Serie A, tecnici senza scudetto: in 20 non l'hanno mai vinto
CalcioQuelli che si sono divisi gli ultimi trenta titoli sono altrove. Da Ranieri a Guidolin, passando per Delio Rossi, tanti specialisti delle Coppe Italia ma nessun tricolore in bacheca. Benitez l'unico 'scudettato': ha vinto due volte la Liga spagnola
di LORENZO LONGHI
Nessuno, proprio nessuno, tra tutti coloro che guideranno le 20 squadre della Serie A. I tecnici che si sono divisi gli ultimi trenta scudetti sono altrove: Lippi e Capello vengono da un Mondiale disastroso, Trapattoni è alla guida dell’Irlanda che in Sudafrica nemmeno è andata, Ancelotti e Mancini (rispettivamente uno e tre scudetti, di cui due sul campo) sono in Premier League, Mourinho (due) nella Liga, Eriksson e Zaccheroni sono alla ricerca di un incarico dopo l’esperienza con la Costa d’Avorio e la Juventus, Sacchi fa altro, Bianchi, Boskov, Bigon e Bagnoli si sono ritirati e Nils Liedholm non c’è più. Ecco dunque nascere la serie A dei condottieri senza medaglia.
A dire il vero, uno scudettato c’è, ed è Rafa Benitez, che per due volte ha vinto la Liga alla guida del Valencia. Eppure, in Italia resta un esordiente, lui che nei cinque anni a Liverpool ha ottenuto grandissimi successi, come la Champions 2005 e la FA Cup, ma ha sempre fallito il primo posto nel campionato inglese, titolo che ai Reds manca dal 1990, insuccesso che di fatto è stata una delle cause del suo forzato addio all’Inghilterra.
Gli altri, da Ranieri a Guidolin, passando per Delio Rossi, al massimo possono accontentarsi delle coppe Italia vinte con Fiorentina, Vicenza e Lazio nei tempi che furono, o di trofei minori o vinti all’estero, come nel caso del tecnico giallorosso che tre ne ha alzati in Spagna. E un’altra curiosità è proprio qui: la squadra con cui i 20 allenatori della prossima serie A nostrana hanno vinto di più non è un club italiano, ma spagnolo: appunto il Valencia degli ex Benitez e Ranieri. Per il resto, dal neo-juventino Del Neri ad Allegri, da Reja a Gasperini, la serie A è ricchissima di esperti in promozioni.
Molti di loro, infatti, hanno vinto più di un campionato, ma nelle serie inferiori, dove è ancora forse più difficile che trionfare in A con squadre infarcite di fuoriclasse. Ma in questa massima divisione democratica e operaia come non mai, potrebbe essere finalmente il turno di qualcuno di loro, di quelli che hanno fatto la gavetta. Strapotere economico morattiano permettendo.
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Nessuno, proprio nessuno, tra tutti coloro che guideranno le 20 squadre della Serie A. I tecnici che si sono divisi gli ultimi trenta scudetti sono altrove: Lippi e Capello vengono da un Mondiale disastroso, Trapattoni è alla guida dell’Irlanda che in Sudafrica nemmeno è andata, Ancelotti e Mancini (rispettivamente uno e tre scudetti, di cui due sul campo) sono in Premier League, Mourinho (due) nella Liga, Eriksson e Zaccheroni sono alla ricerca di un incarico dopo l’esperienza con la Costa d’Avorio e la Juventus, Sacchi fa altro, Bianchi, Boskov, Bigon e Bagnoli si sono ritirati e Nils Liedholm non c’è più. Ecco dunque nascere la serie A dei condottieri senza medaglia.
A dire il vero, uno scudettato c’è, ed è Rafa Benitez, che per due volte ha vinto la Liga alla guida del Valencia. Eppure, in Italia resta un esordiente, lui che nei cinque anni a Liverpool ha ottenuto grandissimi successi, come la Champions 2005 e la FA Cup, ma ha sempre fallito il primo posto nel campionato inglese, titolo che ai Reds manca dal 1990, insuccesso che di fatto è stata una delle cause del suo forzato addio all’Inghilterra.
Gli altri, da Ranieri a Guidolin, passando per Delio Rossi, al massimo possono accontentarsi delle coppe Italia vinte con Fiorentina, Vicenza e Lazio nei tempi che furono, o di trofei minori o vinti all’estero, come nel caso del tecnico giallorosso che tre ne ha alzati in Spagna. E un’altra curiosità è proprio qui: la squadra con cui i 20 allenatori della prossima serie A nostrana hanno vinto di più non è un club italiano, ma spagnolo: appunto il Valencia degli ex Benitez e Ranieri. Per il resto, dal neo-juventino Del Neri ad Allegri, da Reja a Gasperini, la serie A è ricchissima di esperti in promozioni.
Molti di loro, infatti, hanno vinto più di un campionato, ma nelle serie inferiori, dove è ancora forse più difficile che trionfare in A con squadre infarcite di fuoriclasse. Ma in questa massima divisione democratica e operaia come non mai, potrebbe essere finalmente il turno di qualcuno di loro, di quelli che hanno fatto la gavetta. Strapotere economico morattiano permettendo.
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