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"La giusta parte", il nuovo romanzo di Alessandro Bonan

Calcio

Poliedrico: racconta il calcio in tv, su Sky Sport, scrive (bene) e canta. Da oggi lo si può leggere nel suo ultimo romanzo, “La giusta parte”, che racconta di due uomini, delle loro passioni e dei loro errori. Partendo da un calcio di rigore decisivo: “Una metafora perfetta”. E svela: “Prima ho scritto la canzone, poi il libro”

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Ultima partita di campionato. A pochi secondi dal fischio finale, l’arbitro concede un calcio di rigore alla squadra di casa, decisivo per non precipitare in serie B.

Come in un western di Sergio Leone, due uomini si affrontano in un duello: sul dischetto il capitano, Pietro Giacomelli, detto il Pesse, la bandiera della squadra, uno sciupafemmine con la coscienza non proprio immacolata. Di fronte a lui il portiere Antonio Griffanti, l’avversario di sempre, un gentiluomo con la passione per i libri. Due uomini così diversi, i cui destini sono uniti da un filo invisibile. Tra di loro, il bianco o il nero, l’abisso o la salvezza.

Alessandro Bonan racconta, nel suo stile ironico e illuminante, il romanzo di due vite che si incrociano e che, partendo dal calcio, parlano di desideri e peccati, di amore e riscatto. Per una coincidenza beffarda, i due rivali si trovano a dover rispondere – adesso, subito, inesorabilmente – a una domanda che non lascia scampo: qual è la giusta parte nella vita?

La giusta parte di Bonan, vista da Federico Buffa

A presentare il romanzo di Alessandro (in libreria da oggi, edito da La Nave di Teseo) un collega ed amico, il narratore Federico Buffa“E’ un libro che non vale perché conosco l’autore”. Sfoglia le pagine ("divorate in poco più di un giorno"), svelando tutta la toscanità di Bonan. “E’ una storia ambientata in una Serie A minore, potrebbe essere Empoli o Siena. Un romanzo fatto di frasi costruite con una perizia fuori dal comune. Parla di calcio, ma anche di molto altro”.

Bonan- volto di Calciomercato- L’originale e di Sky Calcio Show- sembra essere a suo agio, non solo davanti alle telecamere. Anche se ammette che “presentare il proprio libro è molto peggio di una diretta”. Questa è la sua seconda fatica letteraria, dopo aver pubblicato, nel 2013, il romanzo Anatomia di una voce. Ma qui si parla di pallone. Il calcio di rigore è una metafora perfettaspiega Alessandro- e, partendo dal presupposto che ho molto rispetto del calcio e dei suoi protagonisti, parla di violenza verbale e del fatto che siamo sempre pronti a dare subito un giudizio morale, schierandoci in maniera violenta da una parte o dall’altra”.

"La giusta parte” narra di calciatori, delle loro mogli, di arbitri e procuratori. 140 pagine di varie umanità. “Di autobiografico in questo romanzo c’è la mia paura, ma un bravo scrittore è quello che ha un mondo da raccontare. Io questo mondo l’ho scoperto un po’ tardi, ma almeno l’ho scoperto”.