Tevez e il caos River Boca: "Non c'erano le condizioni, ma ci volevano obbligare a giocare"

Calcio

Dopo l'assalto al pullman del Boca Juniors e i gas lacrimogeni che hanno creato grossi problemi di salute ai giocatori della squadra Xeneize, prima del rinvio ufficiale a domani della partita, l'ex attaccante della Juve ha incontrato i giornalisti esprimendo la posizione dei compagni

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Ore di grandissima tensione. Dopo l’assalto al pullman che accompagnava il Boca Juniors al Monumental, e i successivi disordini creati dal lancio di lacrimogeni da parte della polizia che voleva disperdere i tifosi del River Plate, a Buenos Aires è stato il caos. Prima la Conmebol ha deciso di rinviare due volte la sfida di ritorno della Copa Libertadores. Il tutto con l’obiettivo di capire le condizioni dei giocatori della squadra Xeneize rimasti colpiti sia dalla sassaiola, sia dal contenuto dei lacrimogeni che ha invaso il pullman. Carlos Tevez si è presentato con Fernando Gago davanti ai giornalisti per ribadire più volte la volontà della squadra: "Non si deve giocare". "Prima di tutto - ha spiegato - vorrei dire alle nostre famiglie che la maggior parte di noi sta bene. Ci sono tre o quattro giocatori che hanno lesioni lievi. Non riusciamo a comunicare al di fuori dallo spogliatoio. È molto difficile dopo tutto questo, parlare con le nostre famiglie. Non siamo in condizioni di giocare. Ci stanno obbligando. Pablo Perez ha una toppa all'occhio come un altro compagno. Ci stanno obbligando a giocare la partita. Intendo dire che i medici hanno molta pressione, però credo che debbano fare al meglio il loro lavoro. Abbiamo tre compagni che non stanno bene, che non possono giocare, non si può credere a quello che sta succedendo. Bisogna riconoscere che ci sbagliavamo. Volevamo giocare una partita quando non ci sono le condizioni. I presidenti della Conmebol, della Fifa vogliono che si giochi però le condizioni non ci sono. È difficile giocare così, però vedremo cosa accadrà. Sicuramente i tifosi del Boca Juniors sono furiosi". Poco dopo le 23:20 la decisione ufficiale del rinvio.

L'attacco ai colleghi del River

Nel corso dell’intervista, Tevez ha anche parlato dei colleghi del River citando un precedente del maggio 2015: "Ho sentito i lamenti dei giocatori del River quando nessun giocatore del Boca aveva domandato loro come stavano, oggi non l’hanno fatto nemmeno loro, eh". Nelle parole dell’attaccante Xeneize un precedente, a parti invertite. Quella volta i giocatori del River sono stati colpiti dal gas al pepe al momento di tornare in campo per giocare il secondo tempo della partita. "A me è toccato vivere l’episodio della Bombera in tv e ho ascoltato che quelli del River reclamavano perché nessuno li aveva cercati". Poi si è rivolto a Gago: "Oggi non sono venuti no? Né tantomeno hanno chiamato, né nulla…".