Antidoping, WADA introduce controlli periodici sul consumo di caffeina e nicotina: possibile divieto dal 2020

Calcio

L'Agenzia mondiale antidoping, nella circolare pubblicata nel 2019, ha introdotto una serie di controlli periodici sull'assunzione di sostanze come caffeina e nicotina. In caso di eccessivo consumo potrebbe decidere di proibirle a partire dal prossimo anno

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Ogni atleta deve sottostare a delle regole. Disciplinari, alimentari o di qualsiasi genere siano, fanno parte della vita di uno sportivo e ne determinano diritti e doveri. L’antidoping, a tal proposito, segna i confini tra sostanze che possono essere assunte o meno, con elementi a volte sorprendentemente vietati. Anche quest’anno la WADA, l’Agenzia mondiale antidoping, ha emesso la sua circolare con l’elenco dei divieti da rispettare per il 2019. Un documento di otto pagine trasmesso dalla FIFA e fatto trapelare dal quotidiano Sport, con una serie di prodotti droganti diviso tra tre diverse fasce: sostanze sempre severamente vietate, altre proibite solo durante la competizione e altre ancora bandite solo in determinati sport. Per il calcio, ad esempio, non esiste alcun elemento esclusivo che non è possibile assumere. Della prima lista fanno parte i classici anabolizzanti, ormoni, fattori di crescita, agenti mascheranti e di manipolazione chimica e fisica, mentre nella seconda appaiono gli stimolanti, i narcotici per finire ai cannabinoidi, Ciò che sorprende, però, è la novità pubblicata dalla WADA per l’anno appena cominciato, ovvero l’introduzione di una serie di controlli periodici per determinare prodotti che potrebbero essere vietati in futuro in tutti gli sport in caso di forte e ampia assunzione. E tra queste sostanze ci sono anche la caffeina e la nicotina, elementi che fanno parte delle abitudini di numerosi atleti. Il consumo di sigarette non è in linea alla vita salutare che dovrebbe osservare in particolare uno sportivo, ma il divieto di bere caffè o eccitanti potrebbe seriamente mettere in crisi più di qualcuno. Se i controlli dovessero rappresentare un campanello d’allarme per gli uffici dell’Agenzia antidoping, queste sostanze potrebbe essere vietate a partire dal 2020, sancendo una vera e propria rivoluzione per gli sportivi di tutto il mondo.