Giggs: "Zanetti l'avversario più forte contro cui abbia giocato"

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Il gallese non ha dubbi e individua nell'ex capitano dell'Inter l'avversario più forte contro cui abbia mai giocato: "Poteva correre per tutto il giorno ed era a suo agio anche con il pallone. In una partita mi ruppe il naso". Poi elogia Cristiano Ronaldo

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Ryan Giggs e Javier Zanetti si sono affrontati solo quattro volte e l'ex centrocampista dello United, ora Ct del Galles, non ci ha mai perso (due vittorie e altrettanti pareggi). Ma la bandiera dei Red Devils se lo ricorda molto bene l'argentino, stando almeno a quanto spiegato a MUTV: "Avrebbe corso per tutto il giorno! - scherza Giggs nel ricordare le sfide contro l'argentino - in più aveva piedi da centrocampista, quindi era a suo agio pure con la palla. Nel difendere era uno duro". La prima partita risale ai quarti di Champions della stagione 1998/99, quando lo United passò il turno grazie alla vittoria per 2-0 ad Old Trafford e al pareggio per 1-1 a San Siro: "In quel match mi ha davvero rotto il naso con una gomitata - ride il gallese - Javier aveva tutto come difensore, è sicuramente l'avversario migliore contro cui ho giocato". I due si ritroveranno per un'altra doppia sfida europea dieci anni dopo, nel 2009. Sempre in Champions, questa volta però agli ottavi, anche se a qualificarsi al turno successivo fu sempre lo United (0-0 nell'andata a Milano e altro 2-0 in Inghilterra al ritorno). 

"Ronaldo e Scholes i compagni più forti"

Ryan Giggs ha vestito la maglia del Manchester United per 24 anni. Tante le leggende con cui ha condiviso lo spogliatoio, da Wayne Rooney a Ruud van Nistelrooy ed Eric Cantona: "Ma il miglior giocatore con cui ho giocato è stato Cristiano Ronaldo. E' stato brillante in Inghilterra e ha continuato a fare ancora meglio altrove". CR7 è stato ad Old Trafford per sei anni, totalizzando 292 presenze e 118 gol, oltre a tre Premier e una Champions. Ma Giggs non ha mancato di elogiare pure Scholes, suo compagno fin dalle giovanili. In prima squadra hanno giocato insieme 479 partite: "Il suo cervello era più veloce di tutti gli altri - ha spiegato - quando pensavi di avergli preso il pallone, lui lo faceva svanire".