Psg, il passato da tennista del presidente Al-Khelaifi: la sua storia
CalcioPochi conoscono il passato dell’attuale presidente del Psg Nasser Al-Khelaifi da tennista. Undici anni per lui di carriera, record storico per il Qatar in classifica Atp e quel successo nella Coppa Davis del 1994…
Un presente da presidente e un passato da tennista. Anche questo è Nasser Al-Khelaifi, alla guida del Psg dal 2011 e con già 16 trofei messi in bacheca per la squadra di Parigi. Tutti nazionali, compresi sopratutto i quattro campionati vinti, grazie a tutti quei campioni che sono stati pesantemente finanziati da lui nel corso degli anni. Cifre alte, altissime, e ben note a tutti gli appassionati sportivi. Quello che è meno risaputo è il suo passato da tennista, col picco raggiunto nella propria carriera con la racchetta in mano nella Coppa Davis del 1994.
Risultato storico
La sua avventura nel tennis dura dal 1992 al 2003, anno del ritiro. Nel famoso torneo per nazionali giocò ben 71 partite, con 12 vittorie nel singolo e altrettante nel doppio. Uno sport, il tennis, che in Qatar iniziò a diffondersi tra i gruppi d’élite della società proprio agli inizi degli anni Novanta. E non è un caso, infatti, che tra i vari tennisti figurasse anche il nome di Tamim bin Hamad Al Thani, nientemeno che l'attuale emiro del Qatar. Il punto più alto della storia della nazione si ebbe allora proprio in quel 1994, quando la squadra composta anche dall’attuale presidente del Psg Al-Khelaifi vinse il Gruppo III della Zona Asia/Oceania di Coppa Davis, finendo promossa al secondo gruppo di qualificazione l’anno successivo.
Il passato da tennista dell'attuale presidente del Psg Nasser Al-Khelaifi (foto Marca)
La carriera
Nel 1995 le cose non andranno ugualmente bene, e il Qatar retrocesse subito. Nasser Al-Khelaifi proseguì comunque la sua carriera, diventando il primo giocatore di sempre della sua nazione per piazzamento nel ranking ATP: al 995° posto il 4 novembre 2002. “Un giocatore molto serio e laborioso, che negli anni ha combinato il tennis con la sua carriera aziendale - ricorda a Marca un suo vecchio allenatore - una persona con carattere, molto rispettosa della propria religione e dei propri costumi”.