Più nero che bianco: la Juve in 10 cade contro il Parma

Calcio
Giovinco migliore in campo, autore di una doppietta contro la sua ex-squadra (Getty)
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Comincia nel peggiore dei modi il 2011 della squadra allenata da Delneri: i gialloblù vincono a Torino 4-1 grazie ad una doppietta dell'ex Giovinco, ad un rigore messo a segno da Crespo ed alla rete di Palladino. Espulso Melo per un fallo sciagurato

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JUVENTUS-PARMA 1-4
41' pt e 3' st Giovinco, 15' st Legrottaglie, 17' st Crespo, 46' st Palladino

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Maledizione Juve nel primo match del 2011: gli uomini allenati da Delneri perdono 4-1 contro il Parma. Giornata no per i bianconeri, che dopo soli tre minuti perdono Quagliarella per una probabile distorsione al ginocchio. L'attacco, già falcidiato, perde anche il suo uomo migliore. Al suo posto Amauri, reduce da uno stop di due mesi. Se non bastasse la tegola Quagliarella, l'inizio da incubo della Juventus nell'incontro con il Parma è proseguito con il rosso diretto a Felipe Melo, reo di avere sferrato un calcio in faccia a Paci da terra al 16' del primo tempo. Poi ci pensa l'ex Giovinco a condannare la Juve, autore di una fantastica doppietta. Inutile il gol di Legrottaglie che accorcia le distanze, ma poi ci pensano Crespo (rigore messo a segno per il fallo di Chiellini sullo stesso attaccante argentino) e il nuovo acquisto Palladino a fissare il risultato sul 4-1.

Addio sogni di gloria, dunque: in una Befana da incubo che porta solo carbone ai bianconeri, il Parma umilia la Juventus e la ridimensiona. Vittime del proprio autolesionismo (Melo come detto si è fatto cacciare in modo assurdo), della iella più nera (Quagliarella si è rotto dopo tre minuti) e dei propri limiti (Amauri inguardabile, alcuni suoi compagni mai all'altezza), la Juve perde cinque punti in due partite (Chievo e Parma) sulla carta abbordabili e si allontana dal vertice.

E' stato Giovinco, sbeffeggiato lo scorso anno e per mezz'ora oggi dal pubblico bianconero, a fare la parte del giustiziere, ma ha completato l'opera un altro ex frettolosamente sbolognato, Palladino, per non parlare di Crespo, 35 anni, ma classe sempre purissima, che alla Juventus sarebbe titolare. Sotto tono anche le prime firme, Krasic, Aquilani, Marchisio e fuori di testa Melo che, sUllo 0-0 e dopo l'uscita di Quagliarella, si è fatto cacciare (giustamente) per una pedata in faccia a Paci.

Erano passati solo sedici minuti e la squadra di Del Neri ha così firmato la propria condanna. La sconfitta di oggi è anche il prodotto di scelte sbagliate, come quelle di Grosso, Motta (che ha ceduto il posto a Sorensen, promettente ma acerbo e responsabile dei due primi gol), Sissoko, Amauri e Iaquinta, che sono ormai autentiche palle al piede. Adesso la squadra guarda con un brivido a domenica prossima, quando dovrà fare visita a un Napoli lanciatissimo senza il suo miglior uomo in attacco e quello che a centrocampo aveva finora dato di più, appunto Melo, squalificato. Il rischio è che al giro di boa la Juventus si trovi sorpassata anche da Roma e Inter, lontana da Milan, Lazio e Napoli, insomma fuori dalla zona Champions.

La sua partita di oggi è stata di una pochezza impressionante: il primo tiro in porta è arrivato a metà ripresa, con Pepe che ha colpito l'incrocio su punizione. Era stato annullato ai bianconeri l'1-0 per una carica di Chiellini su Mirante e le immagini hanno dimostrato che De Marco aveva ragione. Il gol di Legrottaglie a metà ripresa aveva regalato qualche illusione durata solo un minuto.

Il peccato più grave della giornata è stato comunque quello di Melo, che ha lasciato la squadra in dieci per un'ora in un momento delicatissimo, ma soprattutto si poteva evitare una reazione assurda, visto che l'arbitro gli aveva già fischiato il fallo a favore. In dieci, la Juve si è smarrita e lo stesso ha fatto Del Neri, che ha tolto troppo frettolosamente Del Piero, l'unico che avrebbe potuto creare pericoli con palle da fermo.

Il Parma, bravissimo, ha aspettato il momento giusto per colpire e lo ha fatto in modo cinico (Storari aveva appena compiuto un miracolo su Crespo) proprio con uno che non segna mai, Giovinco. Troppo facile avere ragione di questa Juventus senza capo né coda. Adesso la parola passa al mercato, perché la squadra ha bisogno non più di una, ma di due punte di valore, una missione quasi impossibile, con le modeste risorse finanziarie a disposizione. Ma l'alternativa è l'ennesima annata da comprimari, con ripercussioni economiche ancora piu' pesanti per il futuro.