Il subcommissario della Figc ha parlato nel corso di un evento a Parma sul futuro c.t.: "Ho già un’idea, e racchiude 6-7 elementi. Mancini non è l’unico considerato, ma ora posso parlare soltanto di coloro che sono liberi"
Una rosa di 6-7 allenatori, da cui uscirà quello che avrà il compito di guidare la Nazionale italiana fuori da uno dei peggiori momenti di crisi della sua storia. Parola di Alessandro Costacurta, subcommissario della Figc, che si sta muovendo per designare il nuovo commissario tecnico. L’ex difensore del Milan ha parlato a Parma per la lezione d'apertura della ventiduesima edizione di "Master Sport 2018", il master internazionale in strategia e pianificazione degli eventi e degli impianti sportivi. "Ho già un'idea, e racchiude 6-7 elementi. Mancini non è l’unico considerato, ma ora posso parlare soltanto di coloro che sono liberi" ha spiegato. Intanto sulla panchina dell’Italia siederà Gigi Di Biagio, promosso dall’Under 21 per le amichevoli di marzo con Argentina e Inghilterra: "E’ stata una scelta automatica e credo anche che fosse la più indicata. E’ un ottimo allenatore, ha una carica che ci ha entusiasmato e soprattutto conosce benissimo i prossimi giocatori della Nazionale".
Strategia sbagliata
Nel corso dell’evento, è intervenuto anche Michele Uva, direttore generale della Figc e vicepresidente Uefa: “Non so se stiamo vivendo il momento più basso della storia del calcio italiano. I veri cambiamenti però si fanno quando si vince, non quando si perde. E noi nel 2006 abbiamo sprecato una grande occasione, perché ci siamo specchiati convinti di essere i più belli del mondo quando invece avremmo dovuto investire nei settori giovanili che si trovano alla base della piramide. Oggi ne paghiamo le conseguenze di ciò che non fu fatto all’epoca”. Ma l’inizio del nuovo corso viene accolto con entusiasmo: “Arrendersi non è da sportivi, non dobbiamo buttare via tutto ma ricominciare a investire sulle componenti più importanti: su tutte, la passione”.