Toni ritrova il sorriso, Lippi da record: 1-1 con la Grecia

Calcio
Luca Toni è tornato al gol dopo un lunghissimo periodo di astinenza regalando a Lippi il record di 31 risultati utili consecutivi sulla panchina azzurra
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Gli azzurri impattano ad Atene e ottengono il 31.o risultato utile consecutivo con il ct di Viareggio in panchina. L'attaccante del Bayern torna al gol 697 minuti dopo l'ultima volta. L'atteso Giuseppe Rossi non punge

GRECIA-ITALIA 1-1
51' Gekas (G), 54' Toni (I)

Una gara che avrebbe dovuto dare indicazioni per il futuro in vista delle prossime gare di qualificazione al Mondiale 2010 e servire come sperimentazione per le nuove leve che Marcello Lippi, pian piano, sta inserendo nel gruppo azzurro. Ci si aspettava Giuseppe Rossi e, invece, è tornato Luca Toni. Giusto mix che ha regalato il 31.o risultato utile consecutivo al ct sulla panchina azzurra che gli vale il sorpasso ai danni del mitico Vittorio Pozzo. Numeri e statistiche che si intrecciano: 697 i minuti dall'ultimo gol in azzurro del centravanti del Bayern Monaco. Tabù sfatato, dunque, e un pari che consente di salutare la Nazionale per i prossimi tre mesi con il sorriso sulle labbra.

Una prova di carattere, specie nella ripresa, dopo un primo tempo nel quale le occasioni da gol si sono susseguite con il contagocce e solo nel finale con un calcio di rigore reclamato dai greci per un presunto fallo di mano di Gattuso. Immediatamente, in apertura di ripresa, gli uomini di Rehhagel hanno spaventato gli azzurri: sempre il centravanti del Bayer Leverkusen pericoloso, e questa volta, letale in gol al 51'.

La reazione, immediata, dell'Italia si concretizza grazie nella ritrovata vena realizzativa di Toni che si arrampica in cielo fino a deviare in rete un cross perfettamente pennellato da De Rossi. Dopo il pari consueta girandola di sostituzioni che non hanno propiziato il bel gioco nonostante la Grecia si sia resa pericolosa in un paio di ulteriori circostanze. Alla fine è 1-1, risultato comunque positivo che soddisfa la spedizione azzurra e regala a Marcello Lippi un posto in prima fila nel mito azzurro.