Il giovane Marcus ha scelto una carriera diametralmente opposta a quella del padre: fa l'attaccante nel Guingamp e in Ligue 1 ha già messo a segno due reti. Ieri ha fatto centro al Parco dei Principi e ora sogna di diventare più forte dell'ex difensore di Parma e Juve
Di padre in figlio. Il passaggio di consegne alle volte è difficile, un po' perché le qualità non sono le stesse e un po' perché il cognome che si porta scritto sulle spalle spesso può essere un peso insormontabile. A volte però qualcuno riesce anche a diventare più bravo. Stiamo parlando dei giovani calciatori costretti a confrontarsi con le pesanti eredità lasciate dai loro papà. Basti pensare alla nostra Serie A, dove Federico Chiesa prova a emulare le gesta di papà Enrico e Giovanni Simeone sogna di ripercorrere la carriera avuta dal Cholo Diego Pablo, oggi allenatore dell'Atletico Madrid. In Francia invece, precisamente al Guingamp, c'è un altro figlio d'arte che cerca di emergere e spera di avere un giorno lo stesso successo conquistato dal padre. Si tratta di Marcus Thuram, figlio del celebre Lilian, campione del mondo e d'Europa con la Francia e vincitore di numerosi trofei nazionali e internazionali con le maglie di Monaco, Parma, Juventus e Barcellona. Tra i due una differenza già c'è: Lilian faceva il difensore, Marcus invece è un attaccante. Di simile hanno il fisico, forte e possente, difficile da buttare giù. E lo hanno notato ieri anche i difensori del Psg, in difficoltà nel contenerlo e costretti a concedergli il rigore, da lui trasformato, del momentaneo 2-1 (partita poi finita 4-2 a favore dei parigini).
La carriera del piccolo Thuram ha preso però questa direzione solo da qualche mese. Nato a Parma nel 1997, quando il padre Lilian faceva il fenomeno al fianco di Fabio Cannavaro, Marcus ha avuto il suo primo percorso di crescita nel Sochaux dopo esperienze di minor conto da bambino nel Barcellona e in qualche periferia parigina, sempre seguendo le orme del padre. Fu lui stesso a consigliarlo di andare lì, «un ambiente lontano da tutto e con poca copertura da parte dei media. Un bozzolo protettivo». Qui ha fatto tutta la trafila delle giovanili, fino a esordire in prima squadra all'età di 17 anni. 20 marzo 2015 e arriva la grande occasione per il debutto in Ligue 2 nella sfida contro lo Châteauroux. Lui però non si monta la testa e continua a lavorare alla grande con l'Under 19, offrendo grandi prestazioni anche con la Nazionale francese in tutte le categorie minori, fino ad arrivare a vincere l'Europeo U19. Con la maglia del Sochaux Marcus Thuram mostra lampi del suo talento, ma viene impiegato da esterno nel centrocampo a 4 e non riesce a garantire il suo peso in termini di gol e assist. Il primo in Ligue 2 arriva infatti l'anno scorso, contro il Tours, dopo 34 gare a secco.
Ruba comunque l'occhio e in estate arriva il primo grande salto della carriera. Il Guingamp lo acquista e gli dà la grossa chance di mettersi in mostra nel massimo campionato francese, ma la vera svolta la dà Kombouaré. L'allenatore dei bretoni decide di spostare Marcus nel ruolo di punta centrale e i risultati non tardano ad arrivare. Dopo circa 100 minuti complessivi in Ligue 1, Thuram sigla la sua prima rete e non a un avversario qualunque, bensì al Lione, un club che con i giovani ha sempre lavorato bene. 20 giorni dopo arriva anche la prima gioia davanti ai suoi tifosi, realizzata ai danni del Tolosa. Ieri la prima firma in uno dei palcoscenici più importanti al mondo: il Parco dei Principi. L'obiettivo è ripetere la carriera di Lilian, ma Marcus non sembra avere timori: "Il mio cognome mi spinge solo a fare meglio e a diventare più bravo di lui" dice il figliol prodigo. In termini di realizzazioni non sarà difficile superarlo, visto che l'ex Parma e Juve vanta appena 13 reti in carriera, ma si potrà definire bravo quanto lui solo quando segnerà due gol così importanti come quelli che fece il difensore francese contro la Croazia nella semifinale del Mondiale 1998.