Maradona, l’artrosi alle ginocchia preoccupa. Il dottor Ochoa: “Deve essere operato”
CalcioGermán Ochoa è l’uomo che meglio conosce le ginocchia del “Diez” più famoso della storia. Dopo i tanti problemi manifestati dall’argentino, il chirurgo colombiano ha fatto chiarezza al sito Todo Noticias: “Serve un’operazione: non ha più cartilagine, le ossa si toccano e serviranno due protesi. Ma non rischierà di non poter più camminare”
Il video di Maradona zoppicante in uno degli ultimi allenamenti coi Dorados ha destato grande preoccupazione. L’ultima seduta Diego l’ha saltata, lasciandola nelle mani di Luis Islas e Mario García. Artrosi, alle ginocchia, è la diagnosi. Che rende anche quei piccoli movimenti come una passeggiata un inferno che non dà pace. La parola allora al dottor Germán Ochoa, traumatologo e chirurgo colombiano che ha in cura proprio Maradona, in poche parole: l’uomo che meglio conosce le sue ginocchia e che l’ha già operato più volte. “Conosco bene Diego - ha detto al sito argentino Todo Noticias - l’ho operato nel 2004 e anche a giugno prima dell’ultimo Mondiale, così che potesse stare tranquillo in Russia (dove era commentatore per la tv venezuelana, ndr). Sono al corrente di quale sia il suo problema di Maradona…”
Diagnosi
Ma qual è dunque il verdetto? “Maradona ha una pesante artrosi alle ginocchia e non ha più cartilagine - ha proseguito l’attuale medico dell’América de Cali con un passato nella nazionale colombiana -. E quindi le ossa si toccano: il femore con la tibia e con la rotula. È un problema grave che causa molto dolore, infiammazione e difficoltà nel movimento. L’unica soluzione possibile, e Diego lo sa, è quella dell'operazione e di mettere due protesi alle ginocchia. Per un paziente non più giovane come lui non ci sono altre soluzioni”.
Cosa rischia Maradona?
Inevitabile a quel punto la domanda dei colleghi argentini, diretta: “Diego rischia di non poter più camminare?”. “No - rassicura subito Ochoa - non si arriverà a tanto e non succederà. Le tecnologie moderne offrono diverse soluzioni, ma la strada migliore è quella di operare le ginocchia. Prima una, poi l’altra. Diego lo sa, così come sa quello che non deve fare: ne abbiamo parlato spesso. Deve evitare tutto quello che porta impatto alle ginocchia: correre, saltare e fare qualsiasi movimento che possa creare frizione al ginocchio”. Come per esempio quei balli dopo le vittorie in spogliatoio. Insomma, Diego in Messico coi Dorados dovrà continuare a vincere, ma tentare di tenere a freno il suo grande entusiasmo.