Collina, addio UEFA (e VAR a doppia velocità)

Calcio

Lorenzo Fontani

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Dopo 8 anni, e con ancora due di contratto, il responsabile degli arbitri europei lascia la Uefa e rimarrà a capo della sola commissione arbitrale Fifa. Al suo posto Rosetti, supervisore Var in Italia e al Mondiale russo. Ma non è detto che il presidente Uefa Ceferin voglia accelerare per la video tecnologia

Ci sono almeno due certezze sull’addio di Collina alla Uefa, dopo 8 anni: non dipende dal bilancio negativo – da lui stesso ammesso – dell’ultima stagione di coppe europee, e non dipende dal famoso “appello” alle dimissioni lanciato da Agnelli dopo il contestatissimo rigore di Real-Juve. La decisione è totalmente personale, ma le ragioni non vanno probabilmente cercate solo, o tanto, nella voglia di passare più tempo con la famiglia dopo molti anni trascorsi più in aereo che a casa, quanto piuttosto nel doppio ruolo Fifa-Uefa e in come si è evoluto negli ultimi anni, gli anni del Var. La corsa sfrenata di Infantino per l’utilizzo della video assistenza al Mondiale russo da una parte, e lo scetticismo ripetutamente palesato da Ceferin dall’altra, non possono non aver avuto un peso nelle perplessità del capo di entrambe le commissioni arbitrali, mondiale ed europea appunto. Collina si è dimostrato – in senso buono – aziendalista: ha difeso l'attendismo di Nyon, a costo di passare lui per principale anti-Var, e contemporaneamente ha guidato gli arbitri Fifa verso il primo Mondiale tecnologico, uscendone con pochissimi incidenti di percorso, grazie anche alla collaborazione con Roberto Rosetti, supervisore Var in Russia. Sarà ora proprio Rosetti a prendere il posto di Collina – che aveva ancora due anni di contratto con l’Uefa - ma la scelta di Ceferin non va interpretata come un’accelerazione verso l’introduzione della tecnologia video nelle coppe. La cautela rimarrà la parola d’ordine, ma alla fine ci si arriverà e a quel punto tanto vale avere da subito il maggior esperto in materia. Scettico si insomma, sprovveduto no.