River-Boca, le moto della scorta hanno ripreso tutto. VIDEO INEDITO

Calcio

La finale di ritorno della Copa Libertadores tra River e Boca è stata posticipata a stasera a causa del caos scatenatosi al momento dell'arrivo della squadra ospite al Monumental. Alcuni tifosi del River hanno lanciato pietre contro il pullman dei giocatori del Boca, rimasti feriti da alcune schegge e asfissiati dai lacrimogeni che la polizia aveva lanciato per disperdere i teppisti. Ecco un video inedito ripreso da una gopro della polizia che scortava in moto il pullman del Boca

RIVER-BOCA LIVE

Disordini e feriti, anche tra i giocatori. Sono stati attimi (o meglio ore) di follia e caos assoluti quelli che hanno preceduto quella che doveva essere la finale di ritorno di Coppa Libertadores. Eh sì, perché alla fine, ma molto alla fine (ci sono volute tre ore), il delirio avvenuto all'esterno dell'impianto del Monumental ha costretto la Conmebol a rinviare di 24 ore la partita che deve decidere chi alzerà al cielo la Libertadores 2018. Un video impressionante, ripreso con una gopro dalla scorta del pullman, inquadra perfettamente il contesto surreale di quello che doveva essere un appuntamento sportivo, ma che si è trasformato in guerriglia. Uno sciame di moto della polizia ha accompagnato la squadra Xeneize al Monumental tra sirene e manganellate: alcuni agenti hanno anche estratto il fucile per contenere i disordini.

Cosa è successo fuori dal Monumental

Tutto ha avuto inizio intorno alle 15.20 locali, a poco meno di due ore dall'inizio della partita, quando il pullman che portava i giocatori del Boca si è avvicinato allo stadio e per le strade si è scatenato il panico. Un gruppo di tifosi del River che aspettava di entrare nello stadio ha preso di mira il mezzo con un fitto lancio di pietre. Gli agenti, incredibilmente non presenti in quel momento, appena sono arrivati hanno cominciato a disperdere i tifosi attraverso l'uso di gas lacrimogeni. All'interno del veicolo del Boca intanto si scatenata il panico. Dai canti di gioia dei giocatori che provavano in quel modo a caricarsi prima della partita si è passato alle urla a causa delle schegge dei vetri e del gas lacrimogeno che sono entrate nel veicolo. Il risultato è stato che i giocatori del Boca sono entrati negli spogliatoi con ferite da taglio per via dei vetri mandati in frantumi dalle pietre e con evidenti difficoltà di respirazione a causa dei gas.

La riunione e poi la sospensione

I disordini fuori dall'impianto (continuati per diverse ore) e il clima di forte tensione che si respirava dentro lo stadio Monumental, ha portato poi i presidenti delle due squadre a riunirsi per decidere assieme alla Conmebol, la confederazione sudamericana, se rinviare l'incontro o posticipare l'inizio con oltre 50mila spettatori già presenti allo stadio.

Visto che inizialmente la federazione sudamericana voleva far giocare a tutti i costi la partita, la dirigenza del Boca ha spinto per rinviare la gara viste le condizioni di diversi suoi giocatori vittime dell'aggressione mentre si trovavano sul pullman. L'uso di lacrimogeni da parte delle forze dell'ordine per disperdere i tifosi del River ha provocato intossicazione e attacchi di vomito a 6 calciatori delle 'xeneizes': Carlos Tevez, Fernando Gago, Julio Buffarini, Agustin Almendra, Nahitan Nandez e Dario Benedetto, oltre a Pablo Perez, il giocatore che ha riportato la peggio. Alla fine però il buon senso ha avuto la meglio e la partita è stata rinviata di 24 ore, alle 21 italiane (17 locali) di domenica 25.

Perez, cornea lesionata

Pablo Perez è quello che se l'è vista peggio: il centrocampista del Boca ha riportato tagli a un braccio a causa delle schegge dei vetri rotti, oltre a una ferita all'occhio, medicata con un vistoso cerotto. Il giocatore è stato portato in ospedale per controlli e poi ritrasportato al Monumental, anche se la Conmebol in un comunicato ha giudicato le sue condizioni non così gravi da dover sospendere la partita. Durissime le parole di Tevez nelle due deliranti ore che hanno preceduto il fischio d'inizio: "E' molto difficile dopo tutto questo, parlare con le nostre famiglie. Non siamo in condizioni di giocare. Ci stanno obbligando. Pablo Perez ha una toppa all’occhio come un altro compagno. Ci stanno obbligando a giocare la partita. Intendo dire che i medici hanno molta pressione, però credo che debbano fare al meglio il loro lavoro". Evidentemente le parole dell'Apache poi hanno sortito il loro effetto.