E se Cristiano Ronaldo fosse semplicemente il centravanti più forte della storia?

Calcio

Vanni Spinella

Ci ostiniamo a paragonarlo a giocatori come Messi, Maradona o Pelè, chiedendoci chi sia il più grande. Proviamo invece a cambiare prospettiva, giudicandolo per quello che è veramente: un attaccante puro che vive per il gol. È anche il migliore di sempre?

Ci siamo presi un’intera giornata per metabolizzare quella meraviglia. Adesso è il momento di lasciarla da parte e pensare ad altro. Proviamo a cambiare prospettiva, a ribaltare il nostro pensiero come Cristiano Ronaldo ha fatto col suo fisico in quegli attimi di volo perfetto. Facciamo una cosa che nessuno ha ancora fatto: soffermiamoci sul primo gol. Esaltiamolo, sezioniamolo, ammiriamone la grandezza e la difficoltà. La magica rovesciata di CR7 ha oscurato quella perla di tempismo e rapidità d’esecuzione in area di rigore che si cela dietro alla prima delle due reti segnate alla Juventus. A freddo, dopo appena 3’: il morso di un cobra, scattato all’improvviso. Un gol da centravanti vero, attaccante puro. Ecco che cos’è questo Cristiano Ronaldo, ecco a quale specie appartiene.

Da anni ci chiediamo se sia degno di stare nell’Olimpo di quelli che sono stati chiaramente toccati dalla grazia divina, come Maradona o Pelè, o se abbia un senso l’eterno confronto con il suo contemporaneo Messi, alla luce di come si è manifestato in modi diversi il loro talento, uno innato e più forte anche delle difficoltà incontrate da bambino, l’altro maturato nel tempo, in gran parte costruito con metodo rigoroso (allenamento, allenamento, allenamento), fino all’attuale esplosione. Con ciò nessuno vuole dire che Cristiano Ronaldo non sia “nato” fenomenale. Vogliamo semplicemente provare a cambiare la domanda, per una volta.

Perché, insomma, paragonarlo a Maradona o a Pelè, quando il suo posto è in realtà tra i più grandi centravanti della storia, ed è con loro che va misurato. Al momento non ci sono dubbi sul fatto che Cristiano Ronaldo sia l’attaccante più forte del mondo, inteso come classico “9” che vive per il gol. Lo si vede dalla determinazione con cui lo insegue, dalla cattiveria delle sue giocate, sempre finalizzate a cercare la rete. Ritorniamo al famoso – ma meno celebrato – primo gol: l’anticipo su tutti, la zampata d’esterno. Non ci avete rivisto qualcosa del miglior Romario? Il movimento in area non era degno di van Basten? E vogliamo parlare del tempismo? Roba da rapinatore d’area alla Gerd Muller. Questa è la sua galassia al momento attuale: quella dei centravanti affamati di gol, e lui, numeri alla mano, si sta veramente abbuffando.

Nonostante la promessa di non parlare più della sua rovesciata, poi, ci troviamo costretti a citarla nuovamente quale esempio di completezza del repertorio. Era l’unico tipo di gol che gli mancava in carriera, lo inseguiva da tempo. Ovviamente, lo provava in allenamento. Adesso che la lacuna è colmata può veramente dire di saper segnare in tutti i modi: destro, sinistro, di testa (uno dei suoi pezzi migliori), di tacco, in contropiede o dribblando mezza difesa, in acrobazia e d’opportunismo, su punizione e su rigore naturalmente. A vederla così parrebbe anche più completo di Ronaldo, Luis Nazario, l'ultimo degli attaccanti marziani sceso su questa Terra. Il Fenomeno, che del suo 9 aveva fatto un marchio, ci ha introdotti in una nuova dimensione del calcio, siamo soliti dire, in cui le giocate vengono effettuate a una velocità mai sperimentata prima. Cristiano Ronaldo è figlio di questa rivoluzione, è entrato in quella scia, quella del calcio supersonico, e ci si trova benissimo. Forse ci ha addirittura aggiunto qualcosa di suo.

Insomma: è lui il più forte centravanti di tutti i tempi?