Scommesse, il pm: "I club? Non posso escludere nulla"
CalcioConferenza stampa a Cremona, il pm Di Martino illustra i dettagli del blitz che ha portato a 19 arresti per lo scandalo scommesse. "Ma non enfatizzate l'intervento svolto a Coverciano, il problema riguarda Criscito". Otto le partite sospette del Siena
Novantacinque equipaggi, 280 uomini e 23 città sono stati coinvolti nel blitz di stamattina che ha condotto a 19 arresti nell'ambito dell'inchiesta calcioscommesse. Questi alcuni numeri di giornata.
"Non efatizzate gli avvisi di garanzia" - Il pm Di Martino inizia poco dopo le 11 la conferenza stampa e spiega la natura trasnazionale dei provvedimenti: "Sono cinque i detenuti in Ungheria, e sottolineo che c'è ampia collaborazione tra noi e le magistrature estere. Il gruppo unghererse intervenne in Bari-Sampdoria, Lecce-Lazio e altre partite di A. Non enfatizzate, intanto, l'intervento svolto a Coverciano , quello è un problema che riguarda solo Criscito, non impatterà sulle convocazioni della nazionale, nessun altro giocatore è stato perquisito". E prosegue ancora il pm, circa le perquisizioni svolte: "Sono otto le partite sospette del Siena, ecco spiegato il coinvolgimento di Conte e Mezzaroma".
"Coinvolti i club? Non escludo" - Ma le società Lazio e Lecce sono coinvolte nella nuova inchiesta? "Non posso escludere nulla" ha detto ancora il procuratore Di Martino, sottolineando che allo stato c'è la dichiarazione di uno degli ungheresi arrestati secondo il quale sarebbero coinvolti i club...".
"Buffon? dica ciò che vuole" - "Non commento: ognuno dice quello che vuole". Così, infine. il procuratore di Cremona ha risposto ai cronisti che gli chiedevano un commento alle dichiarazioni dei giorni scorsi del portiere della Nazionale e della Juve, Gigi Buffon, secondo il quale a fine campionato "ogni tanto qualche controllo bisogna anche farlo".
"Quei 600mila euro per Lecce-Lazio" - In occasione di Lecce-Lazio i giocatori delle squadre, fra cui Stefano Mauri, sarebbero stati corrotti con 600 mila euro dice Di Martino, sottolineando che quella partita fruttò all'organizzazione un guadagno di 2 milioni.
"Non si può andare all'infinito" - "Sarà comunque impossibile che si possa andare avanti all'infinito con questa inchiesta, perché il mio ufficio non è in grado di farlo" confessa quindi il procuratore della Repubblica di Cremona. "Se si volesse, si potrebbe andare avanti in eterno, ma il personale è pochissimo e anzi, ne approfitto per ringraziarlo".