Mito El-Hadary, è lui l'eroe dell'Egitto finalista

Coppa d'Africa

Claudio Barbieri

La leggenda El-Hadary trascina l'Egitto in finale di Coppa d'Africa (Getty)

L'Egitto conquista la finale di Coppa d'Africa grazie al proprio portiere, diventato leggenda contro il Burkina Faso: para due rigori e trascina i Faraoni. Prosegue la favola del numero 1 egiziano, che a 44 anni andrà a caccia del suo quinto titolo in carriera

Nei giorni dell’amarcord di Federer-Nadal, pensiamo a cos’era lo sport all’esordio da professionista di Essam El-Hadary, il più anziano giocatore a disputare un match di Coppa d’Africa con i suoi 44 anni e 17 giorni. Nel 1996, quando il portiere debuttò nella Premier egiziana con il Damietta, la Juve di Vialli vinceva la Champions, Schumacher muoveva i primi passi in Ferrari, Steffi Graf dominava a Wimbledon e Pavel Tonkov si vestiva di rosa al Giro d’Italia. L’esordio con la Nazionale dei Faraoni è arrivato quello stesso anno, in un’amichevole a Dubai del 26 marzo contro la Corea del Sud. Da allora sono 147 presenze con i Faraoni, con i quali ha vinto la Coppa d’Africa per quattro volte (1998, 2006, 2008 e 2010), di cui 3 da miglior portiere della manifestazione.

L’ultimo gettone in semifinale con il Burkina Faso, dove il suo Egitto ha vinto 4-3 ai calci di rigore (1-1 al 120'). El-Hadary è fenomenale con almeno 4 grandi interventi su Nakoulma , Touré Blat e Diawara, di cui uno al 93' che salva l'undici di Cuper. L’egiziano si arrende solo ad Aristide Bancè, unico giocatore ad aver segnato al numero 1 dei Faraoni in questa Coppa d’Africa e ad aver interrotto un’imbattibilità che durava da 433’. Ai rigori, la specialità della casa, ipnotizza il collega Hervé Koffi (24 anni in meno, a sorpresa sul dischetto come quarto rigorista) e Bertrand Traoré, trascinando l'Egitto in finale. Domenica il coscritto di Vieri, Inzaghi e Zanetti andrà a caccia del suo quinto trofeo, che gli consentirebbe di staccare l’ex compagno Ahmed Hassan e diventare il calciatore più vincente nella storia della Coppa. 

Il rapporto con la sua Nazionale si è ricucito di recente, grazie alla chiamata di Hector Cuper nel giugno 2016, quando l’argentino lo lancia titolare nell’ultima e decisiva partita di qualificazione alla Coppa d’Africa contro la Tanzania, vinta 2-0 dall’Egitto. Il destino lo aiuta al 25’ del match con il Mali dello scorso 17 gennaio, quando il titolare Ahmed El-Shenawy si infortuna e deve lasciargli il posto. Da quel momento, si riscrive la storia. Dopo aver studiato da un’altra leggenda, Nader El-Sayed, El-Hadary è stato l’incubo dei centravanti della gold generation africana. Ha fatto piangere Eto’o nel 2005, impedendo al Camerun di qualificarsi ai Mondiali di Germania, ha parato tre rigori nella finale di Coppa d’Africa del 2006 contro la Costa d’Avorio, tra cui quello di Drogba, che l’ha giudicato "il miglior portiere mai affrontato". E l’ex Chelsea, di numeri 1 bravi, ne ha visti parecchi. 

 

In carriera, El-Hadary ha vestito le maglie del Damiette (club della sua formazione) e dell’Al Ahly (12 stagioni tra il 1996 e il 2007), prima dell’unica esperienza in Europa, al Sion (Svizzera), dove però trova poca fortuna. Decide di rientrare in Egitto e da quel momento è un giramondo, con 6 club (attualmente è al Wadi Degla) nelle ultime 8 stagioni. Il suo segreto? Affitta sempre casa a poche centinaia di metri dallo stadio, in modo da non rischiare mai di essere in ritardo. "L’allenamento è fondamentale", ripete in continuazione. Sarà per questo che in carriera ha conquistato 37 trofei, tra cui la Supercoppa africana del 2002, vinta grazie a un 4-1 rifilato al Kaizer Chiefs, in cui compare anche nel tabellino dei marcatori grazie a un gol allucinante

In corsa per la sua quinta Coppa d’Africa, El-Hadary non vuole certo fermarsi. Nonostante un palmares eccezionale e una figlia che ha l’età del compagno Ramadan Sobhy (classe 1997), il numero 1 egiziano ha ancora una sfida da portare a termine. "Sono fiero della mia carriera, ma voglio partecipare alla Coppa del Mondo", ha detto. Nel 2018, potrebbe diventare il portiere più anziano a prendere parte a un Mondiale, battendo il record del colombiano Faryd Mondragon, che nel 2014 contro il Giappone scese in campo a 43 anni e 3 giorni. Un obiettivo tutt’altro che utopistico, visto che l’Egitto è primo nel suo girone di qualificazione a Russia 2018 davanti all’Uganda e con 5 lunghezze di vantaggio sul rivale più accreditato, il Ghana. Al fischio d’inizio della Coppa del Mondo, El-Hadary avrà 45 anni e 5 mesi. "Per me l’età è solo un numero", ha spiegato recentemente. Il libro dei record è pronto per essere riscritto ancora una volta, già a partire da domenica sera.