Importante vittoria in Copa Libertadores per il Palmeiras, 3-0 ai colombiani del Junior Barranquilla dalla coda velenosa: il protagonista è stato l'ex Serie A non nuovo ad episodi controversi, l'ultimo dei quali l'ha visto esultare mimando una pistola alla tempia. Nessuna provocazione ai tifosi avversari come spiegato ai microfoni di SporTV: si trattava di un riferimento al videogame che condivide con il figlio
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Probabilmente non sarà l’ultimo episodio controverso che lo coinvolge, quasi un’abitudine per chi è abituato ad esagerare in campo. Colpi proibiti, provocazioni e atteggiamenti spesso sopra le righe quelli esibiti in carriera da Felipe Melo, 35enne centrocampista brasiliano dai trascorsi in Serie A: rivelazione nella Fiorentina di Prandelli, alti e bassi nella Juventus tra il 2009 e il 2011 prima del biennio all’Inter archiviato nel 2017. Da allora l’ex nazionale della Seleção (22 presenze con 2 gol) è tornato al Palmeiras trascinandolo ad alti livelli: campione nell’ultimo Brasileirão propiziando il 10° titolo per il Verdão, Felipe Melo ha riportato in patria anche i suoi eccessi comportamentali che puntualmente fanno discutere.
Felipe Melo, esultanza shock: ma è una "dedica" al figlio
L’ultimo episodio è andato in archivio in occasione della vittoria in Copa Libertadores contro il Junior Barranquilla, formazione colombiana battuta 3-0 in casa per la gioia di Scolari: il Palmeiras viaggia a quota 9 punti nel gruppo 6 alle spalle del San Lorenzo, rivale vittoriosa nel primo atto in Argentina, peccato che a prendersi la scena sia stata il "solito" Melo. Colpa di un’esultanza shock rivolta verso gli spalti, pistola mimata alla tempia premendo il grilletto con le dita scatenando polemiche a non finire. A scongiurare accuse di violenza gratuita (e di provocazioni verso i tifosi avversari) in diretta televisiva ha provveduto lo stesso calciatore che, in zona mista, ha spiegato l’accaduto ai microfoni di SporTV: si trattava di un gesto scherzoso rivolto al figlio, mimica poco convenzionale che richiamava un videogame ("Call of Duty") che li appassiona in famiglia. Parecchie le ore trascorse insieme giocando al noto sparatutto pubblicato da Activision Blizzard, giustificazione che stavolta scagiona il chiacchieratissimo Felipe Melo.