Cellino arrestato. "Ha spiccate capacità delinquenziali"
CalcioIl presidente del Cagliari, il sindaco e l'assessore allo Sport del comune di Quartu in manette nell'inchiesta sui lavori di adeguamento dello stadio di Is Arenas. Il Gip: "Capace di qualsiasi genere di sotterfugi pur di raggiungere i propri scopi"
Cellino ha "spiccate capacità delinquenziali", è "capace di qualsiasi genere di sotterfugi pur di raggiungere i propri scopi". E' uno dei passaggi dell'ordinanza di custodia cautelare del Gip Giampaolo Casula che ha portato in carcere il presidente del Cagliari calcio per lo scandalo dello stadio Is Arenas di Quartu.
Gli arresti - Le indagini sulla realizzazione dello stadio Is Arenas, la nuova casa del Cagliari Calcio, che hanno portato all'arresto del presidente della società, Massimo Cellino, del sindaco di Quartu, Mauro Contini, e dell'assessore comunale dei Lavori pubblici, Stefano Lilliu, hanno come accuse per gli arrestati tentato peculato e falso. Le misure cautelari, firmate dal gip di Cagliari Giampaolo Casula su richiesta del pm Enrico Lussu titolare dell'inchiesta sullo stadio di Is Arenas, sono state eseguite questa mattina all'alba dal nucleo regionale di polizia giudiziaria del Corpo forestale. I tre arrestati sono stati portati nel carcere di Buoncammino. Il sindaco di Quartu, Mauro Contini, mentre si trovava nella sede della Forestale a Cagliari ha accusato un malore. Gli agenti hanno allertato il 118 ed è stato trasportato con una ambulanza nell'ospedale Brotzu per accertamenti.
Gli arresti eccellenti di oggi seguono quelli, il 29 novembre scorso, di due dirigenti del comune di Quartu e di un imprenditore incaricato dei lavori. I primi due, Pierpaolo Gessa, dirigente dei Lavori pubblici, e Andrea Masala, erano finiti in carcere per falso e tentato peculato, mentre Antonio Grussu, titolare della società Andreoni, era stato condotto ai domiciliari. Gessa aveva lasciato Buoncammino per i domiciliari poco dopo l'interrogatorio di garanzia (i cui verbali sono stati secretati), mentre Masala è stato scarcerato dopo due mesi, il 5 febbraio scorso.
L'inchiesta - Al centro dell'inchiesta c'è l'utilizzo di fondi del Pia, piano integrato d'area per la zona di Is Arenas, quartiere periferico di Quartu che circonda lo stadio. Secondo l'accusa, parte dei finanziamenti sarebbero stati impiegati per far realizzare alla Andreoni alcune strutture dell'impianto sportivo, dal basamento della tribuna principale alla recinzione con porte antipanico e tornelli. Le spese, invece, sarebbero dovute essere a carico del Cagliari Calcio. La società si è sempre dichiarata estranea. Il gip di Cagliari che a novembre ha firmato le prime ordinanze di custodia cautelare aveva però parlato di "operazione organizzata sottobanco" e ipotizzato complicità non solo di funzionari e impiegati con accesso ai documenti dei lavori ma "ancor più verosimilmente" di "coloro che rivestono le più alte posizioni all'interno dell'amministrazione comunale e delle società coinvolte". Gli arresti di oggi sembrano confermare questa linea accusatoria. Intanto il sito ufficiale del Cagliari ha diramato una nota in cui viene espressa solidarietà nei confronti di Cellino".
La telefonata con Lotito - Uno spaccato, secondo il giudice, di illegalità diffusa che emergerebbe dalle intercettazioni, una in particolare con Claudio Lotito, presidente della Lazio e consigliere federale di Lega. Nella telefonata Cellino avrebbe spiegato "di aver fatto lo stadio in estate" perchè "in questo modo Questura e Prefettura, rientrando dalle vacanze" lo avrebbero trovato "già finito". Sempre col presidente Lotito, tornando sulla scelta delle modalità di costruzione dell'impianto, il presidente del Cagliari avrebbe chiarito di presentato un progetto con le caratteristiche di "struttura amovibile al solo scopo di non dover chiedere i titoli edilizi", una "dimostrazione evidente - sottolinea il Gip nell'ordinanza - della totale mancanza del senso di legalità e del rispetto delle istituzioni".
E proprio con Lotito, Cellino, intercettato dagli investigatori, avrebbe dato precise assicurazioni sullo stadio e su come realizzarlo in pochissimo tempo. "Te lo garantisco io - dice il patron rossoblù - anche perchè ti faccio dare un'autorizzazione di struttura amovibile, senza concessione, hai capito qual è il mio gioco? Io non sono dovuto andare in concessione, ho avuto un'autorizzazione a montarlo, perchè essendo tutto in acciaio e tecnicamente, teoricamente è amovibile, ma non lo è, Claudio, perchè è un casino". E ancora: "In attesa di avere la concessione per lo stadio pseudo definitivo - spiega ancora Cellino a Lotito - chiedo l'autorizzazione triennale di struttura temporanea amovibile, come quella che ho fatto io, e non va in concessione, te la danno in 30 giorni e ti fai uno stadio così. E poi lo sai che il temporaneo in Italia è sempre definitivo, vero?".
