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Iran, caso Ali Daei: bloccato il volo con a bordo la sua famiglia

CASO DAEI

L'aereo diretto a Dubai è stato costretto all'atterraggio prima che uscisse dall'Iran: a bordo c'erano la moglie e la figlia dell'ex giocatore iraniano, simbolo del Paese e oggetto di minacce da quando ha sostenuto le proteste contro il regime

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Un aereo di linea diretto a Dubai della Mahan Air è stato costretto dalle autorità iraniane all'atterraggio sull'isola di Kish, poco prima che uscisse dallo spazio aereo del Paese. A bordo c'erano anche la moglie e la figlia dell'ex calciatore e allenatore Ali Daei, già oggetto di minacce dopo aver espresso il suo appoggio alle proteste contro il regime dopo l'uccisione della 22enne Mahsa Amini.


L'intento delle autorità era proprio quello di impedire alla famiglia dell'ex giocatore - un simbolo del Paese - di lasciare l'Iran, dopo che si erano imbarcati a Teheran sul volo W563 di una compagnia privata iraniana. Quando si trovava nell’estremità meridionale dell’Iran, a poco più di 200 chilometri da Dubai, è stato ordinato all'aereo di atterrare.

"Libere di tornare a Teheran"

L’agenzia di stampa iraniana IRNA scrive che Mona Farrokhazari, la moglie di Daei, non aveva il permesso di uscire dopo che lei e suo marito avevano "sostenuto gruppi anti rivoluzionari e rivoltosi, e incitato allo sciopero". Non è ancora chiaro, tuttavia, se Farrokhazari avesse un divieto di espatrio formale o meno.


Secondo Ali Daei la sua famiglia sarebbe salita legalmente sull'aereo: "Avevano in programma di visitare Dubai per alcuni giorni e poi tornare in Iran", ha detto, aggiungendo che "hanno costretto la mia famiglia a scendere dall'aereo, ma non li hanno arrestati", notizia confermata da IRNA secondo cui la donna e la figlia sono "libere di tornare a Teheran".

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