La lega francese ha approvato all'unanimità l'introduzione degli assistenti dell'arbitro in video a partire dalla prossima stagione. Anche la Spagna poco tempo fa ha deciso di aderire al VAR per la stagione 2018/19
E’ soltanto un esperimento, ma il numero di paesi che stanno man mano aderendo all’introduzione del VAR nei rispettivi campionati è sintomatico di una buona riuscita. Oggi, infatti, il consiglio della LFP (la lega calcio francese, ndr) ha votato positivamente all’unanimità per l’introduzione degli arbitri assistenti in video anche nella Ligue 1, che dunque dal 2018 utilizzerà la tecnologia che in altri stati è stata già sperimentata. Italia, Portogallo e Germania sono stati tra i più fervidi sostenitori di questa svolta epocale, che numeri alla mano certifica un impatto positivo sulla regolarità del gioco. La Spagna ha già ufficializzato la futura adesione a partire dalla prossima stagione e ora si è unita anche la Francia. Tuttavia, non mancano le critiche, specialmente in Germania. E’ stato però ribadito che specialmente nel periodo iniziale di applicazione, i tempi potrebbero rivelarsi piuttosto lunghi e favorire quindi le tesi dei detrattori del VAR, che ne vedono uno strumento nocivo per l’emotività e la fluidità del calcio.
Tra presente e futuro
L’IFAB (l’ente garante delle regole del calcio, ndr), all’atto di diffusione del protocollo VAR, ha reso noto che si tratta ancora di un esperimento. Ciò permette una graduale e non permanente adesione al VAR all’interno del proprio campionato, ma ormai si è sempre più vicini ad un’introduzione ufficiale nel regolamento del calcio. Una decisione in proposito è prevista nel 2018-2019. Il protocollo è unico e non è modificabile per nessun motivo da parte di nessun paese aderente. Quindi, i casi in cui i due assistenti – coadiuvanti da un operato nella sala operativa – potranno intervenire rimarranno sempre gli stessi: gol, rigore, fallo grave di gioco o violenza, scambio di identità.