Criscito: "Lo Zenit mi ha proposto il rinnovo ma io voglio l’Italia"

Calcio
Domenico Criscito, difensore dello Zenit (Getty)

Il difensore ora in Russia: "Qui sono in scadenza, dopo 7 anni bellissimi in Russia la volontà è di tornare in Italia con la mia famiglia. Volevo andar via già l’anno scorso, rimasi solo per Mancini. La Nazionale era e resterà sempre un obiettivo. E se Mancini dovesse diventare ct avrei più chance"

Lo Zenit San Pietroburgo di Roberto Mancini si trova in Italia per preparare nel modo migliore la seconda parte della stagione, a Roma i calciatori della formazione russa e l’allenatore italiano nelle scorse ore hanno anche avuto modo di incontrare il Milan che prepara la sfida di Coppa Italia contro la Lazio. Un assaggio di Italia anche per chi, nel nostro campionato, non vede l’ora di tornare. L’intenzione di Domenico Criscito, infatti, è quella di lasciare la Russia per giocare nuovamente in Serie A al termine di questa stagione come lo stesso difensore ha confessato sulle pagine della Gazzetta dello Sport in una lunga intervista. Queste le sue dichiarazioni: "Ora sono concentratissimo su questa stagione. Gli obiettivi da raggiungere sono tanti, in Russia come in Europa ma la volontà è quella di giocare di nuovo in Italia".

Sulla stagione dello Zenit

In campionato si ripartie sabato 3 marzo contro l’Amkar: "Mancano solamente 10 partite, ma davanti non abbiamo il Real ma la Lokomotiv. Siamo superiori, non molleremo. Saranno decisive le prime 5 partite dopo la ripresa. L’obiettivo è arrivare allo scontro diretto a 3-4 punti. Così potremmo riaprire ogni discorso. Siamo stati sfortunati nello scontro diretto: un 3-0 assurdo, con due tiri hanno fatto tre gol. Poi abbiamo perso troppi punti con le piccole, purtroppo questo potrebbe fare la differenza. E non va dimenticato lo Spartak, ha 37 punti come noi ed è in corsa. Più le colpe dello Zenit o i meriti del Lokomotiv? Entrambe le cose. Loro sono stati bravi e anche fortunati all’inizio, vincendo spesso di misura. Noi abbiamo sbagliato gare che avremmo dovuto vincere. Ma nulla è compromesso".

L’avventura in Europa

Parlando poi ancora della stagione in corso, Criscito aggiunge: "In Europa League, invece, contro il Celtic abbiamo fatto male all’andata, fortunati a perdere solo 1-0. Abbiamo fatto troppo poco pensando più a difenderci, mentre al ritorno siamo entrati in campo con un altro spirito. Sapevamo di essere superiori, il Celtic aveva paura e ne abbiamo approfittato. La qualificazione è strameritata. Ora il Lipsia, un sorteggio non benevolo. Saranno due belle sfide contro una squadra forte, il Napoli ne sa qualcosa. Sono temibili e giunti a questo punto si può perdere contro chiunque, non esistono partite agevoli. Ce la giocheremo, sapendo di avere le potenzialità per passare. La finale di Lione? E’ dura, ci sono avversari più forti. Penso ad Atletico Madrid e Borussia Dortmund, anche se non ha meritato di passare con l’Atalanta. Poi ovviamente le italiane: Milan-Arsenal è il match più affascinante degli ottavi. E non dimentichiamoci della Lazio che sta dimostrando di essere una squadra di assoluto livello".

Nuovo futuro in Italia?

Poi si passa a parlare di calciomercato: "Qui sono in scadenza e mi hanno offerto il rinnovo, ma rifiuterò. Dopo 7 anni bellissimi in Russia la volontà è di tornare in Italia con la mia famiglia. Volevo andar via già l’anno scorso, rimasi solo per Mancini: 'Arrivo io e vai tu?', mi disse. E in effetti aveva ragione, sarebbe stato un po’ strano. Mi voleva già all’Inter, ci siamo rincorsi parecchio e finalmente siamo riusciti a lavorare insieme. Ma ora vorrei tornare”. Con l’obiettivo di tornare a vestire anche la maglia azzurra della Nazionale: “Quello era e resterà sempre un obiettivo. E se Mancini dovesse diventare c.t. avrei sicuramente più chance di essere convocato. Le offerte non mancano, in Serie A mi vorrebbero 3-4 club. Ma la scelta è pressoché fatta. È arrivato il momento di tornare".