Celtic, Griffiths si pulisce il naso sulla bandierina dei Rangers

Calcio

Nel derby di Glasgow, i biancoverdi sbancano Ibrox con le reti di Rogic e Griffiths. Ma a fare notizia è soprattuto un episodio che ha visto coinvolto proprio il numero 9. L'ultima provocazione di una rivalità senza eguali

La rivalità tra Celtic e Rangers si arricchisce di un nuovo capitolo. Di un’altra immagine che non sarà cancellata facilmente. Nell’ultimo confronto tra le due squadre di Glasgow, l’attaccante del Celtic Leigh Griffiths, autore anche del gol del 2-0, ha pensato bene di pulirsi il naso prima della battuta di un calcio d’angolo e di appiccicare il “contenuto” sulla bandierina. Dettaglio: sulle bandierine dello stadio di Ibrox c’è stampato il logo dei Rangers. Non è la prima volta che il numero 9 degli Hoops si rende protagonista di una provocazione nei confronti dei rivali. Nella sfida del dicembre 2016, sempre in trasferta, Griffiths festeggiò la vittoria per 2-1 legando a fine partita una sciarpa biancoverde al palo di una delle porte.

Un derby diverso dagli altri

Ma la storia dell’Old Firm, il derby tra le due squadre che da un secolo si spartiscono i campionati scozzesi - eccetto il periodo 2012-2016, che i  Rangers hanno trascorso nelle serie minori dopo il fallimento societario – è piena di episodi simili. A distinguerla da altre rivalità c’è la forte connotazione religiosa delle due tifoserie: cattolici i supporter del Celtic, protestanti quelli dei Rangers. Nel 1995, Paul Gascoigne, appena acquistato da questi ultimi, su pressione dei suoi nuovi tifosi, festeggiò una rete in amichevole contro la Steaua Bucarest fingendo di suonare un flauto. Ignorava che il gesto fosse fortemente provocatorio nei confronti dei cattolici irlandesi, poiché veniva usato per ricordare “The Sash”, una canzone popolare suonata durante le sanguinose parate orangiste in Irlanda del Nord. Nei giorni seguenti, per mesi, l'ex giocatore della Lazio ricevette minacce di morte da parte dell’Ira. Nel 2006, altro episodio controverso: il portiere del Celtic Artur Boruc si fece il segno della croce sotto la curva degli avversari: ne uscì con un ammonimento giudiziario per aver provocato la folla. Ma il momento più duro dello scontro tra le due squadre ebbe come protagonista un tifoso, Mark Scott, che vestendo una maglia del Celtic venne accoltellato a morte in un pub pieno di sostenitori dei Rangers.