Maradona operato d'urgenza nella notte per un ematoma cerebrale: intervento riuscito
Sospiro di sollievo per l'Argentina, Napoli e per tutto il mondo del calcio: l'intervento chirurgico cui il Pibe de Oro è stato sottoposto in una clinica di Buenos Aires per rimuovere un versamento di sangue causato da un ematoma cerebrale, è perfettamente riuscito. Luque, il medico che lo ha operato: "Diego ha reagito molto bene"
Non c'erano soltanto le elezioni americane a tenere con il fiato sospeso tutto il mondo in questa lunga notte di attese. Per l'Argentina, e Napoli, in particolare, sono state ore di apprensione per le condizioni di Diego Armando Maradona, operato al cervello nella Clínica Olivos di Buenos Aires per la rimozione di un versamento di sangue causato da un ematoma cerebrale: l'intervento è perfettamente riuscito, "Il gallo ha fatto l'uovo", per usare la storica frase che certificò l'acquisto del Pibe de Oro dopo la lunghissima trattativa tra l'allora presidente azzurro Corrado Ferlaino e il Barcellona nell'estate del 1984. Decisamente più breve la durata di questa operazione, cominciata intorno all'una di notte italiana (le 21 in Argentina): un'ora e venti minuti, come riferito da Leopoldo Luque, il luminare che è intervenuto sulla cabeza del Diez. "L'edema è stato rimosso con successo - ha spiegato Luque, che è anche medico personale del Pelusa - ha tollerato molto bene l'operazione, si è svegliato con una buona reattività. Rimane sotto osservazione, ha un piccolo drenaggio che gli toglieremo mercoledì. I tempi del ricovero? Dipenderà dalla sua evoluzione. Ma è iniziata molto bene". Lunedì l'allenatore del Gimnasia era stato ricoverato a La Plata per un check dopo aver accusato uno stato di spossatezza prima della sfida con il Patronato Parana, mentre riceveva un omaggio per i suoi 60 anni, compiuti il 30 ottobre. In quell'occasione, era apparso visibilmente debilitato, aveva difficoltà a muovere il braccio sinistro, costretto a ricevere aiuto per camminare. Così, nel pomeriggio (argentino) di martedì, la decisione del ricovero, inizialmente non d'urgenza, per capire meglio quale potesse essere la causa del problema (si era vociferato anche di una forte depressione). Dopo diversi controlli - che non avevano comunque evidenziato valori anomali - era stato stabilito di trasferirlo in aereo nella capitale, per l'intervento, certamente delicato ma non complicatissimo. Maradona è stato trasportato in ambulanza dall'ospedale "Ipensa" di La Plata alla clinica della capitale "scortato", letteralmente, da centinaia di tifosi, che lo hanno supportato e "assistito" - idealmente - dall'esterno della struttura (migliaia anche i messaggi di incoraggiamento sui social, compreso quello del Napoli). Al fianco di Dieguito, c'erano le tre figlie Dalma, Gianinna e Jana, e Veronica Ojeda, ex compagna del campione. Diego Junior, invece, è stato costantemente informato via telefono sull'evolversi della situazione, d'accordo con la scelta delle sorelle di impugnare la tutela legale del padre e, nello specifico, con la richiesta di inibire l'avvocato Matias Morla - che attualmente prende gran parte delle decisioni su di lui - da ogni tipo di controllo sulla vita di Maradona. O, meglio: sulle mille vite di Maradona.
Dopo il messaggio di Jana, quello della sorella Dalma, sempre su Twitter: "Sono appena uscita dalla clinica e voglio solo ringraziarvi per le continue dimostrazioni di amore per mio padre. Grazie a tutti coloro che hanno pregato per lui".
"Diego è sotto controllo - ha aggiunto Luque - ha un piccolo drenaggio che gli toglieremo mercoledì. Il tempo del ricovero? Dipenderà dalla sua evoluzione. Ma ha iniziato molto bene".
Le prime parole a caldo di Leopoldo Luque, il medico che ha operato Maradona: "L'intervento è durato circa un'ora e 20 minuti. L'ematoma subdurale cronico è stato rimosso con successo. Diego ha tollerato molto bene l'operazione. È sveglio. Va tutto bene".
Arriva anche la conferma di Veronica Ojeda, ex compagna di Maradona e madre di Dieguito Fernando, sulla buona riuscita dell'operazione.
Qualche anno fa il presidente Ferlaino svelò a Repubblica i segreti di quell'acquisto epocale: "L'ultimo giorno utile (il 30 giugno del 1984, ndr) presi l'aereo e andai in Lega, a Milano, dove consegnai una busta vuota. Da lì, con un volo privato per Barcellona feci firmare Maradona e in piena notte tornai a Milano, correndo in Lega. All'ingresso dissi alla guardia giurata che avevo sbagliato una procedura, salimmo negli uffici e di nascosto sostituii la busta: portai via la vuota e lasciai quella con il contratto. All'alba Napoli era in festa".
Maradona arrivò ai piedi del Vesuvio nell'estate del 1984 dopo una trattativa con il Barcellona di quasi tre mesi, acquistato dal presidente Corrado Ferlaino per 13 miliardi e mezzo di vecchie lire, l'equivalente di 26 milioni di euro.
Lo scorso pomeriggio il dottor Luque, che sta operando Maradona, aveva riferito alla stampa di aver spiegato la situazione all'attuale tecnico del Gimnasia La Plata, cosciente nel momento della decisione: "Diego è lucido, è d'accordo con l'intervento, gliel'ho spiegato. È molto calmo".
Sono minuti interminabili per la famiglia Maradona. Come riferiscono i media argentini, ha parlato, in lacrime, uno dei fratelli del Pibe, Lalo: "Diego ne uscirà e spero che lo lascino in pace. Darei la vita per stare con lui in questo momento".