Galliani: "Calciopoli? Quello che penso lo tengo per me"
CalcioCosì l'amministratore delegato del Milan sullo scandalo che ha investito il calcio italiano nell'estate del 2006. No comment anche da parte della Fiorentina: "Aspettiamo l'esito degli eventi prima di prendere una posizione"
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La Fiorentina temporeggia - Su Calciopoli la Fiorentina "aspetterà l'esito degli eventi, che si terranno la prossima settimana nelle sedi ufficialmente preposte, prima di prendere una precisa posizione sulla questione". Lo ha affermato la società, in una nota, "in merito alle ultime vicende riguardanti le nuove intercettazioni telefoniche uscite sui mezzi di informazione in questi giorni".
Il punto di vista del Milan - "Nel 2006 ho giurato che non avrei detto più nulla sulla faccenda... anche se promesse ne mantengo poche, questa è tra quelle che mantengo assolutamente. Quello che penso me lo tengo per me". Adriano Galliani, vice presidente vicario e amministratore delegato del Milan, non torna sulle decisioni di qualche anno fa e non commenta le intercettazioni, rilevate soltanto adesso, che hanno innescato 'Calciopoli 2'. Galliani esprime anche distacco anche dalle parole del legale rossonero, Lenadro Cantamessa: "Lui è un avvocato e il suo è un pensiero da avvocato, non quello della società che rappresento io e sto zitto".
Ecco cosa ha invece detto il legale: "Dal punto di vista giuridico è tutto prescritto. Poi la questione dell'assegnazione del cosiddetto 'scudetto di cartone' non è soggetta a prescrizione. A me oggettivamente, allo stato, al di là dell'udienza del 13 aprile non mi pare probabile una variazione. L'assegnazione di quel titolo fu fatta con atto discrezionale da un soggetto (Guido Rossi, commissario straordinario della Figc, ndr) che ricopriva i poteri che spettano al consiglio federale".
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Ecco cosa ha invece detto il legale: "Dal punto di vista giuridico è tutto prescritto. Poi la questione dell'assegnazione del cosiddetto 'scudetto di cartone' non è soggetta a prescrizione. A me oggettivamente, allo stato, al di là dell'udienza del 13 aprile non mi pare probabile una variazione. L'assegnazione di quel titolo fu fatta con atto discrezionale da un soggetto (Guido Rossi, commissario straordinario della Figc, ndr) che ricopriva i poteri che spettano al consiglio federale".
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