Disposti a tutto per vincere: ecco le follie dei veri tifosi
CalcioSe i vip promettono banali spogliarelli in caso di vittoria della loro squadra, i veri tifosi fanno ben altre pazzie, che poi raccontano su facebook e sui blog. Come chi acquista undici maglie dell'Inter in un colpo, da appendere in casa. GUARDA LE FOTO
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di Vanni Spinella
I meno fantasiosi se la cavano con il classico pellegrinaggio. Promettono una bella passeggiata in cambio di uno scudetto e si tolgono il pensiero. Fino a quando la loro squadra non vince sul serio, e allora si trovano a dover pagare pegno a suon di vesciche.
Memoria corta, propensione alla svestizione e agilità nel saltare sul carro dei vincitori sono invece doti che contraddistinguono le soubrette e tutte le tifose famose pronte a sbandierare la loro fede al momento giusto.
Negli ultimi anni (che caso!) si sono riscoperte interiste tifose del calibro di Melita e Veridiana, per non parlare dell’improvviso senso della Patria che ha ispirato gli spogliarelli della paraguayana Larissa e della cinese Han Yian. Alla quale hanno dovuto ricordare la parola data i suoi fan, oltre a tanti appassionati di… sport.
I veri tifosi, però, sono altri. Sono quelli che prima di una partita decisiva arrivano a promettere di fare follie. Vere follie, altro che finti spogliarelli.
Qualche esempio? Basta navigare tra social network, forum e blog per trovarli. Valentina di Milano, ad esempio, ha 22 anni ed è interista. Interista vera, s’intende. L’anno scorso aveva promesso che in caso di vittoria della Champions avrebbe acquistato tutte le undici maglie originali degli eroi della Nuova Grande Inter. Un’operazione da quasi 800 euro, che ha portato a termine come testimoniano le foto che adesso posta orgogliosa sul suo profilo di facebook.
Come nasce un’idea del genere? “Prima della partita con il Chelsea ho confidato questa intenzione a Martina, la mia compagna di stadio - racconta Valentina - Non so se ci credevo davvero, forse l’ho fatto per scaramanzia”. Fatto sta che la promessa è stata mantenuta e se oggi “le magnifiche undici” (così le chiama lei) sono custodite come reliquie in un cassetto, il progetto per il futuro è quello di appenderle a una parete, disposte come i giocatori in campo.
Ma tifare significa anche gufare, e allora largo a quelli come Alessandro di Milano, che nel 2005 non ce la faceva proprio a vedere il Milan battere in finale di Champions il Liverpool di Rafa Benitez. Sul 3-0 per i rossoneri giurò che, in caso di rimonta dei “reds”, avrebbe comprato tutte le maglie dei marcatori, e oggi si ritrova nel guardaroba le casacche di Gerrard, Smicer e Xabi Alonso, diventati per lui veri e propri eroi. Una gufata da 250 euro, spese di spedizione incluse.
Infine c’è chi, anziché guardare al futuro, ripensa con nostalgia al passato. Alcuni tifosi del Napoli, dopo lo “sgarbo” di Quagliarella che è passato alla Juve, stanno valutando l’idea di un pellegrinaggio semiserio per andare a omaggiare “un napoletano vero che sicuramente non avrebbe fatto così”: il “Pampa” Sosa, che ora milita in C2 nella Sanremese.
“Un giocatore mediocre, ma che aveva il Napoli nel cuore, altro che Quagliarella...”, dice Luigi sul blog "21 modi per battere un calcio d'angolo". Perché “l’amore implica anche dei sacrifici”, aggiunge MonsierVerdoux.
Non solo tifosi. Anche i giocatori spesso le sparano grosse. Dagli spiragli dello spogliatoio del Barcellona, pare infatti che ad aprile sia trapelata una frase pronunciata da Ibrahimovic al termine della semifinale di Champions persa contro i suoi ex-compagni dell’Inter, lasciati proprio perché ritenuti non attrezzati a sufficienza per alzare la coppa dalle grandi orecchie.
