LA FOTOGALLERY. Buffon, Thuram, Cannavaro, Crespo, Veron: sono solo alcuni dei campioni passati dalla società emiliana che ora rischia il fallimento, ma che segnò il calcio anni '90. Sfiorando lo Scudetto e vincendo coppe in giro per l'Europa

Uno dei momenti più alti della storia del Parma: la Coppa Uefa vinta nel 1999 sull'Olympique Marsiglia. Storia di un altro calcio, in cui le italiane dominavano e il Parma, neopromosso nel '90, nel '92 vinceva la Coppa Italia -
Lucarelli: paghiamo per giocare. Manenti: ma io non mollo
Nel 1999 il Parma allenato da Alberto Malesani vinse due trofei, compresa la Coppa Italia: anche perché in quella squadra c'erano giovani fuoriclasse come Gianluigi Buffon, 21enne di bellissime speranze -
Lucarelli: paghiamo per giocare. Manenti: ma io non mollo
In difesa svettava uno che qualche anno dopo avrebbe vinto il Pallone d'Oro: tale Fabio Cannavaro. Vi dice niente? -
FOTO. #SaveParma, giocatori e tifosi uniti per salvare la società
Accanto a Cannavaro, un'altra colonna di quel periodo è stato Lilian Thuram: cinque anni al Parma prima di passare alla Juventus e ricomporre, tempo dopo, la coppia con lo scugnizzo -
Lucarelli: paghiamo per giocare. Manenti: ma io non mollo
Il condottiero del miglior Parma di sempre era un giovanissimo Alberto Malesani: scarpe da ginnastica ed esultanze già pazze. In tre anni una Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana -
FOTO. #SaveParma, giocatori e tifosi uniti per salvare la società
Nel Parma vincitore della Coppa Uefa '99 giocava Alain Boghossian: andò a giocare al Tardini da fresco campione del mondo con la sua Francia -
I VIDEO sul caso Parma
Il faro del centrocampo di Malesani era Juan Sebastian Veron: non velocissimo con le gambe, ma un genio con i piedi. La "Brujita", la streghetta, incantò il Tardini per una sola stagione. Ma da quelle parti se la ricordano come fosse ieri -
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A proteggere la fantasia di Veron, la concretezza di Dino Baggio, colonna dell'Italia nella seconda metà degli anni '90 -
Caos Parma, Tavecchio chiede l'intervento della Lega
E lì davanti, nel Parma dei fenomeni, due che fenomeni lo erano davvero: "El Valdanito" Crespo arrivò dal River e in quattro anni segnò più di 60 reti -
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Crespo era il finalizzatore, ma accanto a lui c'era altrettanta classe: il talento di Enrico Chiesa illuminò il Tardini tra il '96 e il '99, prima di passare alla Fiorentina. Aveva appena alzato la Coppa Uefa da capocannoniere del torneo -
I VIDEO sul caos di Parma
Malesani raccolse anche i frutti del lavoro di Ancelotti, che fu allenatore del Parma tra il 1996 e il 1998: non era ancora il Carletto che avrebbe vinto tre Champions League e campionati in tutta Europa, ma mancò lo "Scudo" per due soli punti - -
L'ALBUM della Serie A
Non fu il suo miglior periodo: aveva già passato i 30 anni e dato moltissimo al calcio. Dopo una vita alla Roma, Abel Balbo - centravanti argentino micidiale sotto porta - passò da Parma: segnò 4 gol in una stagione -
FOTO. #SaveParma, giocatori e tifosi uniti per salvare la società
A proposito di campioni sulla via del tramonto, fece la sua comparsa a Parma anche uno dei tanti eredi mancati di Maradona: Ariel Ortega, 18 partite e 3 gol in una stagione -
FOTO. #SaveParma, giocatori e tifosi uniti per salvare la società
Ma i primi anni di grande calcio il Parma li visse sotto la guida di Nevio Scala (qui in una foto recente): tra il 1991 e il 1993 i ducali vinsero le prime due coppe (Italia e Coppa delle Coppe) della loro storia -
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Lorenzo Minotti, il capitano del Parma che battè l'Anversa in finale di Coppa delle Coppe nel 1993: era l'inizio di una grande storia -
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Nel Parma di Scala giocò per tre anni e mezzo un piccolo fuoriclasse sardo arrivato dal Napoli per 13 miliardi di lire: Gianfranco Zola, qui accanto ad un giovane Del Piero -
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Come dimenticarsi di Faustino Asprilla, il prototipo del calciatore "cavallo pazzo", a cui due anni fa è stato offerto persino un ruolo da attore porno? Ma con lui il Parma vinse una Coppa delle Coppe, una Supercoppa europea e una Uefa -
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Tra il 1995 e il 1996 passò da Parma anche Hristo Stoichkov, eroe bulgaro di Usa 1994. Arrivava nientemeno che dal Barcellona per 12 miliardi di lire -
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Claudio Taffarel parò per tre stagioni al Tardini tra il '90 e il '93, prima di ripassarci - ormai da stella cadente - come secondo portiere tra il 2001 e il 2003 -
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Due stagioni in Emilia le passò anche Marcio Amoroso, che per andare a giocare al Tardini si separò dal suo compagno d'attacco migliore: Oliver Bierhoff, con cui a Udine aveva fatto sfracelli -
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Dopo la Coppa Uefa, Parma scoprì un attaccante di talento, destinato a scrivere pagine di storia della Serie A: Marco Di Vaio, 56 reti in tre anni e mezzo al Tardini -
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Nel 2002 arrivò dall'Inter un ragazzone potente e mancino: era a Parma di passaggio, ma non lo dimenticarono. L'Imperatore Adriano segnò 23 gol in due stagioni -
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E sempre dall'Inter il Parma ottenne Sebastien Frey: il patron Callisto Tanzi diede a Moratti 10 miliardi di lire più il cartellino di Sérgio Conceição -
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In quegli anni in panchina c'era Cesare Prandelli, destinato ad affermarsi ancor di più con Fiorentina e Nazionale. Portò la squadra per due volte al quinto posto -
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Prandelli ebbe a disposizione anche l'estro di Hidetoshi Nakata, protagonista dello scudetto della Roma di Capello e di tre ottime annate con il Parma -
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Cominciava in quel periodo anche la parabola mai del tutto compiuta di Domenico Morfeo: un piede delicatissimo ma troppo incostante -
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A proposito di incostanza, visse una stagione fenomenale a Parma un altro genio sregolato: Adrian Mutu, 18 gol in un anno -
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Dopo Mutu venne un altro grande bomber, stavolta italiano, spuntato dal nulla e incredibilmente prolifico: tra rovesciate e triplette, fu Parma a scoprire Alberto Gilardino, il grande assente di Euro 2004 -
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A salvare il Parma dalla retrocessione, qualche anno dopo, ci pensò Giuseppe Rossi, from New Jersey: il 20enne in prestito dal Manchester United arrivò a gennaio e segnò 9 gol decisivi in 6 mesi, nel 2007 -
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Il testimone di Giuseppe Rossi, almeno per talento puro, lo raccolse poi Sebastian Giovinco, due stagioni in Emilia da protagonista assoluto -
Lucarelli: paghiamo per giocare. Manenti: ma io non mollo
Donadoni esulta con Cassano: queste immagini sembrano di ieri, e in un certo senso lo sono. Appena sette mesi fa il Parma gioiva per il ritorno in Europa League, merito anche di un Super Fantantonio. Oggi non sembra di parlare della stessa squadra -
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