Oggi 27 febbraio è la giornata internazionale della lentezza. Per celebrarlo abbiamo passato in rassegna tutti quei momenti di lentezza, associata anche a momenti di attesa e grande speranza, che hanno segnato la storia di tutti gli sport. Dallo scatto di Pantani a Les Deux Alpes all'infinito match di tennis tra Isner e Mahut, ecco tutti gli istanti storici
Oggi 27 febbraio è la giornata internazionale della lentezza. Per celebrarlo abbiamo passato in rassegna tutti quei momenti di lentezza, associata anche a momenti di attesa e grande speranza, che hanno segnato la storia di tutti gli sport. Dallo scatto di Pantani a Les Deux Alpes all'infinito match di tennis tra Isner e Mahut, ecco tutti gli istanti storici -
Formula 1, Vettel a muro nei test: danni alla Ferrari SF90, cedimento meccanico. VIDEO
Il momento di lentezza per eccellenza, per noi italiani, è rappresentato dal rigore di Fabio Grosso al Mondiale 2006. Un’attesa estenuante per accompagnare la lenta camminata del terzino verso il dischetto per l’ultimo tiro nella finale contro la Francia. Incroci di sguardi tra lui e il portiere, il via libera dell’arbitro e poi… -
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La rete! Un’attesa ripagata dalla trasformazione perfetta del numero 3 azzurro, già eroe della semifinale contro la Germania. Un sinistro chirurgico per mettere la parola fine all’incontro e regalare alla Nazionale di Lippi il quarto Mondiale della sua storia –
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La lentezza di alcune situazioni è uno degli aspetti più criticati da chi non ama il tennis. E se un normale match può essere sfiancante fisicamente e mentalmente, immaginate cosa accadde quando a Wimbledon 2010 si affrontarono Isner e Mahut. Incontro valido per il primo turno che si consacrò, alla fine, come il più lungo nella storia del tennis professionistico… -
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Ci vollero, infatti, ben 3 giorni per decretare un vincitore. Dopo 11 ore e 5 minuti, la partita si concluse con il punteggio di 6–4, 3–6, 6–7, 7–6, 70–68 –
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A trionfare, alla fine, fu lo statunitense John Isner. L’avventura a Wimbledon per lui, però, terminò nel turno successivo, quando fu sconfitto da Thiemo de Bakker –
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L’All England Club, per celebrare la partita ‘infinita’, decise di porre una placca commemorativa del match nel campo 18 –
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Momenti di lentezza e lunga attesa furono anche quelli che accompagnarono la vittoria del primo Mondiale di F1 da parte di Lewis Hamilton. Il 2 novembre 2008, a Interlagos, il britannico aveva bisogno di un quinto posto, ma iniziò l’ultimo giro in sesta posizione. A tre curve dal traguardo la lentezza di Glock, dovuta alle gomme da asciutto, permisero al pilota della Mercedes di effettuare il sorpasso e ottenere i punti necessari a laurearsi campione del mondo –
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Felipe Massa vinse il Gp del Brasile davanti a Fernando Alonso, ma il successo in patria non bastò a strappare all’ultima gara il titolo di campione a Lewis Hamilton –
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Nonostante un finale thrilling, dunque, Hamilton diventò il più giovane pilota di sempre a laurearsi campione del mondo (record poi battuto da Vettel) –
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Infinita fu anche l’attesa dei tifosi della Lazio in occasione del secondo Scudetto della propria storia. Il 14 maggio 2000, la squadra di Eriksson sconfisse la Reggina 3-0 e spostò l’attenzione sul campo del Perugia, dove giocava la Juventus capolista. I sostenitori biancocelesti rimasero allo stadio Olimpico in attesa del risultato finale, minuti che sembravano non passare mai… -
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A rimandare la conclusione del match del Curi, infatti, fu la famosa pioggia che si abbatté sulla città umbra e lasciò tutti col fiato sospeso. Giocare o rinviare la partita? L’arbitro Collina, dopo una lunga consultazione, optò per tornare in campo –
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Il gol di Calori mise al tappeto la Juventus di Ancelotti che uscì clamorosamente sconfitta per 1-0 –
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La Lazio, a oltre un’ora dal termine della partita contro la Reggina, potè così festeggiare la vittoria del campionato, con i tifosi biancocelesti che invasero l’Olimpico –
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Ciò che meglio rappresenta, adesso, l’attesa è invece il VAR. La scelta dell’arbitro di confermare o modificare una decisione tiene, infatti, tutti con il fiato sospeso e l’attesa si può poi trasformare in un boato o in una grossa delusione… -
