"Non temo la Juve, ma vorrei vedere l'Inter in difficoltà"

Calcio
Carletto incita i suoi: contro la Juventus non sarà il match definitivo, ma insomma...
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L'INTERVISTA. Carlo Ancelotti si confessa a SKY Sport prima del big match di domenica contro la Juventus: "Cosa regalerei a Del Piero? Una maglia del Milan, così magari vorrebbe venire a finire la carriera da noi. Ranieri? Un ottimo tecnico"

Dalla puntata de “Il Rosso e il Nero“, la rubrica dedicata al Milan in onda ogni mercoledì alle 18.30 (in replica a mezzanotte) su Sky Sport 1, un’intervista esclusiva all’allenatore del Milan, Carlo Ancelotti. L’intervista all’allenatore rossonero verrà riproposta giovedì 11 dicembre alle 21 su Sky Sport 1, all’interno di “Un weekend da eroi”, uno speciale di due ore dedicato ai due big match in programma nel weekend: Juventus-Milan e a Barcellona-Real Madrid.

Ancelotti, un rapido excursus sugli allenatori storici del Milan
"Il primo: Rocco, una sorta di padre che univa bastone e carota nello stesso tempo. Poi c’è stato Sacchi, che ha tracciato, soprattutto nel periodo di Berlusconi, un solco importante, una strada che sta proseguendo ancora oggi. Infine c’è stato Capello, che ha vinto tantissimi campionati italiani. Essere già paragonato a questi tre allenatori che ho nominato è sicuramente motivo di soddisfazione".

Come arriva il Milan alla partita con la Juventus?
"È una partita che ci stimola molto, anche perché, non avendo i favori del pronostico, vogliamo a maggior ragione essere una sorpresa".

Adesso iniziano a venir fuori i discorsi: con Ronaldinho non rende Kakà…
"Sono tutte palle, magari se ci sono stati problemi di adattamento tra i due, questi problemi spariranno con il lavoro quotidiano e con il tempo".

Juve-Milan sarà anche la partita di Carlo Ancelotti: ha ancora quella rabbia dentro?
"Quella rabbia dentro c’è nel momento in cui continuo ad essere risultato, salta fuori, è normale perché credo piaccia a nessuno essere insultato in quella maniera".

Si è dato una spiegazione?
"La spiegazione è molto chiara: per una piccola parte della tifoseria della Juve vengo sempre considerato un nemico atavico, considerando il fatto che ho giocato prima nella Roma, che è un avversario della Juve, poi nel Milan. I tifosi della Juve sono 11milioni, penso che da loro ho avuto anche tantissime soddisfazioni, quindi non voglio pensare e non voglio parlare di tifoseria contro, voglio parlare di un gruppo di persone che ce l’hanno con me per questo motivo".

Una delle ultime volte si è anche alzato un dito medio verso i tifosi della Juve: sarebbe pronto a rifarlo, se dovessero insultarla?
"È venuto così, magari può capitare qualcos’altro, magari può capitare 'un salame alla Mazzone', come aveva fatto con l’Atalanta. Quello che viene viene".

Chi perde abbandona le speranze di scudetto?
"Penso di no, anche se una vittoria del Milan contro la Juve è importante dal punto di vista del morale, più che della classifica. E lo stesso discorso vale per la Juventus: vincere contro il Milan sarebbe certamente un’iniezione di fiducia. Un giocatore della Juve che vorrei allenare è Chiellini: in questo momento è il migliore difensore che abbiamo in Italia".

Ci racconta quando stavate per portare Buffon al Milan?
"Non mi ricordo, ci abbiamo provato, penso, però adesso i dettagli li ho dimenticati".

Però, quanto le sarebbe piaciuto Buffon qui?
"Con tanti giocatori mi piacerebbe continuare l’avventura, perché sono bravi ragazzi, giocatori capaci, però il mondo del calcio è questo e tante volte non c’è la possibilità di fare una carriera intera insieme".

Cosa pensa di Ranieri?
"È un ottimo tecnico, preparato, ha fatto tanta esperienza. Da un punto di vista tattico, la sua squadra, la Juventus in particolare, gioca molto molto organizzata, è una squadra che riesce a tenere la difesa più alta di tutte, più compatta e con questo riesce ad ottenere ottimi risultati. Le grandi squadre, quelle più accreditate, hanno tutte avuto un periodo difficile iniziale. Un momento di difficoltà grosso non l’ha ancora avuto l’Inter, quindi, per capire magari quello che è il potenziale dell’Inter, anche da questo punto di vista, mi piacerebbe che anche loro andassero un po’ in difficoltà".

Del Piero: perché è eterno?
"Perché è un campione prima di tutto, perché credo che abbia grande passione per il proprio lavoro e faccia tutto al massimo delle proprie possibilità. È un perfezionista, nel senso che è molto preciso, molto applicato, cura molto l’aspetto professionale e, di conseguenza, con le qualità che ha, rimane ad alto livello. Un po’ le qualità che vedo in Paolo Maldini".

Sul figlio Davide
"Davide è un figlio che non mi ha mai dato nessun tipo di problema. È molto bravo nella telecronaca, nell’osservazione delle partite, conosce molto bene il calcio internazionale, penso che possa fare benissimo relazioni di buon livello".

Ancelotti quanto resterà sulla panchina del Milan?
"La mia volontà, quello che dipenderà da me, è legato al mio contratto, al 30 giugno 2010. Se faccio le cose per bene, credo che quella sarà la fine naturale poi, se c’è la volontà da parte di tutti e due di prolungare, abbiamo tempo un anno e mezzo per poterlo fare. È stato accostato per tanto tempo il mio nome al Real Madrid, ma credo che sia tutto svanito dal momento che io mi trovo bene qui e la società si trova bene con me, perché per rimanere in un posto bisogna volerlo in due. Milan, Roma, Real Madrid: credo siano tutte piazze molto appetibili, la priorità ora rimane per il Milan".

Come sarebbe la stagione, se il Milan non dovesse vincere lo scudetto?
"Per il Milan è importante tornare a riconquistare la Coppa dei Campioni, non sarebbe certamente una stagione da buttare via".

Cosa regalerebbe per Natale a: Ranieri?
"Tre punti no".

A Del Piero?
"Una maglia del Milan, una maglia numero 10, di Seedorf, così magari gli viene voglia di fare un fine carriera nel Milan".

A Berlusconi?
"Sicuramente la cosa che ama di più il Dottore sono le vittorie, le belle partite, mi piacerebbe regalargli in queste tre partite il Milan che sogna".

A Ronaldinho?
"Lo manderei dal parrucchiere".

È inguardabile?
"No, è il suo look, però vederlo con i capelli corti potrebbe essere qualcosa di interessante".

A Gattuso?
"La museruola".

A Mourinho?
"Una penna per scrivere, lui scrive tanto prima delle partite…".