Rayo, tifosi contro Zuzulya: "No ai nazisti"

Calcio
Lo striscione dei tifosi del Rayo vallecano contro Zuzulya (Foto da Twitter ‏@English_AS)

Proteste dei tifosi del Rayo Vallecano, squadra spagnola di Seconda Divisione, contro il giocatore ucraino appena arrivato dal Betis Siviglia. La scorsa estate, l'attaccante, proveniente dal Dnipro, era atterrato in Spagna indossando una maglia con un simbolo appartenente a un gruppo di estrema destra del suo paese. E il Siviglia lo riprende

Dopo il caso Mounier-Saint Etienne, con i tifosi che hanno letteralmente 'cacciato' il neoacquisto del Bologna (poi finito all'Atalanta) per via dei trascorsi al Lione, rivale storico della squadra verde, è toccato oggi a un altro giocatore fare la valigie anzitempo sull'onda della rivolta della tifoseria del Rayo Vallecano.

Si tratta dell'attaccante ucraino, Roman Zozulya, acquistato pochi giorni fa dal Betis Siviglia, dove adesso è tornato, ma dove non potrà giocare fino al termine della stagione, avendo firmato e rescisso il contratto, dopo aver cominciato la stagione col Dnipro. Lo riportano con grande enfasi i media spagnoli ricordando il motivo della contestazione: l'accusa di nazismo risalente alla scorsa estate, quando il giocatore, proveniente dal Dnipro, era atterrato in Spagna sfoggiando una maglia con un simbolo appartenente a un gruppo ucraino di estrema destra.

Una scelta che i tifosi del Rayo Vallecano non devono aver dimenticato visto che, non appena il club ha formalizzato l'acquisto in questo mercato invernale, i tifosi si sono scatenati, insultando il giocatore ed esponendo uno striscione molto eloquente: "Vallekas non è un posto per nazisti, tornatene a casa". "Zozulya è tornato a Siviglia momento e adesso esamineremo cosa fare con il nostro servizio legale", ha spiegato il ds del Betis, Miguel Torrecilla aggiungendo di aver parlato col giocatore "concordando, per il bene di tutti, che la cosa migliore era quella di tornare a Siviglia".