I giocatori che hanno giocato con le maglie di due diverse nazionali
Nato in Olanda, ma ora con cittadinanza spagnola: quale nazionale sceglierà di rappresentare il giovane Huijsen? Le storie dei doppi-nazionali, da chi ha indossato addirittura tre maglie fino a Luis Monti, l'unico calciatore ad aver disputato due finali di un Mondiale con due diverse nazionali
- Nato in Olanda, cresciuto in Spagna, con che nazionale sceglierà di giocare? Il difensore centrale della Roma (in prestito dalla Juve) ha ottenuto la cittadinanza spagnola e ora può essere convocato sia dalle Furie Rosse che dagli oranje, con cui ha già collezionato diversi gettoni a livello giovanile. Potrebbe essere un nuovo iscritto al club dei doppi-nazionali.
- Dopo una sola presenza con la maglia della Spagna aveva scelto la nazione dei genitori, il Ghana, con cui è sceso in campo nell'ultimo Mondiale. Era già stato il primo giocatore di origini africane a segnare per il Bilbao, squadra da sempre legata a calciatori baschi o cresciuti (proprio con Iñaki Williams) nel settore giovanile del club. Pur non essendo riconosciuta da Fifa e Uefa, Iñaki ha giocato proprio per la nazionale dei Paesi Baschi. Un tris da primato.
- Vero, non ha mai esordito in nazionale maggiore francese, ma aveva collezionato oltre 50 presenze nelle selezioni bleus giovanili e diverse convocazione di Deschamps. Nel 2021 ecco la cittadinanza spagnola, quindi l'Europeo e il Mondiale 2022 con le furie rosse.
- Il suo cambio di nazionale fu al centro di diverse polemiche. È il 2014, l'attaccante dell'Atletico Madrid, nato a Lagarto in Brasile, è reduce da una stagione da 36 gol (con vittoria della Liga). Vanta due presenze coi verdeoro, ma vuole cambiare. Arriva la cittadinanza e il Mondiale coi campioni in carica. Scolari, il ct, dirà: "Sta voltando le spalle al sogno di milioni di persone".
- Lontane origini italiane hanno reso possibile la sua convocazione per gli azzurri. Due le presenze con la nazionale maggiore verdeoro nel 2003 poco più che ventenne. Con l'Italia giocherà Euro 2012 e 2016, e il Mondiale del 2014.
- Mamma di Padova, lui nato in Argentina. "È una decisione molto difficile" disse al tempo. Prima gioca in azzurro un paio di partite con Conte nel 2015. Poi passa alla Selección, nel 2018 ne gioca tre con l'Argentina.
- Oggi sfreccia sulla fascia nerazzurra e oranje, ma nel 2014 aveva giocato due partite con la nazionale di Aruba, terra di origine del padre.
- Nato in Inghilterra da una famiglia di origini irlandesi. Tre presenze con l'Irlanda prima di scegliere la nazionale dei Tre Leoni, che rappresenta tutt'oggi.
- Nato a Nemours, paesino francese di poco più di 12 mila abitanti. Con la Francia dei big ha giocato cinque volte. Molte di più le presenze in tutti i livelli giovanili (con cui vince il Mondiale U20). Nel 2018 il cambio: "È sempre stato il mio sogno" - dirà lui.
- Lo ricordiamo in campo nella finale Mondiale del 2006. Dopo ottanta presenze e nove gol in bleus, ha scelto a fine carriera la Guyana francese, terra dove è nato.
- Ex canterano del Barcellona, oggi al Las Palmas. Giovanili e una presenza con la Spagna. Poi ha scelto le origini dei propri genitori: dal 2021 gioca per il Marocco.
- Doppia nazionalità per lui: gioca prima nel Marocco, poi però sceglie il Belgio dal 2011. Disputerà ben due edizioni dei Mondiali.
- Nato in Brasile a São Caetano do Sul (una presenza in verdeoro). Dal 2012 gioca nel CSKA Mosca poi, nel 2016, acquisisce la cittadinanza russa. Con la nazionale di casa gioca il Mondiale del 2018.
- Tanti i giocatori di kosovari che si sono legati alla nazionale della propria terra dopo il riconoscimento ufficiale di Uefa e Fifa. Tra questi il centrale del Napoli, ma anche Ujkani (Albania), Milot Rashica (Albania) o Valon Berisha (Norvegia).
- Ivoriano di nascita ma con passaporto inglese. Proprio nella terra dove cresce calcisticamente (nel Crystal Palace) debutta in nazionale. Cambia nel 2017, attualmente gioca per la Costa d'Avorio.
- Vicecampione del mondo nel 1930 con l'Argentina e campione del mondo nel 1934 con l'Italia. Sì, nel calcio è l'unico giocatore ad avere disputato due finali di Coppa del mondo con due nazionali diverse. Accadeva quando numerosi calciatori stranieri (ma con antenati italiani) passavano all'azzurro tra anni Trenta e Cinquanta.
- Oltre e Monti, anche Anfilogino Guarisi (Brasile), Atilio Demaría, Enrique Guaita e Raimundo "Mumo" Orsi (Argentina) furono campioni del mondo con la Nazionale nel 1934. Mentre Michele Andreolo (Uruguay) lo fu nel 1938. Al contrario, Camoranesi (2006) e Jorginho (campione d'Europa nel 2021) non hanno mai giocato con le maglie di Argentina e Brasile.
- Jorginho no, ma Emerson Palmieri sì: ha giocato con la maglia brasiliana, anche se solo a livello giovanile (come conferma questo scatto del Mondiale U17 del 2011). Poi è diventato campione d'Europa in azzurro.
- Non furono campioni del mondo ma campionissimi sì, giocando in azzurro e (prima ancora) in albiceleste.
- Vinse lo storico Mondiale del 1958 in verdeoro, poi giocò per l'Italia a inizio anni Sessanta insieme a Sivori nel deludente Mondiale del 1962.
- Tra i tanti oriundi del pallone italiano c'erano anche due eccellenti uruguaiani, entrambi in gol nel famoso Maracanazo che fece piangere il Brasile intero nel Mondiale 1950 (in foto il gol di Schiaffino). Furono azzurri a fine anni Cinquanta.
- Leggenda del pallone e della fortissima Ungheria degli anni Cinquanta, la formidabile "squadra d'oro" che, nell'arco di sei lunghi anni di calcio, perse solo una partita (ma era la finale dei Mondiali del 1954). Dopo gli anni all'Honved, quelli al Real. Vinse tre Coppe campioni e poi passò alla nazionale spagnola. Stranamente, senza segnare.
- Saeta Rubia, nato in Argentina, leggenda del Real Madrid. Giocò con Puskas e vinse tutto. Strano ma vero: non riuscì mai a partecipare ad un Mondiale, né con una nazionale, né con l'altra.