Non solo Brignoli, se il portiere si mette a fare gol: storia delle imprese dei numeri 1

Calcio

Su rigore, punizione, di testa e persino in rovesciata. Contro il Milan, anche Brignoli è entrato nel club dei portieri capaci anche di fare gol. Nella storia ne abbiamo visti di spettacolari, fortunosi, decisivi. Tutti confermano quanto siano folli i numeri 1

“Sono andato a saltare e ho chiuso gli occhi. È stato più un tuffo da portiere che da attaccante”. Un tuffo con cui, portiere o attaccante decidete voi cosa vi sembrava, Alberto Brignoli entra nella storia del calcio e ci porta con sé tutto il Benevento, al suo primo punto in Serie A ottenuto al 94° della partita contro il primo Milan di Gattuso. Non è meraviglioso il calcio, quando regala storie del genere?

Non è storia il gol del portiere, anche se fa sempre saltare sul divano quando lo si vede, nel senso che prima di Brignoli altri numeri 1 sono già entrati nel club dei “portieri goleador”. Su punizione, rigore, di testa, perfino in rovesciata (gol che concorre al Puskas Award di quest’anno). Ecco una rassegna dei migliori, gli indimenticabili.

Arrivano i nostri

In Italia, il pensiero corre subito alle imprese di Rampulla, Taibi e Amelia. Il primo, prima di diventare uno storico “12” juventino, si tolse lo sfizio di segnare con la maglia della Cremonese il 23 febbraio 1992 a Bergamo contro l'Atalanta: sugli sviluppi di una punizione defilata, incorna con un preciso colpo di testa. Una rete storica che valse il 2-2 e a lui il “titolo” di primo portiere in gol su azione in Serie A.

Lo imitò poi Taibi, segnando in Reggina-Udinese il gol dell’1-1 al minuto 87. Pesce d’aprile del 2001. E poi Marco Amelia, gol in Coppa, addirittura, il 2 novembre 2006. Vestiva la maglia numero 1 del Livorno e contro il Partizan Belgrado, sotto 1-0 al minuto 88, si giocava il passaggio del turno in Coppa Uefa. “Nessuno voleva che andassi a saltare in area, perché era troppo presto”, ricorderà lui anni dopo. “Non eravamo neanche nel recupero, ma il mio sesto senso mi diceva che era l’occasione buona per aiutare la squadra a fare gol”. Ha avuto ragione lui…

Fantasia sudamericana

All’estero l’elenco è più lungo, specie se ci si sposta in Sudamerica dove dalla scuola dei portieri con i piedi buoni escono continuamente numeri 1 in grado di calciare rigori con la freddezza di un attaccante e punizioni con l’eleganza di un fantasista. Al brasiliano Rogerio Ceni spetta il record, con i suoi 120 gol da professionista (di cui 60 su punizione e 57 su rigore, entrambi record per un portiere); lo insegue Chilavert (62 gol), un altro che quando la sua squadra guadagnava una punizione dal limite o un rigore abbandonava i pali e iniziava a correre nella matecampo avversaria e che può vantare il record di una tripletta (nel 1999, tutti su rigore) realizzata contro il Ferro Carril Oeste.

La freddezza dei tedeschi

Rigorista era anche il tedesco Butt (in Champions segnò anche contro la Juventus, a Buffon), mentre il collega e connazionale Lehmann, meteora del Milan, può fregiarsi di un pareggio da lui siglato nel 1997 nel sentitissimo derby tra Schalke e Borussia Dortmund. Il 19 dicembre 1997 diventa così il primo portiere del campionato tedesco a segnare su azione, con la rete del 2-2 su calcio d’angolo negli ultimi minuti, dopo essere andato a segno già due anni prima (ma su rigore) contro il Monaco 1860: in quella occasione, però, il suo Schalke vinse 6-2. Quelli che ci emozionano davvero sono i gol decisivi, allo scadere.

Grandi imprese da numeri 1

Prendete Andrés Palop o Sinan Bolat, per esempio. Un colpo di testa a una manciata di secondi dal fischio finale ha consegnato alla storia il primo, portiere del Siviglia, e portato all’extra-time la sfida di Coppa Uefa con lo Shakhtar di Lucescu, nel 2007. Per gli spagnoli si spalancarono le porte dei quarti di finale e da lì iniziò la cavalcata che li portò fino al successo finale. Il 25enne turco dello Standard Liegi, invece, si esibì addirittura in Champions League, primo tra tutti, nel dicembre 2009: la sua rete all’AZ Alkmaar, colpo di testa da centravanti vero, portò in Europa League la squadra belga.

Più di recente, in Premier (dove il primo portiere in gol su azione fu Schmeichel padre nell’ottobre 2001, contro l’Everton), abbiamo assistito all’involontaria prodezza di Begovic, a segno su rinvio contro il Southampton, nel 2013: il portiere dello Stoke, da oltre 90 metri, calcia lunghissimo e un rimbalzo letto malissimo dal polacco Boruc fa il resto.

Veniamo ai giorni nostri, prima di Brignoli: abbiamo già citato il sudafricano del Baroka FC, Oscarine Masuluke, nella triade dei candidati al Puskas Award grazie a una rovesciata (!) al 95° con cui ha permesso alla propria squadra di pareggiare contro gli Orlando Pirates. Ma ci sarebbe piaciuto ancora di più poterne citare un altro: non per rigirare il dito nella piaga, ma a San Siro, contro la Svezia, quando prima di calciare l’ultimo corner Florenzi ha baciato il pallone e Gigi Buffon si è buttato nell’area avversaria, eravamo tra quelli che sotto sotto speravano in un miracoloso gol da consegnare alla storia.