Reduce dall'1-1 casalingo contro i Venados, pareggio che rimanda l'accesso ai playoff nella Serie B messicana, l'allenatore dei Dorados ha espresso tutta la sua rabbia in merito alle decisioni arbitrali: "C'era un rigore chiarissimo per noi, non ce l'hanno dato perché questa è la squadra di Maradona. Forse sto facendo male al club, potrei andare via a fine stagione"
Pochi giorni fa aveva ribadito il suo sostegno al venezuelano Nicolás Maduro schierandosi contro il presidente americano ("Noi non ci faremo comprare da quel burattino di Trump"), parole che potrebbero costargli una squalifica sulla strada della promozione nella Serie A messicana. Già, perché il presente di Diego Armando Maradona lo vede a pochi passi dall’accesso ai playoff: traguardo rinviato dopo l’1-1 casalingo contro i Venados incassato nel finale di partita. In serie utile da 7 incontri in campionato, piuttosto, l'ex campione argentino e simbolo del Napoli si è scagliato contro la classe arbitrale a sua detta protagonista di errori evidenti: "C'era un rigore chiarissimo per noi - ha commentato Diego nella conferenza dopo il match -, ma sapete perché non ce l'hanno dato? Perché il giorno dopo sui giornali avrebbero scritto che lo avevano fischiato solo perché è la squadra di Maradona".
Nient’altro che le prime parole di uno sfogo nel quale Diego ha minacciato l’addio ai Dorados: "Una volta che sarà finito (il torneo di Clausura, ndr) lascerò la società, devo parlare con il presidente. Forse sto facendo del male ai Dorados e allora potrei pure andare via a fine stagione. Mi dispiace molto, ma è una mia decisione. Sono triste, ma da domani ricomincerò a lavorare: la prossima partita è una questione di vita o di morte e noi vogliamo i playoff". Sabato prossimo la squadra di Maradona affronterà la trasferta sul campo del San Luis, capolista imbattuta della seconda divisione messicana.
