Evacuo, arrivano le scuse: "Ho mostrato i miei sentimenti"
CalcioL'attaccante del Benevento in un videomessaggio spiega i motivi del gesto che ha provocato l'ira dei tifosi: "Sono stati due giorni sofferti per me, spero che tutto si possa risolvere". Le scuse arrivano dopo il saluto alla Nocerina nel derby di domenica
Gli avevano intimato di rescindere il contratto e di lasciare la città. Il suo gesto ha scombussolato un'intera società. In 48 ore il Benevento ha dovuto cambiare direttore sportivo e "invitare" Felice Evacuo a porgere le sue scuse ai tifosi con un videomessaggio. Il motivo? Aver salutato, con affetto, i tifosi della sua ex squadra durante un derby.
"Se sono qui dopo due giorni sofferti per me - ha esordito l'attaccante nel messaggio pubblicato sul sito della società campana - non è per dare giudizi, ma solo per esporre la verità dei fatti. Dopo aver vinto la partita ed esultato con i nostri tifosi, sono andato da quelli della Nocerina per omaggiarli di un saluto di riconoscenza. Mi hanno accolto in un momento difficile della mia carriera, mi hanno sostenuto per un anno intero e mi hanno osannato come se fossi Batistuta, ma io non sono Batistuta".
Evacuo era stato bersagliato dalla critiche, e dalle minacce degli ultras del Benevento, subito dopo il derby vinto 1-0 con la Nocerina. Quel saluto, "quel gesto di riconoscenza" come lo definisce l'attaccante, gli è costato una condanna senza appello da parte della frangia più dura del tifo beneventano. La minaccia di ritorsioni se non avesse lasciato la città ha costretto il presidente Oreste Vigorito a difendere pubblicamente il calciatore. Difesa che poi è seguita all'invito a diffondere un messaggio di scuse per placare gli animi.
"Mi dispiace tantissimo se tutto questo ha provocato una reazione così forte. Io ho agito in perfetta buona fede e ho mostrato i miei sentimenti. Sono dispiaciuto per quello che è accaduto dopo e soprattutto per aver creato un problema alla società, ai tifosi, ai miei compagni di squadra e all'allenatore. Questo è il rammarico piu' grande", afferma il calciatore con la voce rotta dall'emozione. Che poi conclude: "Se sono tornato in questa città, dopo esserci lasciati in un modo idilliaco, è per fare qualcosa di importante. Sono pronto a ricominciare piu' forte di prima dopo questa incomprensione". Sperando che il messaggio sia arrivato.
"Se sono qui dopo due giorni sofferti per me - ha esordito l'attaccante nel messaggio pubblicato sul sito della società campana - non è per dare giudizi, ma solo per esporre la verità dei fatti. Dopo aver vinto la partita ed esultato con i nostri tifosi, sono andato da quelli della Nocerina per omaggiarli di un saluto di riconoscenza. Mi hanno accolto in un momento difficile della mia carriera, mi hanno sostenuto per un anno intero e mi hanno osannato come se fossi Batistuta, ma io non sono Batistuta".
Evacuo era stato bersagliato dalla critiche, e dalle minacce degli ultras del Benevento, subito dopo il derby vinto 1-0 con la Nocerina. Quel saluto, "quel gesto di riconoscenza" come lo definisce l'attaccante, gli è costato una condanna senza appello da parte della frangia più dura del tifo beneventano. La minaccia di ritorsioni se non avesse lasciato la città ha costretto il presidente Oreste Vigorito a difendere pubblicamente il calciatore. Difesa che poi è seguita all'invito a diffondere un messaggio di scuse per placare gli animi.
"Mi dispiace tantissimo se tutto questo ha provocato una reazione così forte. Io ho agito in perfetta buona fede e ho mostrato i miei sentimenti. Sono dispiaciuto per quello che è accaduto dopo e soprattutto per aver creato un problema alla società, ai tifosi, ai miei compagni di squadra e all'allenatore. Questo è il rammarico piu' grande", afferma il calciatore con la voce rotta dall'emozione. Che poi conclude: "Se sono tornato in questa città, dopo esserci lasciati in un modo idilliaco, è per fare qualcosa di importante. Sono pronto a ricominciare piu' forte di prima dopo questa incomprensione". Sperando che il messaggio sia arrivato.