Under 21, verso la finale: è l'Italia delle sorprese

Calcio
La festa degli azzurrini dopo il gol di Borini nella semifinale contro l'Olanda (Getty Images)
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EUROPEI UNDER 21. Martedì alle 18 a Gerusalemme la finale con la Spagna. Mangia ha cementato il gruppo, che ha trovato in Borini e Donati, su tutti, i protagonisti inattesi di questa cavalcata verso il titolo

di Luciano Cremona

Ti aspetti Verratti, magari pensi a un Mattia Destro goleador. E poi scopri che le facce di questa Under 21 dei miracoli sono quelle che meno ti aspetti. Fabio Borini, ad esempio, una stagione piena di infortuni. O Giulio Donati, retrocesso con il Grosseto in Prima Divisione dopo una stagione non certo esaltante. È questo il bello del gruppo di Mangia, che sì, ha sorpreso tutti, Olanda compresa. E ora vuole "scalare l'ultimo gradino" contro i fenomeni spagnoli (domani, alle ore 18 a Gerusalemme).

Prima di partire per Israele Mangia lo aveva detto, senza per altro lamentarsi troppo: "Poco più di 40 allenamenti in un anno e mezzo, metà dei quali di rifinitura o recupero: non è che li ho visti per molto questi ragazzi...". Poi i dieci giorni a Milanello, il caso Regini-Saponara, il dubbio Marrone fino all'ultimo con l'infortunio di quest'ultimo proprio alla prima partita. Non un avvicinamento facile. Eppure anche l'Olanda dei 12 ragazzi già da Nazionale maggiore si è dovuta arrendere. Alla solidità, al gruppo azzurro. Che quello che tutti, nella spedizione in Israele, sbandierano come vero segreto del successo azzurro. Che però, come detto, ha anche dei protagonisti inaspettati.

Borini e quei 90' tanto attesi - Fabio Borini arriva da una stagione da incubo. Arrivato al Liverpool per illuminare Anfield, si è infortunato quasi subito al piede. Poi, una volta rientrato, un grave infortunio alla spalla. Solo un totale di venti presenze in stagione, poco più di 500' in Premier League. L'ultima volta che aveva giocato 90' per intero, prima della semifinale con l'Olanda, era il settembre 2012. Eppure proprio lui è stato scelto da Mangia come attaccante titolare di questa Under. Dopo il gol agli Orange Borini è corso ad abbracciare Andrea Azzalin, preparatore atletico degli azzurrini (e nello staff di Claudio Ranieri al Monaco). Il 28enne ragazzo di Varese era da giorni impegnato a "preparare" Borini, con una serie di allenamenti personalizzati. E fin dalla vigilia ha ripetuto un ritornello fortunato: "Fabio, farai gol all'Olanda. Poi, però, vieni ad abbracciarmi, ti aspetto". Detto fatto. Un altro miracolo dell'Italia di Mangia.

Donati, da Mou alla Prima Divisione - Iniziamo dalla fine, dal microfono strappato al giornalista che sta intervistando Mangia e l'urlo: "Mister, non molliamo un ca...". Ecco Attila, forse la sorpresa più grande di questo Europeo. Nel 2009 José Mourinho lo lanciò in prima squadra all'Inter, in Coppa Italia contro il Livorno. Al termine del match l'allenatore portoghese si sbilanciò: "Donati è un ragazzo fantastico, molto intelligente. Magari non sarà il giocatore del mondo, ma di sicuro giocherà tante partite nell'Inter". Per ora non è successo, mandato in prestito qua e là, con alterne fortune. Forse questo Europeo gli ridarà la possibilità di giocarsi un posto in nerazzurro. Di sicuro Ola John, spauracchio olandese, sabato sera è uscito alzando bandiera bianca: impossibile superare Giulio "Attila" Donati.

I segreti del gruppo - Le facce da Under però sono anche quelle di Caldirola e Bianchetti, o di Fausto Rossi, chiamato a sostituire Marrone in mezzo al campo. Senza dimenticare Florenzi e Gabbiadini. Su tutto, però, svetta il lavoro enorme di Devis Mangia, che ha cementato il gruppo in maniera straordinaria: tutti i componenti della spedizione azzurra in Israele si sentono parte di un qualcosa di unico, in cui le parole d'ordine sono testa, cuore e attributi. Mangia ha toccato i tasti giusti, rigenerando chi è arrivato stanco dalla stagione e riuscendo a ricavare il massimo da ogni elemento. Ora manca solo l'ultimo, difficilissimo passo. Lo staff di Mangia è al lavoro per ridare energie a tutti. Insigne, che ha giocato nonostante la brutta botta presa con Israele, è solo l'ultima foto di questo gruppo: tutti uniti per un solo obiettivo.