“Se l’Inter vince davvero la Champions mi sparo”, pare avesse detto lo svedese.
L’Inter ha vinto, lui è andato al Milan. Il colpo c’è stato, ma solo di mercato.
di Vanni Spinella
I meno fantasiosi se la cavano con il classico pellegrinaggio. Promettono una bella passeggiata in cambio di uno scudetto e si tolgono il pensiero. Fino a quando la loro squadra non vince sul serio, e allora si trovano a dover pagare pegno a suon di vesciche.
Memoria corta, propensione alla svestizione e agilità nel saltare sul carro dei vincitori sono invece doti che contraddistinguono le soubrette e tutte le tifose famose pronte a sbandierare la loro fede al momento giusto.
Negli ultimi anni (che caso!) si sono riscoperte interiste tifose del calibro di Melita e Veridiana, per non parlare dell’improvviso senso della Patria che ha ispirato gli spogliarelli della paraguayana Larissa e della cinese Han Yian. Alla quale hanno dovuto ricordare la parola data i suoi fan, oltre a tanti appassionati di… sport.
I veri tifosi, però, sono altri. Sono quelli che prima di una partita decisiva arrivano a promettere di fare follie. Vere follie, altro che finti spogliarelli.
Qualche esempio? Basta navigare tra social network, forum e blog per trovarli. Valentina di Milano, ad esempio, ha 22 anni ed è interista. Interista vera, s’intende. L’anno scorso aveva promesso che in caso di vittoria della Champions avrebbe acquistato tutte le undici maglie originali degli eroi della Nuova Grande Inter. Un’operazione da quasi 800 euro, che ha portato a termine come testimoniano le foto che adesso posta orgogliosa sul suo profilo di facebook.
Come nasce un’idea del genere? “Prima della partita con il Chelsea ho confidato questa intenzione a Martina, la mia compagna di stadio - racconta Valentina - Non so se ci credevo davvero, forse l’ho fatto per scaramanzia”. Fatto sta che la promessa è stata mantenuta e se oggi “le magnifiche undici” (così le chiama lei) sono custodite come reliquie in un cassetto, il progetto per il futuro è quello di appenderle a una parete, disposte come i giocatori in campo.
Ma tifare significa anche gufare, e allora largo a quelli come Alessandro di Milano, che nel 2005 non ce la faceva proprio a vedere il Milan battere in finale di Champions il Liverpool di Rafa Benitez. Sul 3-0 per i rossoneri giurò che, in caso di rimonta dei “reds”, avrebbe comprato tutte le maglie dei marcatori, e oggi si ritrova nel guardaroba le casacche di Gerrard, Smicer e Xabi Alonso, diventati per lui veri e propri eroi. Una gufata da 250 euro, spese di spedizione incluse.
Infine c’è chi, anziché guardare al futuro, ripensa con nostalgia al passato. Alcuni tifosi del Napoli, dopo lo “sgarbo” di Quagliarella che è passato alla Juve, stanno valutando l’idea di un pellegrinaggio semiserio per andare a omaggiare “un napoletano vero che sicuramente non avrebbe fatto così”: il “Pampa” Sosa, che ora milita in C2 nella Sanremese.
“Un giocatore mediocre, ma che aveva il Napoli nel cuore, altro che Quagliarella...”, dice Luigi sul blog "21 modi per battere un calcio d'angolo". Perché “l’amore implica anche dei sacrifici”, aggiunge MonsierVerdoux.
Non solo tifosi. Anche i giocatori spesso le sparano grosse. Dagli spiragli dello spogliatoio del Barcellona, pare infatti che ad aprile sia trapelata una frase pronunciata da Ibrahimovic al termine della semifinale di Champions persa contro i suoi ex-compagni dell’Inter, lasciati proprio perché ritenuti non attrezzati a sufficienza per alzare la coppa dalle grandi orecchie.
“Se l’Inter vince davvero la Champions mi sparo”, pare avesse detto lo svedese.
L’Inter ha vinto, lui è andato al Milan. Il colpo c’è stato, ma solo di mercato.