Lo svedese ha strappato applausi nel match della notte contro il New England Revolution. Sconfitta per 2-1 il risultato finale, ma la sua splendida rovesciata ha fatto saltare tutti in piedi. Non la prima prodezza della sua carriera, segnata da un certo feeling con i gol impossibili
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Trentasette anni e non sentirli. Passano gli anni, passa il tempo, ma Zlatan Ibrahimovic non finisce mai di stupire e di strappare applausi. Anche se gioca in America, in un campionato lontano per molti di noi. E che, anche grazie alle sue giocate, sta godendo di grande visibilità. L'ultima prodezza nel match giocato nella notte con i suoi LA Galaxy. Dall'altra parte il New England Revolution, undicesimo in classifica. Avversario non temibile, anche se alla fine il risultato dice altro (2-1 il punteggio finale). Chi ha provato a capovolgerlo è stato l'attaccante svedese, appunto. Che al minuto 83', dopo aver ricevuto palla in seguito ad una rimessa laterale, l'ha stoppata di petto, toccata con il destro e poi scaraventata in porta con una potente rovesciata che non ha lasciato scampo al portiere avversario. Il tutto nonostante il difensore a marcarlo strettissimo. Esultanza piuttosto rabbiosa rivolta non si sa bene a chi, la classica faccia che sembra dire: "Hai visto cosa ho fatto?". Poi gli ultimi minuti di assedio che però non sono valsi a niente. I suoi LA Galaxy, dopo due vittorie consecutive, si fermano in casa. Ora si trovano al secondo posto, a nove punti di distanza dal Los Angeles FC primo.
Passione rovesciate
Per Ibra si tratta dell'undicesimo gol segnato in dodici partite di campionato, una media spaventosa. Non è la prima prodezza che segna in acrobazia. Tutti si ricorderanno della spettacolare rovesciata realizzata con la maglia della Svezia da 40 metri contro l'Inghilterra nel 2012. Due anni prima, nel novembre del 2010, ancora una rovesciata da segnalare. A questo giro con il Milan a San Siro, dall'altra parte la Fiorentina di un incolpevole Boruc. Poi i tanti colpi di tacco, come quello nell'Europeo del 2004 contro l'Italia e quello su assist di Adriano con il Bologna nell'ottobre del 2014. Ibra e i gol impossibili, un feeling che dura da sempre.