SCHEDA. La società pugliese, fondata nel 1922, ha vissuto il suo periodo migliore nella seconda metà degli anni Ottanta, con la promozione in Serie B. Poi il fallimento, le tante diverse denominazioni fino alla rinascita con il patron Tatò
Il Barletta milita nel girone B di Prima Divisione. Alla guida del club c'è Nevio Orlandi, ex allenatore della Reggina in Serie A. Da qualche anno il Barletta è tornato nel calcio professionistico, grazie all'avvento del presidente Roberto Tatò. Nel 1995 infatti la società era fallita e, per molti anni, il Barletta ha vissuto momenti difficili.
10 cose da sapere sul Barletta
10 cose da sapere sul Barletta
1. Nevio Orlandi, nel cuore dei tifosi della Reggina | L’allenatore del Barletta è Nevio Orlandi, che nella stagione 2007-2008 subentrò a Renzo Ulivieri come allenatore della Reggina portando ad un’insperata salvezza il club amaranto. Orlandi guida il Barletta dallo scorso marzo. |
2. Lo stadio Cosimo Puttilli | La “casa” del Barletta, dal 1970, è lo Stadio Comunale intitolato al due volte campione italiano di marcia Cosimo Puttilli. Fino agli anni ’70 il Barletta giocava nel vecchio stadio velodromo Lello Simeone. La capienza del Puttilli inizialmente era di 17.000 posti, mentre ora è ridotta a 4mila. |
3. La gioia più grande: la promozione in B dell'87 | Fondato nel 1922, il Barletta ottiene la sua prima storica promozione in Serie B nel 1987. Di quella storica formazione, allenata da Giuseppe Marchioro, si ricordano Roberto Scarnecchia, Arcangelo Sciannimanico, e Roberto Renzi. |
4. Il fallimento del 1995 | A causa di problemi finanziari il Barletta fallì nel 1995, ricominciando dall’Eccellenza. Fino al 2008 cambiò diverse denominazioni, poi, con il ritorno in C, ecco l’attuale denominazione: Società Sportiva Barletta Calcio. |
5. Il record delle Furie Rosse | Al Barletta è stato affibbiato questo prestigioso soprannome in seguito ad un incredibile record riguardante le partite casalinghe: tra il 1980 e il 1984 il Barletta non fu mai sconfitto in casa, conquistando 50 vittorie e 21 pareggi. In totale, dal 1980 al 1987 perse soltanto due partite casalinghe. |
6. Camilleri, il bimbo prodigio che fu strappato dal Chelsea alla Reggina | Nel Barletta milita Vincenzo Camilleri, difensore classe 1992, che nel 2008 fu al centro di un caso internazionale. A Soli 16 anni venne prelevato in elicottero dal campo d’allenamento della Reggina dal Chelsea, squadra con cui militò nelle giovanili per un anno, prima di tornare in Calabria. |
7. Dall'azzurro al biancorosso | La prima maglia del Barletta era di colore azzurro, ma nel corse degli anni la divisa dei pugliesi ha cambiato molto, passando per il bianco fino al biancorosso. L’attuale maglia a strisce verticali ricalca quella della storica promozione in Serie B. |
8. La "Disfida" sullo stemma | Sullo stemma del Barletta è raffigurato un cavaliere con lancia e scudo, a cavallo, e richiama la “Disfida di Barletta” del 1503, lo scontro cavalleresco tra cavalieri italiani e francesi. |
9. Tatò, presidente della risalita | È un imprenditore della città, Roberto Tatò, l’artefice della rinascita del Barletta. Nel 2012 sono arrivate le dimissioni del presidente, mai ratificate dal consiglio d’amministrazione. Tatò è ancora in carica. |
10. Amicizie e rivalità | Il Barletta ha stretto un gemellaggio con il Catanzaro l’anno della promozione a braccetto in Serie B. Accesi, negli anni ’80, i derby con le formazioni pugliesi di Lecce, Taranto e Foggia. |