Da Ronaldinho a Zidane: giocatori rifiutati ai provini e diventati campioni
Troppo bassi, troppo grassi, in certi casi ritenuti addirittura privi di talento. Le motivazioni con cui alcuni campioni, da bambini, sono stati scartati ai provini sono spesso difficili da credere. Storie di "sviste" che avrebbero cambiato il calcio
Troppo bassi, troppo grassi, in certi casi ritenuti addirittura privi di talento. Le motivazioni con cui alcuni campioni, da bambini, sono stati scartati ai provini sono spesso difficili da credere
Harry KANE (Arsenal). Nell'ultimo derby di Londra si è preso l'ennesima rivincita, punendo ancora una volta il club che, a 11 anni, l'aveva ritenuto troppo grassottello. Punto nell'orgoglio, Kane ha fatto di tutto per sfondare... e ci è riuscito
CRISTIANO RONALDO (Arsenal). Grande scopritore di talenti, Arsene Wenger ha però sulla coscienza anche una lunga lista di sviste eccellenti. Tra quelli che non ritenne adatti ai Gunners anche un giovane CR7, per il quale pensò non valesse la pena spendere la cifra spropositata chiesta dallo Sporting. Lo fece Sir Alex Ferguson
Leo MESSI (River Plate). Solo di recente Eduardo Abrahamian, all'epoca allenatore delle giovanili del River, ha svelato di quella volta in cui un ragazzino di nome Leo Messi partecipò a un provino con il club di Buenos Aires, segnando 12 gol in una partitella. Che però non bastarono a convincere i vertici del club
Leo MESSI (Como). Altrettanto clamorosa è la vicenda raccontata dallo stesso Preziosi, che ammise di aver "provinato" la Pulce quando era presidente del Como: "Favero, nostro osservatore in Argentina, mi parlò di questo fenomeno di 14 anni che costava 50mila dollari. Non me la sentii di scommettere quella cifra per un ragazzo giovane e un po’ gracile". Affare che avrebbe cambiato la storia
KAKA' (Bayern Monaco). Il club tedesco l'aveva opzionato da ragazzo, senza però dare mai l'affondo decisivo, non convinto delle qualità del ragazzo. Le scoprirà nel corso della Champions 2007, vinta dai rossoneri dopo aver eliminato ai quarti proprio il Bayern Monaco
RONALDINHO (St. Mirren). Probabilmente avrebbe cambiato la storia del campionato scozzese, se il piccolo St.Mirren avesse avuto più pazienza. Avevano Ronaldinho in pugno quando era un ragazzino di belle speranze, ma si stufarono di attendere i documenti per il trasferimento e lasciarono perdere. Da quelle parti ancora si mangiano le mani
RONALDO (Flamengo). Era il club dei suoi sogni, la squadra per cui tifava. Lo scartarono da bambino, mentre il Cruzeiro investì quei pochi soldi che servivano a pagargli il biglietto dell'autobus per andare agli allenamenti. La vendetta del "Fenomeno" molti anni dopo, quando lasciò il Milan per tornare in Brasile e, dopo essersi allenato con il Flamengo per riprendersi da un infortunio... firmò a sorpresa con i nemici del Corinthians
Javier ZANETTI (Independiente). Probabilmente non aveva ancora le cosce di marmo scolpite, ma fa sorridere pensare che, quando il piccolo Javier sognava di fare il calciatore, la squadra dei sui sogni lo scartò perché troppo gracile. Delusione talmente grande che Zanetti pensò seriamente di lasciar perdere per fare il muratore con papà
Franco BARESI (Inter). Ci saremmo persi questo storico scambio di gagliardetti tra fratelli-capitani, se il club nerazzurro avesse scelto anche il più gracile Franco, oltre a Beppe. Riuscite a immaginare la piega che avrebbe preso la storia del calcio?
Antonio CASSANO (Inter). Tifoso nerazzurro fin da bambino, da piccolo fece un provino con l'Inter che però non si accorse del suo talento. Salvo scoprirlo da vicino una sera di dicembre del 1999
Beppe SIGNORI (Inter). C'è anche lui nella lista dei rimpianti nerazzurri. Bravino, ma troppo basso, per gli osservatori del club. In serie A ha segnato 188 gol, 3 volte capocannoniere, nella top-ten dei migliori marcatori di sempre del campionato italiano
Antoine GRIEZMANN (Lione). Altro piccoletto scartato per via della statura, l'attuale attaccante dell'Atletico Madrid si è rifatto trascinando la Francia al titolo Mondiale
James RODRIGUEZ (Palmeiras). Altri problemi, invece, per il colombiano. Questione di peso, e il 17enne James venne ritenuto troppo grasso dal club brasiliano
ISCO (Manchester United). Addirittura assurda la motivazione con cui i Red Devils scartarono il giovane spagnolo, all'epoca al Malaga: "testa troppo grossa in relazione al suo corpo", fu scritto nella sua scheda. Forse era solo piena di idee...
Zinedine ZIDANE (Blackburn/Newcastle). La Premier, però, riuscì a rifiutare anche il giovane Zizou, portato in giro dal suo procuratore, sicuro delle sue qualità e certo che il campionato inglese fosse adatto a lui. Gli fu detto che era l'esatto contrario e chiusero la porta in faccia a uno dei più grandi di sempre
Kylian MBAPPE' (Chelsea). Da un campione del mondo francese a un altro, c'è di mezzo sempre il calcio inglese. A 13 anni Mbappé fu scartato dai Blues perché "non difendeva". "Il Chelsea fu il primo club a offrirgli un provino", ha raccontato Serge Daniel Boga, all'epoca osservatore dei Blues. "Ha fatto un test e non ha convinto perché non ha mostrato sacrificio in difesa" Fu chiesto alla madre di tornare per un secondo provino, ma lei rifiutò rispondendo: "Il mio ragazzo non tornerà, o lo comprano ora o entro cinque anni dovranno mettere sul tavolo 50 milioni di euro per acquistarlo". Mamma ci aveva visto giusto