizia”. Il club ha anche cancellato dalla programmazione del suo canale tematico la trasmissione di un programma speciale di cinque ore interamente dedicato al Pallone d’Oro. “Da questo momento per noi il Pallone d’Oro non esiste più”, sarebbe il commento unanime che circola a Valdebebas, dove già da ieri girava la notizia che Vinicius rischiasse di non vincere il premio. Fino a quando, avendo avuto conferme in merito, il Real avrebbe deciso di non mandare a Parigi i propri rappresentanti per la cerimonia (si parla di una spedizione di circa 50 persone, con Florentino Perez in testa, che era pronta a presenziare, tanto per dire quanto a Madrid fossero certi della vittoria).
Gli altri premi assegnati
Oltre al Pallone d'Oro maschile è stato assegnato anche quello femminile, con un'italiana (la prima di sempre), Manuela Giugliano della Roma, finita in 27^ posizione. Ha vinto di nuovo Aitana Bonmatì, giocatrice spagnola del Barcellona. Il club blaugrana festeggia anche Lamine Yamal, primo nel Premio Kopa (Miglior Under 21). Italia ben rappresentata per quel che riguarda il premio di "Coach of the year" (miglior allenatore) con Carlo Ancelotti vincitore, davanti tra gli altri a Gian Piero Gasperini. Emiliano Martinez si porta ancora a casa lo "Yachine Trophy" (miglior portiere). Il miglior club dell'anno invece è il Real Madrid. Non è bastato però questo riconoscimento a placare l'ira di Florentino Perez
- 1°: RODRI (Manchester City)
- 2°: VINICIUS JUNIOR (Real Madrid)
- 3°: JUDE BELLINGHAM (Real Madrid)
- 4°: DANIEL CARVAJAL (Real Madrid)
- 5°: ERLING HAALAND (Manchester City)
- 6°: KYLIAN MBAPPÉ (Paris Saint Germain/Real Madrid)
- 7° LAUTARO MARTINEZ (Inter)
- 8°: LAMINE YAMAL (Barcellona)
- 9°: TONI KROOS (Real Madrid/ritirato)
- 10°: HARRY KANE (Bayern Monaco)
- 11°: PHIL FODEN (Manchester City)
- 12°: FLORIAN WIRTZ (Bayer Leverkusen)
- 13°: DANI OLMO (Lipsia/Barcellona)
- 14° ADEMOLA LOOKMAN (Atalanta)
- 15°: NICO WILLIAMS (Athletic Bilbao)
- 16°: GRANIT XHAKA (Bayer Leverkusen)
- 17°: FEDERICO VALVERDE (Real Madrid)
- 18°: EMILIANO MARTINEZ (Aston Villa)
- 19°: MARTIN ODEGAARD (Arsenal)
- 20°: HAKAN CALHANOGLU (Inter)
- 21° BUKAYO SAKA (Arsenal)
- 22°: ANTONIO RUDIGER (Real Madrid)
- 23°: RUBEN DIAS (Manchester City)
- 24°: WILLIAM SALIBA (Arsenal)
- 25°: COLE PALMER (Chelsea)
- 26°: DECLAN RICE (Arsenal)
- 27°: VITINHA (Paris Saint Germain)
- 28°: ALEJANDRO GRIMALDO (Bayer Leverkusen)
- 29°: ARTEM DOVBYK (Girona/Roma)
- 29°: MATS HUMMELS (Borussia Dortmund/Roma)
- Vinicius e il Real Madrid disertano la premiazione
- Real indignato: "Per noi il premio non esiste più"
- Gli altri premi assegnati
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