Gravina, lettera a Gianluca Vialli: "Hai reso eccezionale un gruppo di persone normali"

LA LETTERA

Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha scritto una lettera a Gianluca Vialli, morto lo scorso 6 gennaio a 58 anni dopo una lunga lotta contro il tumore al pancreas. Il numero uno del calcio italiano definisce Vialli "una persona speciale", che è stato in grado di "rendere eccezionale un gruppo di persone normali". E poi racconta la telefonata con cui Vialli accettò il ruolo di capodelegazione con "entusiasmo" e "pudore"

'GRAZIE LUCA': IL TRIBUTO DI SKY SPORT

A due giorni dalla notizia della morte di Gianluca Vialli il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha voluto scrivere una lettera alla leggenda del calcio italiano. Parole da brividi, che hanno nella parola "abbraccio" il comune denominatore: l'abbraccio dei tifosi delle squadre in cui ha giocato e non solo, l'abbraccio virtuale che i due si sono scambiati nella telefonata che gli ha ricucito addosso la maglia azzurra: nell'occasione Gravina gli consegnò il ruolo di capo delegazione della Nazionale, incarico che Vialli accettò con grande entusiasmo. "Caro Gianluca, tu sei la persona speciale che ha contribuito a rendere eccezionale un gruppo di persone normali", si legge tra le righe ricordando l'indimenticabile trionfo europeo di Euro 2020. In quella serata di Wembley che fu teatro di un altro abbraccio citato da Gravina, quello con l'amico fraterno Roberto Mancini. Di seguito la lettera integrale scritta dal numero uno del calcio italiano. 

La lettera integrale di Gravina a Vialli

"Caro Gianluca, 

 

in fondo è solo una questione di abbracci. Il lungo e caloroso abbraccio dei tifosi e di tutti gli appassionati di calcio che ha accompagnato la tua eccezionale carriera da calciatore. L’abbraccio indissolubile che ti lega alle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerti da vicino e che ti vogliono bene. L’abbraccio inaspettato che ci siamo scambiati nella prima telefonata in cui hai accettato il ruolo di capo delegazione della Nazionale con entusiasmo, ma anche con il pudore che ha contraddistinto la tua vittoriosa esperienza da dirigente federale. L’abbraccio intenso, pianto, sorriso e vissuto che ti sei scambiato con Roberto in un momento di estasi collettiva, eppure così intimo e privato.

 

E anche adesso, nel dolore profondo in cui ci siamo abbandonati per la notizia che non avremmo mai voluto ricevere, noi della famiglia Azzurra ci stringiamo in un grande abbraccio, fisico e virtuale, per provare a trovare conforto e cercare di alleviare la sofferenza del distacco da una persona così speciale.

 

Perché è proprio questo il punto, caro Gianluca, tu sei la persona speciale che ha contribuito a rendere eccezionale un gruppo di persone normali. È stato il tuo carisma elegante, unitamente alla tua voglia di vivere e di vincere che infondevi a tutti, a rendere gli Azzurri, i tuoi Azzurri, Campioni d’Europa.

 

A Wembley l’Italia è entrata nella storia anche e soprattutto grazie alla tua capacità di rendere migliori le persone che hai accanto con riflessioni mai banali, con domande curiose e consigli sussurrati. Un contributo e un patrimonio unici sia dal punto di vista umano che professionale.

Per questo l’immagine che non riesco a togliermi dalla mente è molto più di un ricordo, è un lascito che sopravvive al dolore. È l’abbraccio con cui i tifosi italiani a Londra ti hanno salutato dopo il trionfo europeo del luglio 2021. Migliaia di braccia che ti hanno cinto ancora una volta e che non volevano più lasciarti andare via. Come oggi.

 

Buon viaggio"