Il Paris Saint-Germain pronto a cambiare: via Emery, Allegri il preferito

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Il valzer delle panchine ha tra i protagonisti il club parigino, che al termine della stagione e alla scadenza del contratto saluterà l’allenatore spagnolo. Allegri sarebbe l’uomo giusto per vincere subito in Europa, Pochettino per dare valore ai giovani

Grossi cambiamenti in vista, nel futuro del Paris Saint-Germain. Dai turbamenti di Neymar, stufo di stare nella sua prigione dorata, all’intenzione del club di cambiare la guida tecnica della squadra. In questo senso, ESPN ha riportato che l’obiettivo principale dei parigini per la panchina della prossima stagione è Massimiliano Allegri. L’allenatore della Juventus si aggiunge ad altri due candidati fortemente considerati dai vertici del PSG, quali Antonio Conte e Mauricio Pochettino. L’idea è quella di interrompere un ciclo che oltre ai successi in campo nazionale, anche abbastanza scontati, ha portato poco altro: infatti, i francesi devono fare i conti con l’ennesima eliminazione prematura dalla Champions League, stavolta per mano del Real Madrid campione in carica. E’ proprio per questo che Allegri è schizzato in cima alle preferenze. Pare, infatti, che Nasser Al-Khelaifi sia rimasto fortemente impressionato dai progressi in campo europeo della Juve, che può vantare due finali disputate negli ultimi tre anni, anche se poi sono state perse entrambe per mano di Barcellona e Real.

Pochettino, l’alternativa

Ad ogni modo, resta comunque tra i preferiti Pochettino, in particolar modo per il suo passato da giocatore al Paris Saint-Germain. Infatti, l’ex difensore argentino ha giocatore due stagioni in Francia, dal 2001 al 2003, diventando anche capitano della squadra. A volerli mettere in classifica, al terzo posto ci sarebbe poi Conte, in quanto i vertici del PSG sarebbero convinti – dopo una chiacchierata informale con il suo entourage – che l’allenatore tornerà a guidare la Nazionale Italiana. Spinge per la candidatura dell’allenatore del Tottenham il direttore sportivo, Antero Henrique, perché la politica del futuro prevedrà una forte valorizzazione del settore giovanile e di Pochettino si è apprezzata la capacità di valorizzare tanti talenti in erba. Tuttavia, la dirigenza per quanto consapevole delle qualità di Pochettino, ritiene che Allegri sia l’uomo giusto per arrivare in tempi brevi ad un successo in campo internazionale. Anche perché dalle parti di Parigi la pazienza è ormai esaurita.

Da Luis Enrique a Carlo Ancelotti

L’intenzione di salutare Unai Emery al termine della stagione è chiara. Il contratto dell’allenatore scadrà a giugno e la società ha intenzione di fargli condurre la squadra fino al termine della stagione, con la speranza che l’allenatore riesca a centrare i tre obiettivi rimanenti: campionato, coppa di lega e coppa di Francia. Nelle ultime settimane, però, tanti altri nomi sono stati accostati al PSG. A cominciare da Luis Enrique, che in tempi recenti aveva condotto il Barcellona sul tetto del mondo. La preferenza dello spagnolo sembra indirizzata altrove, più precisamente verso il Chelsea qualora si liberasse la panchina di Conte. Era stato considerato anche il ritorno di Carlo Ancelotti (che ha allenato il club dal 2011 al 2013), ma non rappresenta la miglior opzione perché durante la sua gestione ci sono stati diversi contrasti e punti di vista differenti. Come ad esempio il fatto che avrebbe voluto maggior potere nelle scelte di mercato, un aumento di responsabilità che metterebbe in secondo piano il ruolo di Henrique così come sarebbe potuto accadere col precedente direttore sportivo Leonardo. Infine, proprio Henrique avrebbe anche proposto il connazionale Villas Boas, sul quale però la dirigenza del Paris Saint-Germain avrebbe mostrato diverse riserve, escludendolo dalla rosa degli ipotetici candidati, che nell’ordine è: Allegri, Pochettino, Conte, Luis Enrique e Ancelotti.

"Cambierà l’allenatore"

A quanto pare, il destino di Emery è praticamente segnato: al termine della stagione, la sua esperienza al PSG si concluderà. Una sensazione che è molto diffusa anche all’interno dello spogliatoio. Infatti, dal ritiro della nazionale belga, Thomas Meunier si è sbilanciato molto sul futuro del suo attuale allenatore: “Il mio futuro dipende da ciò che succederà alla fine della stagione. Sto aspettando di vedere ciò che succederà, perché cambieranno molte cose. Come l’allenatore. Se c’è la possibilità di giocare di più voglio approfittarne: non ho più 18 anni, ma 26”.