Zlatan Ibrahimovic si presenta ai Galaxy: "Il leone è affamato. Juve-Milan? In guerra mi porterei Gattuso"

Calcio

Conferenza stampa di presentazione per Zlatan Ibrahimovic, pronto ad iniziare un nuovo capitolo della propria carriera con la maglia dei Los Angeles Galaxy

IBRA A LOS ANGELES, DALL'ARRIVO AL PRIMO ALLENAMENTO

Una settimana da star, sette giorni vissuti al massimo per cominciare come meglio non si potrebbe l’ennesimo esaltante capitolo della propria carriera. Zlatan Ibrahimovic e i Los Angeles Galaxy, la storia è già cominciata e promette di regalare sorprese e colpi di scena. Contratto di un anno e mezzo già firmato e derby che lo aspetta, dal momento che l’attaccante svedese potrà già scendere in campo contro i Los Angeles FC, in un ‘El Trafico’ che si preannuncia scoppiettante. Dopo le prime parole arrivate in seguito all’ufficialità del suo trasferimento in Mls, Ibrahimovic si presenta in conferenza stampa: "Sono felice di essere qui, sono felice di giocare e voglio andare in campo il prima possibile. Sarei potuto arrivare a Los Angeles prima di firmare per il Manchester United, la mia testa era qui ma poi ho scelto la Premier. Come mi sento? Come Benjamin Button, sono nato vecchio e sto per morire giovane. Non vi preoccupate per la mia età, sono arrivato in Inghilterra con la sedia a rotelle e l'ho conquistata in tre mesi. So cosa posso dare, domani c'è una grande partita e sono eccitato. Il leone è affamato. Negli ultimi due mesi, non mi sono sentito al cento per cento. Adesso mi sento bene, voglio tornare a giocare e a vincere. Mi sono allenato con la squadra ogni giorno in queste ultime settimane, quando Mourinho aveva bisogno di me ho sempre risposto presente, quando non aveva bisogno di me ho cercato di lavorare ancora di più. Mi sento come un bambino a cui danno una caramella per la prima volta e gli dicono di scegliere, questo sono io adesso. Ma io scelgo la palla. 

Part of the pack.

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"Los Angeles ha chiamato, io ho risposto"

Una chiamata a cui Ibra non ha saputo dire di no quella dei Galaxy, come sottolinea lo stesso attaccante svedese: "Sono abituato a vincere, così ho cambiato squadra e adesso voglio tornare a riassaporare le vecchie sensazioni. Comincerò step by step, migliorerò nel corso della stagione. Sono a disposizione dell'allenatore, spingerò e darò sempre il meglio di me. La mia testa è qui, son voluto venire qui e adesso tocca a me. Il destino ha detto che doveva arrivare la chiamata dei Galaxy e io ho risposto. Ho parlato con Beckham, mi ha detto di accettare questa offerta, Los Angeles ha chiamato e io ho risposto. Rispetto ogni decisione, il coach è il boss e io sono qui per mettermi a disposizione. Il rapporto con l'allenatore sarà molto professionale, farò tutto quello che mi dirà per raggiungere più vittorie possibili. Ringrazio tutti per l'opportunità che mi è stata data, sono stato dappertutto in qualsiasi campionato, ho vinto tanto perché ho lavorato sempre tanto. Mi sono preparato tanto per essere a disposizione dei Galaxy, il Mondiale è un'altra questione se ne parlerà più avanti. Se ho parlato con Beckham? E' un fantastico giocatore e una fantastica persona, mi ha mandato un messaggio dicendomi di divertirmi".

"Il corpo deve seguire la testa"

"Se sono il giocatore che sono è perché ho lavorato tanto per diventare così - prosegue poi Ibrahmovic - so nella mia testa in che modo voglio giocare ma il corpo deve seguire ciò che penso. Quando vedo una nuova sfida per me sono abituato a coglierla, dopo l'infortunio ho cominciato a lavorare duro ogni giorno per tornare il giocatore che faceva 70 partite a stagione. Qualcosa è cambiato, sono passato dal'alto al basso e mi son trovato a risalire. Lavoravo sul corpo e diventavo più forte mentalmente, quando ho ricominciato a correre e a calciare in porta sono tornato bambino. L'infortunio è adesso alle spalle, solo il leone può far male a se stesso, e questo è quanto. Ho giocato nei migliori club del mondo con i migliori giocatori del mondo, ho giocato più di settecendo partite e ho sempre saputo cosa mi serviva per migliorare e avere gli stimoli giusti per continuare. Sono felice quando gioco e spero di dare il buon esempio ai miei figli".

Different place, same Zlatan.

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"Se andassi in guerra, porterei Gattuso con me"

Infine Ibrahimovic ha parlato anche dell'imminente Juventus-Milan, soffermandosi su Allegri e Gattuso: "Ho fatto la storia in Europa, ho vinto 33 trofei e ho giocato con i migliori club e i migliori giocatori del mondo. Quello che ho fatto lo porto con me dove sono adesso. Juventus-Milan? Allegri sa cosa deve fare per vincere, ha vinto con il Milan e lo sta facendo con la Juve. Gattuso lo conosco come compagno e non c'è bisogno che gli spieghi come si vinca. Sta facendo grandi cose e sono contento per lui perché mi piace come persona. Se dovessi andare in guerra, Rino sarebbe uno dei pochi che porterei con me".