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A proposito di lentezza e attesa non si può non citare poi il rigore di Totti contro l’Olanda. A Euro 2000 l’ex giocatore azzurro decise di fermare il cuore dei tifosi per qualche secondo: una lunga rincorsa dal dischetto contro van der Sar e poi un morbido e spettacolare cucchiaio, con la palla che finì con lentezza e docilità in fondo alla rete, facendo esplodere di gioia la Nazionale e i suoi sostenitori –
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L’infinito nel basket, invece, è testimoniato dalla lunghissima partita che si disputò, il 9 novembre del 1989, tra Seattle Sonics e Milwaukee Bucks. Quest’ultimi sembravano avere in mano l’incontro, con un vantaggio di 5 punti a pochi secondi dal termine del quarto quarto. I Sonics, però, riuscirono a rimettere in equilibrio il match e a proseguirlo all’overtime… -
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Alla fine ce ne vollero cinque di overtime per decretare il vincitore dell’incontro. Ben 72 minuti, spalmati in quattro ore e mezzo, che videro i Bucks primeggiare con il punteggio di 155-154. Una sfida irripetibile –
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Momenti di attesa e col cuore in gola ce li ha fatti vivere anche Alberto Tomba. Massima espressione di questa lenta e graduale crescita di emozioni fu il 1994, uno dei momenti migliori della carriera dell’azzurro. Alle Olimpiadi di Lillehammer lo sciatore fallì la prima manche nello slalom speciale, accumulando un ritardo di un secondo e 84 centesimi. Troppi per tutti, ma non per lui, che si riscattò in maniera straordinaria nella seconda manche, arrivando a conquistare il secondo posto e l’argento, alle spalle solo dell’austriaco Stangassinger –
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Qualche mese dopo, precisamente il 21 dicembre, Tomba riuscì addirittura a migliorare la sua impresa. Nella seconda manche di Lech, lo sciatore azzurro si rese autore di un errore clamoroso: incrociò le punte e prese la porta, ma riuscì in modo straordinario a restare in equilibrio, rimettersi in pista e ripartire. La sua incredibile tenacia gli suggerì di non mollare e provarci fino alla fine. Il risultato fu straordinario, perché Tomba riuscì a classificarsi in prima posizione, recuperando un clamoroso svantaggio –
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Lenta, infinita e indimenticabile fu anche la salita di Marco Pantani a Les Deux Alpes. Un lungo scatto effettuato sotto la pioggia battente e con una temperatura piuttosto gelida che non scalfì la resistenza del Pirata. Il ciclista tenne duro, mise da parte la fatica ed effettuò l’allungo decisivo per staccare gli avversari –
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Una tappa che si rivelò fondamentale per la conquista del Tuor de France da parte di Marco Pantani. Il ciclista romagnolo realizzò così una meravigliosa doppietta, aggiungendo anche la vittoria del Giro d’Italia a quella della Grande Boucle –
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Tiratissima e sul filo del rasoio fu anche la gara di canottaggio alle Olimpiadi di Barcellona del 1992. I fratelli Abbagnale, Carmine e Giuseppe, diedero vita a uno straordinario testa a testa con la coppia inglese, composta dai fratelli Searle –
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I britannici riuscirono alla fine ad anticipare gli azzurri di un secondo al traguardo. Gli Abbagnale non vinsero l’oro come nelle edizioni precedenti, ma ottennero comunque un risultato straordinario in una gara da cardiopalma e che lasciò tutti col fiato sospeso fino all’ultimo –
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La lentezza associata alla durata è perfettamente rappresentata, poi, dalla maratona. Un’attesa che per noi azzurri rievoca meravigliosi ricordi con Gelindo Bordin e Stefano Baldini. Il primo, vincitore dell’oro alle Olimpiadi del 1988 e unico a trionfare nella maratona di Boston, il secondo trionfatore ad Atene 2004. Una lunga ‘corsa’, conclusa in 2 ore, 10 minuti e 55 secondi (record sul percorso storico da Maratona ad Atene, battuto il 9 novembre 2014 dal kenyota Felix Kandie in 2:10:37) –
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L’attesa si può vivere anche negli sport più veloci. L’esempio perfetto ce lo regalò Pietro Mennea a Città del Messico 1979. L’azzurro era la nostra grande speranza e, alla fine, andò oltre le aspettative. Grazie a una partenza perfetta e a una curva impeccabile, infatti, non solo vinse la gara dei 200 metri, ma lo fece stabilendo un nuovo record: 19 secondi e 72 centesimi -
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