Le storie più assurde da veri Football Manager
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Vincere a Football Manager per guadagnarsi un (vero) lavoro nel piccolo Bromley FC: è l'ultima trovata di una delle saghe che più ha appassionato gli amanti del pallone. L'ultima di tante follie: dal ragazzo che ha viaggiato dall'Inghilterra alla Toscana per conoscere la squadra di D resa grande nell'universo del videogioco a Will Still, il (vero) allenatore del Reims che deve la sua passione per la panchina a FM. E poi: le 35 le cause di divorzio e i 416 anni di simulazione del polacco Pawel Sicinski
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- È l'ultima geniale trovata di marketing che ha visto la partnership di FM con il piccolo Bromley FC, club inglese della quinta serie nazionale. Non c'è in palio un posto da allenatore, ma da assistente come "Support Performance Tactician". Candidarsi è semplice, se per semplice si intende vincere un campionato nazionale sul prossimo FM sbloccando l'obiettivo "Championes". Tra i tanti che ce la faranno, uno verrà selezionato (per davvero) per lavorare nel vero mondo del calcio.
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Foto Instagram San Donato Tavarnelle Calcio
- Una delle ultime e più recenti storie/follie targate FM. Quella del ragazzo inglese che ha viaggiato fino a un paesino di poco più di diecimila abitanti vicino a Firenze per assistere a una partita del "suo" San Donato Tavarnelle. Perché proprio quella piccola squadra italiana, il 28enne Jedd Cooley, l'aveva resa grande su Football Manager.
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Foto Instagram San Donato Tavarnelle Calcio
- È una delle tante storie di passione per un videogioco che ha fatto storia: dalla contea del Wiltshire, e dal proprio pc di casa, Jedd punta tutto sul San Donato Tavarnelle per iniziare una nuova, gloriosa, carriera da allenatore virtuale. E questo perché i colori della squadra del suo paese, il Dilton Marsh Wanderers FC, sono gli stessi, gialloblù. Da lì il successo documentato sui social, i messaggi su Instagram, l'invito allo stadio e il virtuale che - anche questa volta - diventa reale.
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- È la storia dell'attuale allenatore del piccolo Reims in Ligue 1, oggi quinto in campionato e protagonista di una serie di imbattibilità da record in Europa nella scorsa stagione.
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- Parola sua, si è appassionato a questo lavoro giocando a Football Manager. La travolgente esperienza manageriale ha ispirato in tanti, ma non molti ce l'hanno fatta. Lui sì. Una vera scalata: gli inizi nel piccolo Preston North End, quando aveva 20 anni; da assistente, degli Under 14. Da video-analyst a osservatore, da vice ad allenatore ad interim. Dal Belgio ai top campionati. Visto che il suo patentino non è valido in Francia, il Reims paga 25mila euro di multa ogni match per averlo in panchina come capo allenatore.
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- E tante altre storie. Come quella di tale John Boileau che, nel 2006, scrisse al Middlesbrough per il posto da manager citando la propria esperienza su FM come valido motivo di assunzione. Ma i tempi non erano ancora maturi; la risposta del club fu comunque bellissima: "Il rapporto di lavoro che cerchiamo è di breve durata. Il suo indubbio talento meriterebbe i più grandi club europei".
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- Stando a quanto pubblicato da Iain Macintosh e Kenny Millar nel libro intonato "Football Manager Stole My Life” (Football Manager ha rubato la mia vita, pubblicato nel 2012) sarebbero 35 le cause di divorzio nel Regno Unito in cui è stato citato il videogame. Facile che il numero, nel frattempo, sia aumentato…
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Foto da Twitter
- L'autore della follia risponde al nome del polacco Pawel Sicinski, entrato nel libro dei record per aver effettuato la più lunga partita di Football Manager. Il video-allenatore ha giocato per un periodo di 416 anni e 134 giorni, dal 4 gennaio 2018 al 18 maggio 2434, simulando 460 stagioni calcistiche (il tutto prendendosi solo 260 giorni di ferie…)
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- Sicinski ha giocato 22.300 partite, segnando 58.900 gol - 2,64 in media a partita - e conquistando 1258 trofei. Sul suo profilo Twitter, l'allenatore polacco ha testimoniato tutti i suoi progressi. Superando il precedente record che apparteneva al tedesco Sepp Hadel, in grado di giocare a Football Manager per 333 stagioni e un totale di 1940 ore reali di gioco
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- Succede anche questo. Quel giorno accadde in occasione di una pur sempre virtuale finale di Coppa Uefa Hibernian-Wolfsburg. Il giovane Adam - si leggeva nelle cronache - si prepara alla partitissima indossando giacca e cravatta, proiettando la partita stessa su una parete della propria abitazione con l’inno del proprio club a tutto volume e seguendo per 90 minuti effettivi la finale. Vince, sì, anche perché le sue urla sono talmente forti che a casa citofona il vicino accompagnato da due poliziotti.
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- Tante altre follie arrivano dal documentario ufficiale “An Alternative Reality: The Football Manager Documentary”. Qui un videogiocatore ha dichiarato di aver giocato a FM per una media di tre ore al giorno per un periodo di 20 anni. Per un totale di due anni e mezzo della propria vita.
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- In "An Alternative Reality: The Football Manager Documentary" c'è anche Demetrio Albertini, che raccontava di una nazionale azzurra (quella di Trapattoni) appassionata quasi al completo all'amatissimo videogioco, tanto da sfruttarne il dettagliatissimo database nel calcio vero: "Avevamo informato lo staff delle caratteristiche dei nostri avversari - raccontava - proprio perché quelle del gioco erano molto simili alla realtà".