Europei di Svezia U-21, Casiraghi: ''Siamo un po' tesi''
CalcioOggi l'esordio che, come due anni fa in Olanda, sarà contro la Serbia. Gli azzurrini sono pronti ma il ct fa trapelare una certa tensione: "E' inutile nasconderlo, ma in competizioni come questa è inevitabile''
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Ci siamo. Il lungo percorso iniziato dall'Under 21 nel giugno del 2007 a Pontedera è arrivato fino in Svezia, dove oggi gli azzurrini esordiranno nella fase finale di questo Europeo. Come due anni fa in Olanda, la prima sarà contro la Serbia e Gigi Casiraghi, che per la seconda volta di fila porta l'Under 21 a giocarsi il titolo, ha tutta l'intenzione di vendicare Nijmegen, dove la sua squadra nel 2007 fu sconfitta proprio dalla Serbia.
"La Serbia è una squadra molto solida in difesa e di grande qualità in attacco, dove ci sono giocatori molto bravi nell'uno contro uno - spiega il ct. Siamo due squadre simili, per questo sarà una gara difficile. Potrebbe sbloccare il risultato una giocata occasionale, un'invenzione. La mia è una squadra più portata ad attaccare che a difendere ma il carattere non ci manca".
Non dovrà mancarle nemmeno la testa, requisito fondamentale per approcciare al meglio questo Europeo ed evitare un'altra partenza ad handicap: "Siamo tranquilli perché in questo periodo di preparazione abbiamo lavorato bene, sia sotto l'aspetto fisico che mentale. Il gruppo è pronto, la tensione è inutile nasconderlo c'è, ma in competizioni come questa è inevitabile. E spero che funzioni in senso positivo. Mi auguro che i miei ragazzi siano protagonisti di questo Europeo, hanno un grande futuro e lo meritano".
Del resto la cifra tecnica del gruppo azzurro è piuttosto alta. Da Balotelli, che i bookmaker danno già come bomber di questo torneo, a Giovinco, passando per Cigarini, Motta, Marchisio e Acquafresca, l'Italia ha tutti i numeri per arrivare fino alla finale del 29 giugno.
"Ce la giochiamo alla pari con tutti - conclude Casiraghi - perchè i ventitre giocatori che ho a disposizione sono tutti sullo stesso livello, difficile fare delle scelte. E' una grande occasione per tutti noi: durante le qualificazioni abbiamo dimostrato di che pasta è fatta questa squadra, adesso dobbiamo cogliere i frutti del lavoro di due anni".
Ci siamo. Il lungo percorso iniziato dall'Under 21 nel giugno del 2007 a Pontedera è arrivato fino in Svezia, dove oggi gli azzurrini esordiranno nella fase finale di questo Europeo. Come due anni fa in Olanda, la prima sarà contro la Serbia e Gigi Casiraghi, che per la seconda volta di fila porta l'Under 21 a giocarsi il titolo, ha tutta l'intenzione di vendicare Nijmegen, dove la sua squadra nel 2007 fu sconfitta proprio dalla Serbia.
"La Serbia è una squadra molto solida in difesa e di grande qualità in attacco, dove ci sono giocatori molto bravi nell'uno contro uno - spiega il ct. Siamo due squadre simili, per questo sarà una gara difficile. Potrebbe sbloccare il risultato una giocata occasionale, un'invenzione. La mia è una squadra più portata ad attaccare che a difendere ma il carattere non ci manca".
Non dovrà mancarle nemmeno la testa, requisito fondamentale per approcciare al meglio questo Europeo ed evitare un'altra partenza ad handicap: "Siamo tranquilli perché in questo periodo di preparazione abbiamo lavorato bene, sia sotto l'aspetto fisico che mentale. Il gruppo è pronto, la tensione è inutile nasconderlo c'è, ma in competizioni come questa è inevitabile. E spero che funzioni in senso positivo. Mi auguro che i miei ragazzi siano protagonisti di questo Europeo, hanno un grande futuro e lo meritano".
Del resto la cifra tecnica del gruppo azzurro è piuttosto alta. Da Balotelli, che i bookmaker danno già come bomber di questo torneo, a Giovinco, passando per Cigarini, Motta, Marchisio e Acquafresca, l'Italia ha tutti i numeri per arrivare fino alla finale del 29 giugno.
"Ce la giochiamo alla pari con tutti - conclude Casiraghi - perchè i ventitre giocatori che ho a disposizione sono tutti sullo stesso livello, difficile fare delle scelte. E' una grande occasione per tutti noi: durante le qualificazioni abbiamo dimostrato di che pasta è fatta questa squadra, adesso dobbiamo cogliere i frutti del lavoro di due anni".