Morte Kashoggi, l'appello dell'ex Ministro dello sport Lotti: "Bloccare la finale di Supercoppa italiana a Riad"
Calcio
Dopo l'omicidio del giornalista saudita Jamal Kashoggi, l'ex ministro dello sport Lotti chiede un inversione di marcia sulla finale di Supercoppa italiana, in programma a gennaio 2019 a Riad: "Credo che il mondo dello sport italiano non possa e non debba tirarsi indietro: va immediatamente bloccata la decisione di giocare la finale di Supercoppa in Arabia"
L’uccisione di Jamal Kashoggi, giornalista saudita, sta facendo discutere non solo in Medio Oriente. I riflessi dell’assassinio di Istanbul stanno provocando reazioni da ogni parte del mondo e l’eco del caso si è spinta fino all’Italia, dove potrebbe addirittura avere conseguenze sul mondo del calcio. Nel gennaio del 2019, infatti, è in programma la finale di Supercoppa Italiana (si giocherà tra Juventus e Milan) proprio nello stadio di Riad, capitale dell’Arabia Saudita. A questo proposito, dopo quanto accaduto con Kashoggi, Luca Lotti, parlamentare ed ex ministro dello Sport, ha chiesto di rivedere i piani per l’evento da disputare in Arabia. Lo ha fatto con un post su Facebook: “La terrificante notizia della morte orrenda del giornalista Khashoggi lascia attoniti - ha scritto - La comunità civile internazionale deve far sentire la propria voce, a tutti i livelli. Credo che anche il mondo dello sport italiano non possa e non debba tirarsi indietro: va immediatamente bloccata la decisione di giocare la finale di Supercoppa italiana a Riad”. Ha poi proseguito: “È comprensibile immaginare l'interesse economico attorno a quella partita, ma ciò che è accaduto nel consolato dell'Arabia Saudita di Istanbul non può passare sotto silenzio. Come parlamentare, come ex ministro per lo Sport e come cittadino italiano - ha aggiunto - rivolgo un appello accorato alla Lega Calcio affinché riconsideri la decisione di giocare il match Juventus-Milan in Arabia Saudita e invito il governo a fare ogni sforzo possibile per evitare che il calcio italiano scriva una pagina di rifiuto nella difesa dei valori e dei diritti”.