Dal Brasile: Ronaldinho è al verde? Sul conto in banca ha solo 6 euro

Calcio

La notizia di UOL Esporte: l’ex Barça e Milan deve pagare una multa insieme al fratello Assis di 8,5 milioni di reais (pari a 2 milioni di euro) per una costruzione abusiva a Porto Alegre. Intervento diretto sul conto bancario di “Dinho”, che lì però ha appena sei euro…

RONALDINHO, PASSAPORTO RITIRATO PER ABUSO EDILIZIO

La domanda è semplice: al verde o altrove? Ronaldinho sembra sull’orlo del fallimento, e stando a quanto riportato da UOL Esporte, popolarissimo sito web brasiliano, avrebbe appena 24,63 reais sul proprio conto bancario, tradotti in euro: appena 6. I motivi della sua presunta crisi? Recentemente il tribunale di Giustizia del Rio Grande do Sul ha disposto il sequestro del passaporto dell'ex fuoriclasse di Barcellona e Milan, e del fratello Assis, dopo che i due non hanno onorato la multa a cui erano stati condannati nel 2015 per la costruzione di una piattaforma di pesca abusiva a Porto Alegre, in una zona sotto tutela ambientale per motivi ecologici. La cifra, con l’aumentare degli interessi, è così salita alla vertiginosa quota di 8,5 milioni di reais, pari a circa due milioni di euro. Negli scorsi giorni dunque i passaporti ritirati causa debiti con lo stato, che è poi anche intervenuto entrando sui conti bancari del brasiliano trovando però poco più che qualche spicciolo.

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Che Ronaldinho sia effettivamente al verde è però difficile da credere. Soldi altrove? Forse, visto che basta seguire l’ex numero 10 sui suoi canali social per dare uno sguardo al suo stile di vita, tutt’altro da uomo sul lastrico: viaggi in Cina e Giappone per impegni pubblicitari (che certamente gli garantiscono cospicue entrate). Europa e Africa, mentre nel frattempo con il suo storico sponsor tecnico Nike ha da poco lanciato (nel gennaio del 2018) una nuova linea di scarpe in suo onore, chiamata “R10”. Il 17 novembre prossimo sarà poi in programma anche una partita amichevole di beneficenza, che si chiamerà "Amigos de Ronaldinho”, e tutto questo nello scenario in cui vige il divieto di lasciare il Brasile imposto dallo stato. Il suo avvocato Sergio Queiroz ha però già fatto sapere che presenterà ricorso contro il provvedimento di sequestro dei passaporti: "Una misura illegale, e che vìola i diritti costituzionali”.