
100 anni di Brera. Abatino, Bonimba, Cavaliere: i soprannomi coniati dal poeta del calcio
Esattamente 100 anni fa nasceva Gianni Brera, poeta, scrittore e artista universale. Reinventò il linguaggio del calcio e, dalla sua "femmina marziana lettera 22", uscirono i soprannomi dei principali campioni dello sport degli anni 60 e 70. "Abatino" (Rivera), "Rombo di tuono" (Gigi Riva) e "Bonimba" per Boninsegna "perché ha il culo basso e quando corre mi ricorda un nano da circo". Una lunga lista, da sfogliare enciclopedia alla mano. Parla Brera

Brera coniò una lunga lista di soprannomi per i più grandi calciatori (ma non solo) del suo tempo, tra cui l'Abatino cucito addosso a Gianni Rivera è stato uno dei più azzeccati per enfatizzare la fragile eleganza del numero 10 rossonero. Un piccolo abate, senza eccessi fuori dal campo e con poca presenza fisica sul rettangolo verde: stiloso, così tanto da sembrare quasi finto. Rivera non amò questo soprannome che, prima di lui, fu dato a Livio Berruti

“Devo a Brera se il mio nome è stato consegnato alla storia del calcio”. Così l’attaccante che il giornalista soprannominò, già ai tempi del Cagliari, “Bonimba”, sintesi di Boninsegna e Bagonghi, un nano, agilissimo, che si esibiva al Circo Togni

L’ex centravanti del Cagliari sarà per sempre "Rombo di tuono" per via della potenza e del suo sinistro

Paolo Pulici fu ribattezzato "Puliciclone"

Franco Causio diventò il "Baron Tricchettracche", intesi come mortaretti, fuochi d'artificio, alla stregua dei dribbling dell'ex centrocampista della Juve

"Accaccone" era Helenio Herrera. O anche HH1, per distinguerlo dall'omonimo paraguaiano

Heriberto Herrera, che diventò dunque "Accacchino"

Giovanni Lodetti fu ribattezzato Basletta (Basléta, in dialetto) per via del suo mento impettito

"Penna Bianca" è il nomignolo affibbiato da Brera ad Armando Picchi per via del suo spirito guerriero e l’aspetto austero

Un soprannome che dovrà condividere anche con Roberto Bettega (in seguito "indossato" anche da Fabrizio Ravanelli)

Osvaldo Bagnoli: inizialmente era il “Mago della Bovisa”, ma Gianni Brera lo ribattezzò lo “Schopenauer della Bovisa"

Brera trasformò anche Josè Altafini in "Conileone": non solo coniglio, ma anche leone...

L'ex attaccante della Fiorentina Giuseppe Virgili divenne "Pecos Bill", per la somiglianza con il cowboy protagonista dell'omonimo fumetto

Oriali si trasformò in “Piper” ad indicare uno stile frizzante e vivace, come lo champagne. Un soprannome che si trasformava in "Gazzosino", quando giocava male!

Brera, per sintesi, chiamò Sandro Mazzola, "Mazzandro"

Pietro Paolo Virdis diventò addirittura un re della Numidia, "Massinissa": grande guerriero fenicio

El Pibe de Oro? Per Brera "Maradona è un divino scorfano con i drammi secolari del crollo"

Ruud Gullit non poteva che essere "Simba" in riferimento alla capigliatura che lo faceva assomigliare ad un leone

Per Brera Franco Baresi era "Piscinìn", che in dialetto milanese significa piccolino

Per il giornalista milanese Walter Zenga è il "Deltaplano"

Per Brera Gianluca Vialli era "Stradivialli"

Imprenditore, politico e presidente del Milan. Ma chi lo chiamò per la prima volta "Cavaliere" fu proprio Brera dopo l'onorificenza di Cavaliere del Lavoro che Berlusconi ottenne nel 1977

Brera non si occupò solo di calcio. Per il bobbista Eugenio Monti (uno degli atleti più titolati nella storia del bob con 9 medaglie d'oro ai campionati mondiali e 6 medaglie olimpiche) coniò il soprannome di "Rosso Volante"

Brera durante il Giro d’Italia del 1976, trasformò Felice Gimondi in “Nuvola Rossa”, il capo indiano che lottò contro la prepotenza dei coloni americani

Brera è stato anche un grande tifoso del Genoa. Ovviamente per la sua squadra coniò un termine, Vecchio Balordo. “Quando il Genoa già praticava il football gli altri si accorgevano di avere i piedi solo quando gli dolevano” scrisse Brera per il club rossoblù, una frase che è stata scritta sulle maglie indossate nel 2017 in una partita contro il Cagliari