Gli arresti - Le indagini sulla realizzazione dello stadio Is Arenas, la nuova casa del Cagliari Calcio, che hanno portato all'arresto del presidente della società, Massimo Cellino, del sindaco di Quartu, Mauro Contini, e dell'assessore comunale dei Lavori pubblici, Stefano Lilliu, hanno come accuse per gli arrestati tentato peculato e falso. Le misure cautelari, firmate dal gip di Cagliari Giampaolo Casula su richiesta del pm Enrico Lussu titolare dell'inchiesta sullo stadio di Is Arenas, sono state eseguite questa mattina all'alba dal nucleo regionale di polizia giudiziaria del Corpo forestale. I tre arrestati sono stati portati nel carcere di Buoncammino. Il sindaco di Quartu, Mauro Contini, mentre si trovava nella sede della Forestale a Cagliari ha accusato un malore. Gli agenti hanno allertato il 118 ed è stato trasportato con una ambulanza nell'ospedale Brotzu per accertamenti.
Gli arresti eccellenti di oggi seguono quelli, il 29 novembre scorso, di due dirigenti del comune di Quartu e di un imprenditore incaricato dei lavori. I primi due, Pierpaolo Gessa, dirigente dei Lavori pubblici, e Andrea Masala, erano finiti in carcere per falso e tentato peculato, mentre Antonio Grussu, titolare della società Andreoni, era stato condotto ai domiciliari. Gessa aveva lasciato Buoncammino per i domiciliari poco dopo l'interrogatorio di garanzia (i cui verbali sono stati secretati), mentre Masala è stato scarcerato dopo due mesi, il 5 febbraio scorso.
L'inchiesta - Al centro dell'inchiesta c'è l'utilizzo di fondi del Pia, piano integrato d'area per la zona di Is Arenas, quartiere periferico di Quartu che circonda lo stadio. Secondo l'accusa, parte dei finanziamenti sarebbero stati impiegati per far realizzare alla Andreoni alcune strutture dell'impianto sportivo, dal basamento della tribuna principale alla recinzione con porte antipanico e tornelli. Le spese, invece, sarebbero dovute essere a carico del Cagliari Calcio. La società si è sempre dichiarata estranea. Il gip di Cagliari che a novembre ha firmato le prime ordinanze di custodia cautelare aveva però parlato di "operazione organizzata sottobanco" e ipotizzato complicità non solo di funzionari e impiegati con accesso ai documenti dei lavori ma "ancor più verosimilmente" di "coloro che rivestono le più alte posizioni all'interno dell'amministrazione comunale e delle società coinvolte". Gli arresti di oggi sembrano confermare questa linea accusatoria. Intanto il sito ufficiale del Cagliari ha diramato una nota in cui viene espressa solidarietà nei confronti di Cellino".
La telefonata con Lotito - Uno spaccato, secondo il giudice, di illegalità diffusa che emergerebbe dalle intercettazioni, una in particolare con Claudio Lotito, presidente della Lazio e consigliere federale di Lega. Nella telefonata Cellino avrebbe spiegato "di aver fatto lo stadio in estate" perchè "in questo modo Questura e Prefettura, rientrando dalle vacanze" lo avrebbero trovato "già finito". Sempre col presidente Lotito, tornando sulla scelta delle modalità di costruzione dell'impianto, il presidente del Cagliari avrebbe chiarito di presentato un progetto con le caratteristiche di "struttura amovibile al solo scopo di non dover chiedere i titoli edilizi", una "dimostrazione evidente - sottolinea il Gip nell'ordinanza - della totale mancanza del senso di legalità e del rispetto delle istituzioni".
E proprio con Lotito, Cellino, intercettato dagli investigatori, avrebbe dato precise assicurazioni sullo stadio e su come realizzarlo in pochissimo tempo. "Te lo garantisco io - dice il patron rossoblù - anche perchè ti faccio dare un'autorizzazione di struttura amovibile, senza concessione, hai capito qual è il mio gioco? Io non sono dovuto andare in concessione, ho avuto un'autorizzazione a montarlo, perchè essendo tutto in acciaio e tecnicamente, teoricamente è amovibile, ma non lo è, Claudio, perchè è un casino". E ancora: "In attesa di avere la concessione per lo stadio pseudo definitivo - spiega ancora Cellino a Lotito - chiedo l'autorizzazione triennale di struttura temporanea amovibile, come quella che ho fatto io, e non va in concessione, te la danno in 30 giorni e ti fai uno stadio così. E poi lo sai che il temporaneo in Italia è sempre definitivo, vero?".