Poborsky si racconta: "Vivo per miracolo dopo una misteriosa malattia"

Calcio

Il centrocampista ceco - esploso a Euro '96 e passato alla Lazio nel 2001-2002 - in un'intervista rilasciata al Guardian a tre anni dalla malattia: "Tutti i miei muscoli facciali erano paralizzati, per tre settimane in ospedale sotto potenti antibiotici non potevo mangiare e dovevo tenere gli occhi coperti. Ero parecchio spaventato"

Fu la rivelazione di Euro '96, insieme a Pavel Nedved, in quella Repubblica Ceca che arrivò fino alla finale piegandosi soltanto alla Germania di Bierhoff. 23 anni dopo, Karel Poborsky ha rilasciato una lunga intervista al Guardian, raccontando della misteriosa malattia che lo colpì nel 2016. Rischiò di morire, racconta al Guardian: "Se fossi arrivato in ospedale un giorno più tardi, questa intervista non sarebbe mai uscita. Mi hanno messo in coma indotto. Dopo essermi svegliato, mi hanno chiesto quale fosse il mio nome. Tutti i miei muscoli facciali erano paralizzati, ho trascorso tre settimane in quarantena in ospedale sotto potenti antibiotici. Non potevo mangiare, dovevo tenere gli occhi coperti perché ero molto sensibile alla luce. Ero parecchio spaventato".

Karel Poborsky non sa ancora quali siano le cause della malattia che l'ha colpito tre anni fa: secondo una ipotesi dei medici potrebbe essere stata una zecca nella sua barba a infettarlo. L'ex laziale - autore di una doppietta che costò lo scudetto all'Inter nel famoso 5 maggio - oggi ha 47 anni e sta bene. Una vicenda a lieto fine, il Golden Gol decisivo lo hanno segnato i medici che lo hanno salvato in tempo.